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Venerdì, 26 Aprile 2024
Esteri

Nucleare, l'accordo della discordia

Dopo quattro giorni di negoziati l'Iran e il gruppo 5+1 hanno raggiunto l'intesa, ma è già caos. Usa: "Mondo più sicuro". Iran: "Riconosciuto diritto all'arricchimento uranio"

ROMA - Lo stallo è stato sbloccato e il rischio di un nuovo nulla di fatto è stato scongiurato. Dopo quattro giorni di negoziati "difficili e mozzafiato" a Ginevra, in cui i ministri si sono "dati battaglia su ogni parola", l'Iran e le potenze mondiali del gruppo 5+1, Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania, hanno trovato l'accordo sul nucleare iraniano. 

L'annuncio è arrivato quando erano ormai passate le tre di notte, con il ministro degli Esteri iraniano Mohammad-Javad Zarif che si è lasciato ad andare ad un entusiastico "abbiamo raggiunto un accordo". Accordo sancito immediatamente dopo anche dal portavoce del capo della diplomazia Ue Catherien Ashton, Michael Mann, su Teitter: "Abbiamo raggiunto accordo tra E3+3 e Iran". 

Felice per il buon esito delle trattative il presidente degli Usa, Obama: "Si tratta di un primo importante passo verso un accordo generale - ha detto - Oggi la diplomazia ha aperto una nuova strada per rendere più sicuro il mondo". Obama ha poi chiesto ufficialmente, in diretta tv, al Congresso di non imporre nuove sanzioni contro Teheran, che "potrebbero far saltare questa intesa". L'inquilino della Casa Bianca, però, ha poi chiarito che "se Teheran non manterrà i suoi impegni entro i prossimi sei mesi, gli Stati Uniti riprenderanno il programma di sanzioni dure e torneranno a fare nuove pressioni. Come comandante in capo - ha aggiunto - mi assumo la responsabilità di voler raggiungere il risultato in modo pacifico evitando la corsa verso l'uso della forza"

In un tweet il presidente iraniano Hassan Rohani ha affermato invece che "il voto del popolo iraniano per la moderazione e l'impegno costruttivo e gli instancabili sforzi da parte dei team negoziali apriranno nuovi orizzonti".

L'accordo conta quattro pagine di cui una sull'ammorbidimento delle sanzioni economiche contro Teheran. In base ai termini dell’intesa di Ginevra, l'Iran si è impegnato a interrompere l'arricchimento dell’uranio sopra il 5%, a non aggiungere altre centrifughe e a neutralizzare le sue riserve di uranio arricchito a quasi il 20%, mentre le maggiori potenze non imporranno per i prossimi sei mesi sanzioni a Teheran. Quale parte dell’accordo di Ginevra, l’Iran otterrà accesso all’equivalente di 4,2 miliardi di dollari in valuta straniera. 

Nonostante l'intesa, però, resta controverso il diritto all'arricchimento dell'uranio iraniano. "Il nostro programma di arricchimento" dell'uranio "è stato riconosciuto", ha annunciato su Twitter, senza dare ulteriori precisazioni, il negoziatore iraniano Abbas Araghcì. Un responsabile americano ha invece dichiarato che l'intesa "non riconosce il diritto all'arricchimento". 

Nel clima di gioia e serenità, però, c'è anche chi non l'ha presa bene. E' stata immediata, infatti, la risposta del ministro israeliano per le Questioni strategiche Yuval Steinitz: "Questo accordo era e resta un accordo cattivo, che renderà difficile raggiungere una soluzione definitiva adeguata". Un parere poi confermato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu che, aprendo la seduta settimanale del consiglio dei ministri, ha dichiarato che l’accordo rappresenta "un errore tragico. Il mondo è oggi più pericoloso".

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