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Martedì, 30 Aprile 2024
PROCESSI

Giustizia, Berlusconi prepara l'attacco finale: così risponderà a giudici e pm

Condannato nel caso Mediaset, in attesa di giudizio nel processo Ruby, verso il rinvio a giudizio in quello sulla compravendita di senatori, "testimone indagato" sul giro di escort di Tarantini. Il Cavaliere si prepara alla controffensiva, pronto a tornare in piazza

Quattro fronti: Mediaset, Ruby, compravendita di senatori e il caso delle escort. Quattro 'casi' che rischiano di far fuori dalla scena politica Silvio Berlusconi. Per questo il presidente del Pdl, dopo la manifestazione di Brescia, è pronto a sferrare il suo attacco contro giudici e pm. E lo farà a modo suo: da 'one man show'. Solo contro tutti. Come ama fare.

E così ieri a Roma Berlusconi ha riunito i suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Quindi, stamattina, ha ricevuto a palazzo Grazioli Franco Coppi, il 'legale dei legali', colui che ha difeso tutti, da Andreotti nel processo per Mafia ai presunti pedofili di Rignano Flaminio, da Sabrina Misseri a Raniero Busco fino ad arrivare a Gianni De Gennaro, capo della polizia a processo per l'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.

Da un lato, quindi, la linea del Pdl è quella di scindere le vicende giudiziare di Silvio Berlusconi dalle futuro del governo Letta, il governo delle 'larghe intese'. Ma l'arma, il ricatto, è sempre lì, nel cassetto della scrivania di Angelino Alfano, pronta a uscire al momento del bisogno. E' per questo che Berlusconi continua a ripetere ai suoi difensori che, quando servirà, è pronto a lanciare la sfida elettorale, tutta da incentrare sul tema della giustizia. Una sorta di referendum per contare quanti italiani sono ancora dalla sua parte.

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Non a caso a difendere Berlusconi non ci sono soltanto i suoi legali ma anche esponenti, di secondo piano ma sempre di spicco, del governo Letta. In primis il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma: "Berlusconi sarebbe il primo caso nell'Occidente di un leader politico eliminato per via giudiziaria".

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Ancor più duro il giudizio di un ministro 'lettiano', Nunzia De Girolamo (Agricoltura) che ha spiegato chiaramente qual è il piano 'b' di Berlusconi, staccare la spina al governo: "I pm puntano a "destabilizzare" il clima di pacificazione che si è creato".

Dopo Brescia, Berlusconi non ha però lasciato da parte la tentazione di difendersi pubblicamente per continuare a raccontare agli elettori la "sua" versione. Appena ieri sera è stato frenato dalle colombe pochi minuti prima che si collegasse telefonicamente con la trasmissione "Quinta colonna". Troppo forte l'irritazione nei confronti dei pm milanesi: il rischio che dicesse una parola fuori registro era altissima. Berlusconi si trattiene a stento, ma le colombe continuano a ricordargli di usare prudenza. Perché prima ancora della pronuncia della Cassazione sul caso Mediaset potrebbe essere la Consulta, all'inizio di luglio, a decidere in suo favore sul conflitto di attribuzione per un legittimo impedimento negato. Se così fosse, le lancette del processo tornerebbero talmente indietro da rendere praticamente impossibile l'approdo alla sentenza definitiva.

E' questa la prospettiva che le "colombe" continuano a disegnare agli occhi del Cavaliere. Che però è fuori di sé. E dunque han gioco facile chi, al contrario, lo invitano a reagire, a farsi sentire, a non rinunciare alla piazza. In queste ore c'è chi insiste con Berlusconi perché si organizzi un'altra manifestazione. A lui l'idea non dispiacerebbe, ma a pesare - oltre agli inviti alla cautela - sarebbero anche i figli, preoccupati per il malore che il padre ha avuto a Brescia sabato scorso.

Al momento, comunque, la linea resta quella più soft, soprattutto sul governo che a questo punto è atteso alla prova dei fatti, l'unica su cui davvero il Pdl si potrebbe permettere di far saltare il banco. A cominciare dalla famosa eliminazione dell'Imu, di cui si dovrebbe avere un primo assaggio nel Cdm di venerdì attraverso il decreto di sospensione. Per quanto riguarda le imminenti amministrative, la linea prevalente sarebbe quella di martellare con interviste televisive sulle emittenti locali. Quindi Berlusconi dovrebbe essere a fianco di Alemanno al Colosseo per la chiusura della campagna elettorale per il Campidoglio.

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