Immigrazione, "l'Ue sta facendo rimpiangere dittatori come Gheddafi"
Sono parole durissime quelle pronunciate dal ministro per la Difesa, Mario Mauro, contro l'Unione europea, che rischia di essere "percepita come il club di amici occasionali di vecchi dittatori defenestrati"
L'Italia raccoglie i cocci del disastro Europa sul fronte immigrazione. La tragedia ormai quotidiana di Lampedusa è il simbolo del fallimento delle politiche "umanitarie" dell'Ue. Ma ora basta. L'Italia è stanca di fare la conta dei morti e dei barconi da soccorrere. Deve entrare in campo l'Europa.
E' questo il senso delle parole del ministro della Difesa, Mario Mauro, che al Mattino ha attaccato l'Unione Europa, "inattiva sul fronte dell'immigrazione" e che "rischia di far rimpiangere Gheddafi e di essere percepita come il club di amici occasionali di vecchi dittatori defenestrati".
Parole durissime, benzina sul fuoco ma al tempo stesso carburante per la determinazione di chi, al Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre, si aspetta " decisioni dall'Europa, che di fronte al dramma dell'immigrazione non può mostrarsi pilatesca. Oggi c'è un'emergenza umanitaria del Sud Europa che segnerà i decenni della storia che verrà".
L'Europa, aggiunge, "deve decidere il suo destino: se assistere, girando la faccia dall'altra parte, ad un cambiamento della storia per effetto dei movimenti migratori, oppure se reagire con nuove misure giuridiche e politiche".
Per il ministro le linee di intervento devono essere due: "Primo, dobbiamo garantire la stabilità politica dei Paesi africani. Secondo, la ricaduta dei flussi migratori è anche in termini di sicurezza. E gli strumenti legislativi devono essere più fortemente orientati all'integrazione più che all'esclusione".
AGGIORNAMENTI DA LAMPEDUSA - E' intanto salpata questa mattina la nave Cassiopea della Marina Militare, con 150 bare delle vittime del naufragio di migranti del 3 ottobre scorso al largo di Lampedusa. L'imbarcazione è diretta a Porto Empedocle, dove arriverà nel pomeriggio.
Le operazioni di carico sono cominciate sabato ma sono state più volte interrotte perché i familiari delle vittime hanno chiesto di poter dare l'ultimo saluto ai feretri, già portati sulla nave, e attaccare sulle bare una foto dei loro congiunti.
