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Lunedì, 29 Aprile 2024
La vicenda

Il campo largo traballa: ora M5s e Pd sono ai ferri corti

Il terremoto giudiziario che ha scosso la Puglia fa vacillare anche l'alleanza tra Conte e Schlein. Il leader M5s si sfila dalle primarie per scegliere il candidato sindaco di Bari e replica ai dem: "Se non ritirano le accuse di slealtà sarà difficile lavorare insieme". Orlando (Pd): "Da lui un tentativo furbetto di speculare"

"Mercoledì scorso avevo avvertito con una lunga telefona la segretaria" del Pd Elly Schlein "che la situazione su Bari si stava compromettendo e che se ci fossero state nuove inchieste noi non saremmo stati disponibili a far finta di nulla proseguendo con le primarie". Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha commentato la decisione presa ieri, giovedì 4 aprile, di sfilarsi dalle primarie di coalizione per scegliere il candidato sindaco di Bari. Una sfida a due tra Michele Laforgia, sostenuto dai 5 Stelle e altri partiti (tra cui Italia Viva) e il candidato del Pd Vito Leccese. Dopo settimane di "trattative" e compromessi tutto sembrava pronto, ma a pochi giorni dal voto il M5s e lo stesso Laforgia hanno fatto saltare il banco. 

Il casus belli e lo scambio di accuse tra M5s e Pd

Il casus belli è stato il terremoto giudiziario che ha scosso la politica pugliese e che ha portato la procura di Bari a indagare 72 persone per corruzione elettorale (tra cui l'ex assessora regionale del Pd Anita Maurodinoia, il marito Sandro Cataldo e il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli). Un'inchiesta arrivata dopo il maxi blitz che lo scorso 26 febbraio ha portato a 130 arresti per presunte connessioni tra mafia locale e politica. Troppo per un partito, il M5s, che ha fatto della legalità (e secondo alcuni del giustizialismo) la sua bandiera. La presa di posizione di Conte è arrivata a stretto giro: "Per il M5s non ci sono le condizioni per svolgere serenamente le primarie". Immediata la replica del Pd: "Una scelta incomprensibile". E poi: "Ci vediamo alle urne". Lo stesso Leccese, in una nota, ha replicato stizzito a Laforgia: "Non prendo lezioni di legalità da nessuno". Non solo. Secondo alcuni indiscrezioni, parlando con i suoi collaboratori Schlein avrebbe tacciato il leader di M5s di slealtà.

Conte: "Se il Pd non ritira le accuse sarà difficile lavorare insieme"

Da qui la replica di Conte. "Non accettiamo mancanze di rispetto e nessuno si può permettere di dire che il Movimento 5 stelle è sleale o alludere a questo". "Alla luce della vicenda giudiziaria sul voto di scambio - ha aggiunto - abbiamo detto che non possiamo far finta di nulla. Non possiamo celebrare delle primarie come se nulla fosse". 

"Ho fatto una lunga conversazione ieri con Schlein" ha detto ancora Conte. "Dal Nazareno era stato fatto uscire che non ci fossimo sentiti. Vi prego che non escano più fesserie del genere". E ancora, parlando a l'Aria che Tira, su La7, il leader M5s ha affondato il colpo. "Ci saranno conseguenze se il Pd continua a parlare di slealtà da parte nostra, è una cosa offensiva che respingo al mittente". Quindi un'altra bordata: "Se non ritirano le accuse di slealtà diventerà sempre più difficile lavorare con il Pd. Il Pd non può pretendere che noi possiamo sottoscrivere tutto quello che viene dal passato. Noi siamo per la legalità - ha concluso -, se il Pd è disposto a fare un percorso senza buttare a mare tutto il passato va bene, se no ne prendiamo atto".

Orlando: "Da Conte un tentativo furbetto di speculare"

La replica dem è arrivata per bocca di Andrea Orlando a Tagadà, sempre su La7. "Quello di Conte - ha detto - è un tentativo un po' furbetto di speculare su un passaggio che vede in difficoltà un alleato. Quello che voglio dire è questo però: oggi puoi anche fare una mossa che toglie un punto al Pd e lo mette un po' in difficoltà a livello nazionale, domani sei quello che ha consegnato Bari alla destra e questo vale tanto per Conte che per Laforgia. Quello che penso si debba fare in questo momento è gettare acqua sul fuoco, respingere le strumentalizzazioni di Conte, che è evidente stia facendo una operazione smaccatamente strumentale perché pone una questione, che ha l'epicentro in Regione, in Comune".

Calenda: "Conte vuole spolpare il Pd". Renzi: "Perché il M5s non lascia la giunta Emiliano?"

Sul caso intervengono anche Calenda e Renzi. Per il leader di Azione "in Puglia c'è un atto di sciacallaggio politico di Conte. Decaro è unanimemente considerato uno dei sindaci migliori e più seri, che ha governato molto bene, per noi conta solo quello. Appoggeremo un candidato in continuità con la sua amministrazione". L'ex premier invece contesta al leader 5s di non lasciare i posti in Regione. "Alla mia richiesta di chiarire quando si dimetterà l'assessore del Movimento Cinque Stelle dalla giunta guidata da Michele Emiliano, l'onorevole Giuseppe Conte ha risposto parlando dell'Arabia Saudita. Capisco che la lingua batta dove il dente duole, ma poiché Bari non fa parte della regione di Ryad rinnovo la richiesta: con che faccia Conte si ritira dalle primarie di Bari ma rimane saldo nella Giunta di Michele Emiliano?".  

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