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Venerdì, 26 Aprile 2024
La crisi energetica

Prezzo del gas: verso un armistizio tra i leader per dare mandato pieno a Draghi

La proposta arriva da Salvini: servono 30 miliardi, non possiamo aspettare il nuovo governo. Calenda: "Vediamoci domani". Intanto l'esecutivo studia il nuovo decreto e punta al price cap europeo

Un armistizio tra i leader per provare ad arginare l'aumento del costo del gas e dell'energia. La proposta arriva dal segretario della Lega Matteo Salvini che chiede "di unirsi tutti e prevedere la convocazione del Cdm già la settimana prossima e di riunire il Parlamento a inizio settembre". La proposta della Lega è quella di prendere a modello la Francia che per legge ha limitato al 4% l'aumento delle bollette di luce e gas, mettendoci tra 20 e 40 miliardi di euro".

"La politica si fermi - dice Salvini -, si sieda attorno a un tavolo, si trovi a Roma, chiedo a Draghi di convocare le parti sociali, sindacati e Confindustria, Confcommercio" e tutte le associazioni di categoria, "e poi avere l'ok di tutta la politica che si deve unire e dare mandato pieno a Draghi, perché aspettare la nascita del nuovo governo è tardi, rischiamo una strage. Diamo mandato pieno al governo in carica per fare esattamente quallo che ha fatto Macron. Su luce e gas facciamo un armistizio, pace".

Secondo Salvini "per bloccare gli aumenti delle bollette" servirebbero 30 miliardi di euro. Per trovare le risorse il Carroccio non esclude il ricorso a un nuovo scostamento di bilancio. "Non è debito ma un salvataggio nazionale" dice Salvini. Che poi rinnova l'invito agli altri leader di partito. "Mi aspetto che Renzi, Letta, Calenda, Conte - dando per scontato che gli amici Silvio e Giorgia siano d'accordo - vogliano concordare sul fatto di portare questa proposta in Consiglio dei ministri".

Le reazioni

La risposta di Carlo Calenda non si è fatta attendere. "Meno male. Almeno uno c'è arrivato. Dopo quattro giorni di insulti ma c'è arrivato. Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro: Enrico Letta, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte". Così invece su Twitter Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri: "Salvini propone di dare il mandato a Draghi sul caro energia. Sarebbe stato meglio per gli italiani se Salvini non lo avesse… mandato a casa, insieme a Conte e Berlusconi". 

Enrico Letta ribadisce invece la proposta del Pd da Cesenatico: "Bisogna che il governo intervenga per raddoppiare il credito di imposta, che aiuti le imprese in questo momento drammatico di costi per l'energia. Poi bisogna che il governo metta il tetto alle bollette, con il disaccoppiamento fra fonti fossili e fonti rinnovabili, con l'impegno di farlo anche a livello europeo. Così - ha aggiunto - faremo in modo che questa stagione che è andata bene fino ad adesso non venga azzoppata da questo drammatico costo dell'energia".

Il nuovo decreto del governo

Il governo intanto è già al lavoro per un nuovo intervento scudo sull'energia. La somma da mettere sul tavolo sarebbe di 10-15 miliardi di euro (dunque inferiore a quella che chiede Salvini) e Draghi preferirebbe non fare un altro scostamento di bilancio. Trovare le risorse però non sarà facile tanto più che dall'extra gettito sono attesi al massimo circa 7-8 miliardi di euro ma si tratta di una cifra aleatoria. Il governo, non è un segreto, punta tutto sul tetto al prezzo del gas, ma a livello europeo e non nazionale: in sostanza si tratterebbe di individuare un limite oltre il quale gli operatori non possono comprare così da abbassare i prezzi e fermare le presunte manovre speculative. Nel nuovo decreto dovrebbe trovare posto  il rinnovo dei crediti d'imposta per le imprese (che sono stati rifinanziati solo fino al 30 settembre) e la vendita di pacchetti di energia a prezzi calmierati oltre a interventi per le famiglie. 

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