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Sabato, 27 Aprile 2024
La federazione

Cinque voti in più per il Mattarella Bis: Azione e +Europa ripartono insieme col patto per il Quirinale

La federazione dei due partiti liberali punta a presentarsi insieme alle prossime elezioni. "Possiamo superare il 10%" ha detto Calenda

Azione e Più Europa insieme. Lo sono ufficialmente da questa mattina quando, in occasione di una conferenza stampa tenutasi alla sala Capranichetta in piazza Montecitorio, i leader dei due partiti hanno firmato un accordo. Gioco forza, il primo impegno da affrontare uniti è quello del Quirinale. Azione e Più Europa portano in dote cinque voti: sono quelli dei senatori Emma Bonino (Più Europa) e Matteo Richetti (Azione), con i deputati Riccardo Magi (PIù Europa), Enrico Costa (Azione) e Nunzio Angiola (Azione). "Non saranno influenti" come ha detto Bonino, ma sicuramente hanno un peso maggiore in una legislatura in cui nessu partito è fatto di granito. Non c’è un nome da lanciare ma una cosa è certa: no a Silvio Berlusconi e no a Mario Draghi. Per motivi diversi, ma Berlusconi non ha i requisiti, Draghi non deve lasciare la guida del Governo, altrimenti salta tutto. 

"Noi abbiamo una identità assoluta di vedute. - ha detto il leader di Azione Carlo Calenda - Crediamo che il Governo Draghi debba andare avanti con un patto di legislatura alla tedesca, ma occorre anche trovare un nome condiviso per il Quirinale. Noi abbiamo fatto una proposta chiara: è la ministra Marta Cartabia, che ha tutte le caratteristiche. Poi, se lo chiedete a me, io penso che anche Emma Bonino sarebbe una ottima Presidente della Repubblica". Cartabia e Bonino dunque. Due nomi diversi ma in comune hanno il fatto di non essere tra le favorite. E se dovesse prevalere un profilo di centrodestra dopo la quarta chiamata? "Non abbiamo preclusioni di nessun genere - ha continuato Calenda - Abbiamo preclusioni su Silvio Berlusconi perché riteniamo sia un uomo molto divisivo. Che poi ci sia una provenienza da un lato o dall’altro, evitando gli estremismi, poco importa. Importa sia una persona di qualità che abbia le carte in regola per rappresentare un Paese del G7". C’è preclusione anche nei confronti di Draghi perché "altrimenti altro che 50 miliardi del Pnnr, - conclude Calenda - c'è un rischio enorme che si blocchino i fondi. Il Presidente della Repubblica deve essere scelto insieme dopo questo patto di legislatura, così si capisce se i partiti vogliono tenere Draghi senza veti". Calenda infatti sarebbe felicissimo di un Mattarella bis, di fronte al quale i compagni radicali hanno forse qualche remora in più.

Ma l’unione delle due forze non nasce per eleggere il prossimo inquilino del Colle. Guarda oltre. La vera posta in gioco è il risultato alle prossime elezioni elettorali, dove Azione e Più Europa puntano a superare il 10%, rappresentando quel centro liberal democratico dove si possano riconoscere tutti i moderati, riformisti, e gli antipopulisti. Così il sottosegretario per gli Affari Esteri  Benedetto Della Vedova, con Calenda, Bonino, Richetti, Magi e Costa, ha firmato il patto di Federazione tra Azione e  Più Europa. Dal canto suo Emma Bonino non ci sta a parlare solo di veti e voti, riportando al centro del dibattito anche le idee. "Io capisco che viviamo un periodo terribile, ma abbiamo anche delle idee e qualcosa abbiamo anche fatto. Penso alle firme digitali, c’è un Pnrr da portare avanti, c’è la riforma della giustizia…”. E poi questa federazione ha un compito preciso: fare da "apripista a un rapporto di raggruppamento del campo democratico europeista: magari anche altri usciranno dal limbo e decideranno dove schierarsi" ha concluso Bonino. 

Benedetto della Vedova ha rilanciato anche l’impegno politico per la stagione referendaria, per cui Azione e Più Europa saranno presto impegnati in una lotta comune sui territori per convincere i cittadini a "votare tutti sì". E sul Quirinale, dopo aver già detto a Today che Berlusconi non sarà il prossimo Presidente della Repubblica, taglia corto: "È questione di autorevolezza e di capacità di conduzione nel rispetto della Costituzione. Poi vedremo i nomi, è inutile che siamo noi a farli".

Infine il deputato Magi ha precisato cosa significhi posizionarsi al centro. “Ci sono partiti che hanno fatto a gara per ingrossare le loro fila e pesare di più quando sarà ora di votare per il Quirinale". Ecco, per Magi non signifca questo mettersi al centro, significa essere forza moderata, ma per fare le cose, anche "radicali". "Noi vogliamo invece porci come forza moderata con battaglie radicali. Un esempio è la bocciatura del nostro emendamento per la firma digitale nella raccolta delle firme per le liste elettorali. È successo di tutto perché i grandi partiti vogliono ostacolare l’accesso alla competizione elettorale”. Richetti ha ricordato come dentro Azione ci siano anche forze civiche e cattoliche che restano parte integrante del progetto e Costa ha rilanciato il tema giustizia: "Molti partiti sono rimasti fermi di fronte alle scelte di Governo. Noi abbiamo stimolato l’assunzione di decisioni perché il recepimento della direttiva sulla presunzione di innocenza è una battaglia sulla quale abbiamo insistito molto".

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