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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Slitta a ottobre l'aumento dell'Iva: intesa vicina

I contatti nella maggioranza sono diventati frenetici in questi giorni. Un rinvio che arriverà al primo ottobre nell'ipotesi minima, ma che in molti si spingono ad ipotizzare fino a fine anno

Da palazzo Chigi ripetono che ancora non c'è nulla di deciso, che le diverse opzioni sono ancora tutte sul tavolo. Ma che un'intesa sul rinvio dell'Iva sia vicina è convinzione diffusa in diversi ambienti parlamentari e di governo. Un rinvio che arriverà al primo ottobre nell'ipotesi minima, ma che in molti si spingono ad ipotizzare fino a fine anno. Decisione che passerà non solo dall'accordo nella maggioranza che si vorrebbe sancire in un incontro tra governo e capigruppo in programma per l'inizio della prossima settimana, ma anche e soprattutto nei contatti con Bruxelles, per capire quanti margini di manovra effettivi ci siano.

Però i contatti nella maggioranza sono diventati frenetici in questi giorni: il pranzo tra Enrico Letta e Angelino Alfano dedicato proprio alla questione e stranamente pubblicizzato al contrario dei numerosi altri incontri; il lungo colloquio tra Stefano Fassina e Luigi Casero, i due viceministri di Pd e Pdl all'Economia, entrambi a favore di un rinvio Iva. Oltre al lavoro dei tecnici di palazzo Chigi e Tesoro che da giorni esaminano le varie opzioni. Ma al di là delle riunioni, la convinzione anche nel governo è che "mercoledì si farà qualcosa". Appunto un rinvio, ancora da stabilire quanto lungo.

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Tutto da vedere se comporterà 'rinunce' del Pdl sul fronte Imu. Perchè se è vero che Fassina è a favore di un rinvio, è anche vero che per il Pd il problema della 'coperta corta' delle risorse si pone relativamente: basterebbe un intervento sull'Imu più modulato, che non prevede l'abolizione tout court sulle prime case. Ipotesi che resta da vedere se potrà essere accettata dal Pdl, se le due partite dovessero essere poste in collegamento diretto già adesso. Ma intanto il rinvio, anche solo di tre mesi, farebbe guadagnare tempo, permetterebbe ai partiti comunque di vantare un risultato, e consentirebbe di affrontare nel frattempo anche la questione Imu in un clima più sereno. Con la delegazione pidiellina al governo che potrà placare i 'falchi' del partito e dunque con Letta che potrà godere di un'estate più tranquilla su quel fronte.

Per quello che riguarda le coperture, ambienti del Tesoro spiegano che da qui a fine settembre "basta un miliardo, anche meno visto che il gettito Iva è in calo". Cifra che si potrebbe trovare tra le pieghe del bilancio, magari con qualche intervento sulle accise. Se poi si riuscisse ad arrivare fino a fine anno, si potrebbero sfruttare i possibili nuovi margini di manovra nei vincoli Ue.

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In attesa del Cosiglio Ue, dunque, Letta lavora a rasserenare il clima nella maggioranza, anche tornando 'a freddo' sulla sentenza della Consulta che due giorni fa ha bocciato il ricorso di Silvio Berlusconi in materia di legittimo impedimento: "Immagino sia rimasto deluso, ma le sue parole pubbliche sono state senz'altro corrette e collaborative", è la valutazione consegnata ai giornalisti. Un riconoscimento che va ben oltre le frasi pronunciate ieri alla Stampa Estera, e che avevano sollevato qualche rimostranza nel Pdl proprio per la loro freddezza. E che arriva dopo la prima fiducia ottenuta dal governo Letta su un provvedimento, il dl emergenze, che seppure largamente ottenuta ha fatto registrare un 'calo' dei numeri rispetto alla fiducia dell'insediamento: settanta voti in meno in soli due mesi.

Risultato che è sicuramente effetto delle 'missioni', degli impegni e magari del primo week end estivo, ma che forse contiene un primo messaggio al governo.

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