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Venerdì, 26 Aprile 2024
Processo Mediaset

Legittimo impedimento, Pdl avvisa: "Se Berlusconi viene interdetto ci dimettiamo tutti"

La Consulta decide sul legittimo impedimento di Berlusconi per un'udienza del marzo 2010 nel processo Mediaset. Gasparri avvisa: "Se sarà un massacro giudiziario, ci dimettiamo"

Da un lato, l'ansia di Berlusconi. Dall'altro i suoi fedelissimi che serrano le fila. Il giorno è di quelli importanti, decisivi per il leader del Popolo della Libertà: la Corte Costituzionale decide sul legittimo impedimento per Silvio Berlusconi, all'epoca dei fatti premier, per l'udienza del marzo 2010 nel processo Mediaset. Processo che a quei tempi era in fase di primo grado, mentre oggi è in attesa del ricorso in Cassazione. 

Se la Corte dovesse accogliere il conflitto sollevato da Palazzo Chigi contro la decisione del tribunale di Milano, che disse no al rinvio dell'udienza, il processo potrebbe subire pesanti contraccolpi. Con un Berlusconi già condannato, in appello, a quattro anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nella compravendita dei diritti tv, se la Consulta dovesse accettare la legittimità dell'impedimento, il procedimento potrebbe addirittura ripartire da capo. Il tutto, con una prescrizione che arriverebbe nella primavera del 2014. 

In attesa della decisione, Maurizio Gasparri ha "avvisato" tutti:"Se sulle vicende giudiziarie di Berlusconi si dovesse assistere ad un sistematico massacro giudiziario nei confronti del leader Pdl - ha spiegato il vicepresidente del Senato - non è escluso che si possa arrivare alle dimissioni di tutti i parlamentari" 

ECCO COME FUNZIONAVA IL "SISTEMA BERLUSCONI"

Intervenuto alla trasmissione "Citofonare Adinolfi" su Radio Ies, Gasparri ha attaccato: "Sulla Corte Costituzionale incrocio le dita perché se vedessi i numeri, le appartenenze e gli orientamenti dovrei essere pessimista. Mi auguro ci sia buon senso e che si prenda atto della verità: il legittimo impedimento c'era".

I RIFLESSI DELLA SENTENZA SUL GOVERNO LETTA

"E' un periodo - ha osservato ancora l'esponente Pdl - che vede vari pronunciamenti in attesa e se ci fosse un sistematico massacro giudiziario nei confronti di Berlusconi è impensabile che il Pdl possa assistere inerte al tentativo di una sua espulsione dalla vita democratica del Paese. Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico, avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl. Se non c'è praticabilità e la squadra esce dal campo, gli arbitri e i giudici - conclude Gasparri - devono considerare se la partita può andare avanti o meno".

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