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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'Ue avverte l'Italia: "Conti pubblici a rischio se si va al voto anticipato"

In un rapporto sull'andamento economico dei paesi dell'Eurozona per il 2017, la Commissione esprime timori per "l'incertezza politica" in Italia

L'incertezza politica e il "lento aggiustamento del settore bancario" in Italia sono visti come un "rischio" dalla Commissione europea. In più, mentre le stime di crescita del 2017 per l'Eurozona migliorano, l'Italia rimane ferma allo 0,9 previsto in autunno. Il percorso di crescita dei conti italiani, secondo l'Ue, potrebbe essere danneggiato da un eventuale voto anticipato. Bruxelles guarda con apprensione anche alle altre votazioni che si terranno nel corso del 2017 in Europa, insieme ai negoziati per la Brexit. Pesa anche l'incertezza dovuta alle "intenzioni della nuova amministrazione Usa", come scrive La Stampa. Tutto questo potra "rischi eccezionali" su tutta l'Eurozona. 

Il voto anticipato in Italia potrebbe mettere a rischio gli impegni presi dal governo sui conti pubblici, anche se la Commissione "prende nota positivamente dell'impegno preso dal governo per adottare misure di bilancio aggiuntive per un valore complessivo dello 0,2% del Pil entro aprile 2017". Tali misure però, precisa Bruxelles, saranno però "prese in conto non appena saranno disponibili sufficienti dettagli" per valutarne l'impatto.

I conti pubblici vanno male, anche se si registra una modesta ripresa. Ora sul 2017, infatti, la Commissione, ha rivisto leggermente in peggio le previsioni sui conti economici dell'Italia, stimando un rapporto deficit-Pil al 2,4 per cento, dopo il 2,3 per cento del 2016, e sul 2018 al 2,6%. I dati sono contenuti nelle previsioni economiche invernali. Lo scorso 9 novembre sempre l'Ue stimava il deficit-Pil al 2,4 per cento sul 2016 e sul 2017 e al 2,6 per cento sul 2018. Nelle nuove previsioni il debito-Pil è indicato al 132,8 per cento sul 2016, al 133,3 quest'anno per cento per poi limarsi al 133,2 per cento nel 2018. Tre mesi fa era stimato al 133 per cento del Pil sul 2016 e al 133,1 per cento su 2017 e 2018.

La Commissione europea ha invece ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica dell'Italia. Ora sul 2016 stima un più 0,9 per cento del Pil, cui dovrebbe seguire una espansione analoga nel 2017 e un più 1,1 per cento nel 2018. I dati sono contenuti nelle previsioni economiche invernali, mentre lo scorso 9 novembre l'Ue prevedeva un Pil 2016 al più 0,7 per cento, seguito rispettivamente da più 0,9 e più 1 per cento su 2017 e 2018. Le prospettive di crescita dell'Italia sono "stabili ma modeste", afferma l'Ue. Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici, ha detto a sua volta che in Italia la crescita economica "è supportata dai bassi tassi di interesse e dalla domanda estera più forte, ma permangono debolezze srutturali che frenano una ripresa più forte".

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