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Lunedì, 29 Aprile 2024
Crisi climatica / Stati Uniti d'America

Forse abbiamo perso la barriera corallina della Florida: "In corso una estinzione di massa"

Da inizio luglio un’andata di calore ha scaldato così tanto la temperatura dell’acqua nella baia della Florida che si rischia uno dei peggiori eventi di sbiancamento della barriera corallina mai osservati

I coralli lungo le coste della Florida si stanno sbiancando. E se le temperature continueranno a rimanere elevate, gli effetti sull’incredibile ecosistema marino che abita le acque dello stato americano – l’unica barriera corallina degli Stati Uniti continentali, la terza più grande del mondo e la più settentrionale – rischiano di rivelarsi catastrofici. La colpa è delle temperature delle scorse settimane, che sulla superficie dell’Oceano nella baia della Florida da inizio luglio superano di due gradi le medie stagionali, sottoponendo i coralli ad uno stress che ne mette in pericolo la sopravvivenza. 

"L’ultimo anno è stato estremamente deprimente, perché abbiamo visto molti cambiamenti" commenta Michael Studivan, scienziato del programma di monitoraggio della salute dei coralli della National Oceaninc and Atmospberic Administran (Noaa), citato da Reuters. "Stiamo monitorando i siti da Miami da ormai cinque anni, e iniziamo a vedere cambiamenti". 

Lo sbiancamento dei coralli, o coral bleaching, è uno dei principali pericoli per le barriere coralline. Avviene quando i polipi dei coralli (i microscopici animali che costruiscono i coralli come esoscheletro) vengono sottoposti a fattori stressanti, come temperature elevate o sostanze inquinanti, e in risposta espellono le alghe unicellulari che abitano al loro interno, e con cui di norma convivono in una relazione simbiotica. Le alghe sono responsabili della colorazione dei coralli (da qui il loro sbiancamento quando vengono espulse), e ne rappresentano la principale fonte di cibo. Senza alghe i coralli non perdono solamente colore, ma diventano anche estremamente vulnerabili, e le probabilità che muoiano aumentano all’aumentare dell’intensità e della durata del fattore ambientale stressante che provoca lo sbiancamento. 

In questo senso, i coralli sono creature estremamente sensibili ai cambiamenti ambientali: basta un aumento delle temperature delle acque di appena un grado per qualche settimana per scatenare lo sbiancamento. E quando condizioni simili perdurano a lungo la barriera corallina ha elevate probabilità di morire, e può impiegare anni per riprendersi (con il rischio che non torni mai del tutto in salute). 

"Non ci aspettavano un riscaldamento così precoce e intenso quest’anno", ha spiegato alla Cnn Derek Manzello, coordinatore del programma di monitoraggio della barriera corallina della National Oceanic and Atmospheric Administration. "La situazione non ha precedenti nei nostri registri". 

Le previsioni degli esperti dicono che se le temperature delle acque della baia della Florida non torneranno presto a calare (in questi giorni hanno toccato anche punte di oltre 36 gradi, contro medie stagionali che non superano i 31), lo sbiancamento potrebbe iniziare a farsi severo la prossima settimana, portando alla morte dei coralli nel giro di un mese. Solitamente le temperature nella zona sono più elevate verso la fine di agosto e i primi di settembre. E questo fa temere che possano crescere ancora nelle prossime settimane, e che non lascino quindi scampo alla barriera corallina. 

"Resta da vedere se questo evento sarà più grave dei precedenti – ha concluso Manzello – ad ogni modo, tutti gli indizi al momento puntano alla possibilità che si riveli uno dei peggiori mai visti fino ad oggi". 

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