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Sabato, 27 Aprile 2024
Crescita dei casi

Covid e influenza: quando arriva il picco dei contagi e quali sono i sintomi

Gli esperti prevedono una crescita dei casi a Natale. E raccomandano la prevenzione vaccinale, una gestione mirata dei pazienti, nonché terapie sintomatiche e ricorso a farmaci specifici nei casi a rischio di evoluzione

Covid e influenza: il picco d'infezione da SarsCoV2, associato a quello dell'influenza, è previsto per i giorni delle feste di Natale. Proprio per questo, gli esperti raccomandano la prevenzione vaccinale, una gestione mirata dei pazienti, nonché terapie sintomatiche e ricorso a farmaci specifici nei casi a rischio di evoluzione. "Siamo ancora in tempo per somministrare le dosi booster del vaccino anti covid disponibile nelle preparazioni aggiornate (Omicron XBB. 1,5)", ha detto Alessandro Rossi, presidente della società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). "È soprattutto utile come rinforzo delle difese immunitarie per i soggetti con particolari cronicità e comorbosità a rischio elevato di ricovero", ha aggiunto Rossi.

Tra i sintomi, generalmente lievi e prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie, ci sono: rinite, tosse stizzosa, faringite, laringite e febbre. I sintomi di covid e influenza in questo periodo sono in gran parte sovrapponibili: per accertare un'infezione da SarsCoV2 è necessario fare un tampone. "Abbiamo un virus che è contagiosissimo. C'è stata una totale rimozione di questo virus, è come se fosse stato dimenticato - ha detto il virologo Roberto Burioni nei giorni scorsi -. Accanto a questo c'è stata una demonizzazione dei vaccini. Non passa un giorno senza che si senta una bugia. Dire che si è contro al vaccino obbligatorio è un'opinione, dire di essere contro il green pass è un'opinione, dire che il vaccino causa morti  è una bugia. Nel frattempo, se uno sta male deve stare a casa".

Claudio Cricelli, presidente emerito della Simg, osserva che "per contrastare i sintomi più lievi , si raccomandano farmaci in conformità con le indicazioni registrate, ma anche al dosaggio e ai tempi di somministrazione". "In presenza di infezioni virali è da evitare l'uso improprio di antibiotici, cortisonici e ossigeno", ha poi ricordato Cricelli. Restano attuali le raccomandazioni di alcuni mesi fa, che vedono l'intervento prescrittivo del medico esclusivamente in base a decisioni di tipo clinico.

"Il monitoraggio a distanza del paziente infetto è il primo intervento medico, avvalendosi di saturimetro e scale di valutazione dei sintomi più importanti", rileva Ignazio Grattagliano, responsabile delle attività Covid-19 e vicepresidente della Simg. Nei casi sintomatici, prosegue Grattagliano, "l'utilizzo di paracetamolo per contrastare febbre, cefalea, artro-mialgie, oltre ai fans (farmaci antinfiammatori non steroidei, ndr) ci sono i colluttori, particolarmente utili anche in forma topica". Nei soggetti ad alto rischio, inclusi gli immunodepressi, soprattutto se con vaccinazione non effettuata o non aggiornata con ultimi richiami, "l'avvio precoce alle terapie specifiche con antivirali a disposizione della medicina generale permette nella maggioranza di casi di risolvere l'infezione", ha continuato l'esperto.

Mascherine, distanziamento e lavaggio costante delle mani restano le misure basilari di prevenzione della diffusione dei contagi. È necessario "accertare l'infezione con tampone e rivolgersi quanto prima al medico curante", ha osservato Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit, la società italiana di malattie infettive e tropicali.

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