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Sabato, 27 Aprile 2024
Sogni smart

Il cerchietto smart che promette di indurre sogni lucidi a comando

Entro il 2025 la startup Prophetic pensa di poter sviluppare un dispositivo in grado di svegliare la nostra coscienza quando dormiamo, utilizzando algoritmi di machine learning e recentissime tecnologia di stimolazione transcranica con ultrasuoni

Prendere coscienza nel bel mezzo di un sogno è una delle esperienze più curiose che si possano fare. Ci si trova in pieno controllo della realtà che ci circonda, si può volare, rivivere eventi passati, esplorare il nostro mondo onirico in lungo e in largo. Sembra che tra il 50 e il 70% degli adulti faccia un’esperienza del genere almeno una volta nella vita. Ma una startup americana vuole renderla alla portata di tutti: il suo nome è Prophetic, ed è al lavoro su un prototipo, conosciuto per ora come Halo, che unisce tecnologie di stimolazione intracranica di ultimissima generazione e machine learning per indurre a comando l’esperienza di un sogno lucido durante il sonno. 

Sogni lucidi

Non è la prima volta che qualcuno tenta di trovare un modo per controllare la consapevolezza durante il sonno, e propiziare l’esperienza di un sogno lucido. Se cercate su internet, troverete centinaia di blog dedicati proprio alle tecniche per controllare i sogni, e indurre un risveglio parziale della coscienza durante il sonno. Si usano diari dei sogni, test di realtà (azioni che, se fatte nel sogno, possono farci prendere coscienza del fatto che stiamo dormendo), sostanze stimolanti, tecniche di meditazione, e chi più ne ha più ne metta. Se date retta agli esperti di questa peculiare disciplina molte di queste funzionano, ma è un lavoro per esperti, che richiede mesi e anni di allenamento per dare i frutti sperati. 

Produttivi anche di notte

Prophetic vuole ribaltare la situazione, sfruttando la tecnologia per rendere i sogni lucidi un traguardo alla portata di tutti. Come spiegano sito della startup, si tratta di un’esperienza che per gli onironauti (i viaggiatori dei sogni) potrebbe avere importanti risvolti ricreativi, metafisici (una fonte di rivelazioni sulla realtà del mondo e della nostra mente), e potrebbe anche migliorare la nostra produttività: passiamo circa un terzo della nostra vita addormentati, e se potessimo sfruttare questi tempi “morti” per lavorare e produrre nuove idee, le possibilità potrebbero rivelarsi infinite. 

Immaginate un programmatore che va a dormire consapevole che continuerà a produrre codice anche nel sonno. Uno scrittore o un musicista, che lavorerà alle sue storie o alla sua musica per tutta la notte. O chiunque si trovi a corto di tempo da dedicare a compiti puramente mentali, e che potrebbe così sfruttare anche le ore di riposo per portarli a termine. 

Halo

Non tutti sono convinti che sia realmente possibile sfruttare in questo modo i sogni lucidi. Ma è stato dimostrato che offrono notevoli benefici anche in termini di salute mentale, aiutando a ridurre stress, ansia, depressione. E quindi il mercato per un dispositivo che ci renda padroni dei nostri sogni è evidentemente sterminato. Non a caso, in passato in molti hanno già tentato di svilupparlo, con successi altalenanti, ma mai realmente soddisfacenti. Tipicamente dispositivi di questo tipo sono pensati per produrre uno stimolo sensoriale, una luce negli occhi o una sensazione tattile, nei momenti della notte in cui è più probabile che il dormiente si trovi in uno stato di sonno Rem (quello in cui sogniamo), con la speranza che in questo modo ci si renda conto che stiamo sognando, e si inizi un sogno lucido. 

HaloHeadsetDevice2

Prophetic vuole utilizzare una strategia differente, ed è questo a rendere Halo interessante. Il dispositivo è un cerchietto dotato di sensori che leggono l’attività elettrica del cervello (l’elettroencefalogramma, o Eeg), capiscono quando stiamo sognando e attivano un modulatore dell’attività cerebrale che utilizza utilizza ultrasuoni a bassa intensità. Il tutto, sotto il controllo di un algoritmo di machine learning che dovrebbe essere sviluppato in collaborazione con i neuroscienziati olandesi della Radboud University. 

Funzionerà? Staremo a vedere. Ci certo il dispositivo richiederà tempo per essere sviluppato. Per ora Prophetic è al lavoro con i ricercatori della Radbond University per creare un ampio dataset di registrazioni dell’attività cerebrale di persone che stanno sperimentando un sogno lucido, realizzate con elettroencencefalografia e risonanza magnetica funzionale. Il database dovrebbe essere il punto di partenza per allenare l’algoritmo di machine learning a riconoscere e indurre i sogni lucidi. A quel punto, sarà solo questione di racchiudere quando sviluppato in un cerchietto smart (Halo), e iniziare le sperimentazioni. Un traguardo che Prophetic ritiene di poter raggiungere entro il 2025. 

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