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Venerdì, 26 Aprile 2024
Scienze

Il vaccino di AstraZeneca e Oxford arriverà entro giugno 2021

L'annuncio di Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia. I primi risultati dei test mostrano mostrano che produce una "robusta risposta immunitaria" nelle persone anziane, che sono il gruppo più ad alto rischio

I primi risultati dei test sul vaccino per il coronavirus Sars-CoV-2 sviluppato dall'università di Oxford con AstraZeneca mostrano che produce una "robusta risposta immunitaria" nelle persone anziane, che sono il gruppo più ad alto rischio. Ne parlano oggi la Reuters  e il Financial Times. 

Il vaccino di AstraZeneca e Oxford arriverà entro giugno 2021

Il vaccino innesca gli anticorpi protettivi e le cellule T nei gruppi di età più avanzata, scrive il giornale citando due persone vicine alla sperimentazione. I risultati fanno eco ai dati rilasciati a luglio che hanno mostrato che il vaccino ha generato "risposte immunitarie robuste" in un gruppo di adulti sani di età compresa tra i 18 ei 55 anni, aggiunge il quotidiano. Ma il Ft avverte che i test di immunogenicità positivi non garantiscono che il vaccino alla fine si dimostrerà sicuro ed efficace nelle persone anziane. AstraZeneca, che sta sviluppando il vaccino con i ricercatori dell'Universita' di Oxford, è visto come un capofila nella corsa per produrre un vaccino per proteggere dal Covid-19.  

E intanto Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all'università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca, ospite di 'Omnibus' su La7 ha annunciato che il prodotto sarà pronto entro giugno: "Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino" contro Covid-19 "già da mesi. Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell'inserirsi nel gruppo di testa dell'Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell'anno. Il contratto tra AstraZeneca e l'Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 20201. In Italia ogni mese arriveranno in Italia una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo".

"Non per spargere facile ottimismo, ma per rispondere ad una giusta fame di informazione: è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase III a fine novembre-metà dicembre - ha aggiunto - E' ragionevole pensare che entro la fine dell'anno possa esserci la validazione. Alla fine della sperimentazione, la documentazione viene data alle agenzie regolatorie che normalmente impiegano 6-12 mesi per completare il processo. In questa situazione, che non è normale visti milioni di malati e di morti, sono certo che le agenzie si daranno da fare per eliminare tutti i tempi burocratici e per accelerare il processo senza minimamente cancellare regole relative alla sicurezza".  "Ho visto una statistica dell'Istat, prevede che il 75% degli italiani è pronto a vaccinarsi: è ragionevole che il 75% degli italiani entro giugno 2021 sia vaccinato", ha stimato Di Lorenzo. "Nei protocolli - ha inoltre ricordato - un vaccino diventa tale se garantisce come minimo il 50% di efficacia. Nelle sperimentazioni di fase I già pubblicate, il vaccino presentava un'efficacia del 90% che con un richiamo può arrivare al 95%", ha ricordato Di Lorenzo. 

Del preparato ha parlato oggi anche Roberto Burioni su Facebook:  "Il vaccino AstraZeneca-Oxford sembra essere in grado di stimolare una robusta risposta immunitaria anche negli anziani. Non potete immaginare quanto buona sia questa notizia. E' fantastica. E' una indiscrezione del Financial Times ma se è vera è proprio da essere felici. Come ho detto e ripetuto, ancora non sappiamo se un vaccino funzionerà. Ma tra pochissimo lo sapremo e speriamo siano buone notizie. Non è possibile fare alcuna previsione sulle date, ma teniamo duro perché potremmo essere davvero all'ultimo chilometro di una difficilissima tappa in salita, e se non molliamo possiamo vincerla".

"Molti vaccini sono poco efficaci nello stimolare la risposta negli anziani, per esempio quello contro l'influenza. Nel caso di un vaccino contro Covid-19 questa caratteristica negativa sarebbe eccezionalmente dannosa, visto che il virus è particolarmente pericoloso nelle persone anziane. Se così fosse, l'unico modo per proteggerle sarebbe raggiungere l'immunità di gregge vaccinando tutti gli altri, è non è cosa facile", aggiunge Burioni. "Se invece, come sembra, il vaccino induce un'ottima produzione di anticorpi - conclude il virologo - e altre risposte immunitarie anche negli anziani questo significa che quando sarà dimostrata la sua efficacia nella popolazione generale (siamo tutti con il fiato sospeso attendendo il risultato del trial) è legittimo aspettarsi che sarà efficace anche negli anziani. Il che, credetemi, è importantissimo nella lotta contro questo virus".

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