rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Insetti buoni

Siamo stati ingiusti con le vespe: ora dobbiamo proteggerle

Spesso tendiamo a raccontare solo i lati negativi di questi insetti, ignorando tutto quel che di buono fanno per l’ambiente e per l'uomo. E questo frena i programmi di protezione e conservazione

Tutti amano le api. Sono simpatiche, intelligenti, capaci di comunicare tra loro. Pungono solo per difendersi, visto che muoiono dopo aver conficcato il loro pungiglione. Producono il miele e impollinano i fiori. Difficile invece trovare qualcuno che parli bene delle vespe, insetti che sembrano buoni solo ad infastidirci con le loro dolorose punture, senza offrire nulla di utile in cambio. Così non è – assicurano gli autori di uno studio appena pubblicato sulla rivista Insectes Sociaux – e la colpa dell’ingiustificata e diffusa antipatia nei loro confronti sarebbe dei media, che tendono mettere questi insetti in cattiva luce, raccontandone i lati negativi tacendo i tanti, importanti, servizi ecosistemici che offrono alla nostra specie. 

Insetti in pericolo

La ricerca nasce da una semplice e drammatica constatazione: moltissime popolazioni di insetti sono in declino, in tutto il mondo, a causa dei cambiamenti climatici, dei pesticidi utilizzati dall’uomo, del consumo di suolo, dell’inquinamento. In uno scenario del genere gli sforzi di conservazione sono fondamentali per impedire la scomparsa di intere specie di insetti dai nostri territori. E come sempre capita, i programmi di questo tipo tendono a essere indirizzati nei confronti degli animali che vengono percepiti positivamente dalla popolazione. Api e farfalle, insomma, hanno spesso la priorità rispetto a un insetto con una pessima fama come la vespa. 

Un peccato, tanto più che si tratta – lo dicevamo – di una fama ingiustificata. Le vespe infatti sono fondamentali per controllare la popolazione di molte specie di insetti dannosi per l’agricoltura, e visto che la loro dieta comprende anche il nettare dei fuori, si occupano dell’impollinazione al pari delle api. L’antipatia nei loro confronti, insomma, è dovuta solo alla cattiva pubblicità. Di chi è la colpa? È quello che hanno deciso di scoprire gli autori dello studio, un team di entomologi dello University College di Londra. 

Colpa dei media

Lo studio è basato su un sondaggio somministrato a 115 entomologi, 55 dei quali specializzati nello studio delle vespe, e 60 esperti invece di api, a cui sono state poste una serie di domande volte a capire quale attitudine ritenessero prevalente sui media nei confronti dei due insetti. Tra gli specialisti di vespe, quasi il 100% degli intervistati ha dichiarato che questi insetti ricevuto regolarmente una pubblicità negativa da parte dei media, e che quando sono stati approcciati da un giornalista per commentare notizie relative al mondo degli insetti, sono sempre emersi dei preconcetti nei confronti delle vespe. 

Di segno opposto l’esperienza degli scienziati esperti di api: stando alle loro risposte, le api tendono ad essere messe in buona luce negli articoli giornalistici, ed esiste un’attitudine positiva nei media nei loro confronti. Tutti gli intervistati, inoltre ritengono che l’attitudine dei media sia il riflesso (e in parte l’origine evidentemente) di quella della società più in generale: al di fuori dell’ambiente scientifico, la tendenza è quella di provare antipatia per le vespe, e simpatia per le api. 

“Le vespe svolgono un ruolo importante negli ecosistemi di tutto il mondo, e sono particolarmente utili all’agricoltura perché impollinano centinaia di specie di piante e tengono a bada insetti dannosi come afidi e bruchi, che possono danneggiare i raccolti”, spiega Cintia Oi, del Center for Biodiversity & Environment Research dello University College di Londra. “Molte persone però non si rendono conto di quanto siano utili, le vedono solo come insetti fastidiosi che rovinano i picnic, e la cattiva pubblicità che arriva da molti articoli giornalistici non fa che rinforzare questi stereotipi. Gli studiosi di vespe potrebbero essere in grado di invertire questa tendenza, collaborando con i giornalisti per educare il pubblico sul valore di questi insetti ingiustamente mal visti, e in questo modo, si spera, si potrebbero supportare programmi di conservazioni indirizzati anche alla sopravvivenza delle vespe”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Siamo stati ingiusti con le vespe: ora dobbiamo proteggerle

Today è in caricamento