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Energia

Airloom Energy, come funziona il progetto che rivoluzionerà il mercato delle pale eoliche

Fra i finanziatori dell’iniziativa c’è anche Bill Gates che crede in questo nuovo modello di turbina per la produzione di energia pulita

L’energia eolica è una fonte sempre di più in crescita non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Utilizzata soprattutto su scala industriale è in grado di generare energia in ogni momento della giornata ed è molto efficiente. Tutti aspetti positivi che farebbero pensare a uno sviluppo su larga scala di questa fonte rinnovabile, ma in realtà a frenarla ci sono le dimensioni e i costi delle pale eoliche.

I piloni impiegano circa quaranta camion di cemento per essere realizzati e nello stesso tempo sono difficili da installare. Proprio da questi disagi deve essere partita l’idea della startup americana Airloom Energy di realizzare impianti eolici meno ingombranti e che hanno bisogno nello stesso tempo di meno materiale.

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Il progetto di Airloom Energy

L’idea della Airloom Energy è senza dubbio innovativa e ha attirato subito l’attenzione di Breakthrough Energy Ventures, un gruppo che investe in tecnologie di ultima generazione per quanto riguarda le energie e gestito da Bill Gates. Oltre ai 4 milioni di dollari del gruppo, la startup ha ottenuto anche un investimento da parte di Lowercarbon Capital e del fondo energetico MCJ Collective.

La turbina eolica progettata dalla Airloom Energy mette da parte le pale altissime, per sostituirle con piloni di solo 25 metri, disposti sempre su un terreno ma in modo da creare un ovale. Inoltre, queste pale sono unite tra di loro da una rotaia su cui ne scorrono altre - la cui altezza è di 10 metri - poste verticalmente e in modo equidistante. Quest’ultime vengono mosse dal vento sulla rotaia fino a produrre circa 2,5 megawatt. Un prototipo è stato realizzato e installato a Pine Bluffs nel Wyoming. Ovviamente, il diametro dell’”anello” non è sempre uguale, molto dipende da quanta energia si vuole produrre. Quella incanalata dalle pale viene poi trasferita ai generatori elettrici proprio come succede con le classiche pale eoliche.

Il vantaggio di questo impianto è che è facile da trasportare e i singoli pezzi possono essere prodotti agevolmente in fabbrica, un pregio che si riscontra anche nel momento dello smaltimento dell’impianto a fine vita. Inoltre, sia la manutenzione che l’installazione sono molto più semplici. La startup, poi ha sottolineato anche i vantaggi economici: ad esempio per creare la struttura ci vuole solo il 10% degli investimenti rispetto all’impianto tradizionale a cui si aggiungono costi più bassi per l’installazione e la manutenzione.

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I dubbi sul progetto di Airloom Energy

L’iniziativa per ora è solo in fase di sviluppo, ma ha già sollevato dei dubbi da parte degli esperti. Anche se è vero che ha un minor impatto sul paesaggio, si potrebbe ridurre la produzione di energia perché le pale più basse non riescono a intercettare i venti forti che si trovano ad altezze superiori. A questo va aggiunto che pur avendo un’installazione semplificata, comunque ha bisogno di una grande quantità di cemento per essere ancorata a terra. I creatori hanno risposto alle critiche affermando che il costo della produzione di energia sarà ancora più basso rispetto a quello attuale e che comunque la loro struttura potrà essere sviluppata anche in verticale in caso di necessità oppure posta offshore in mare aperto.

Il progetto di Airloom Energy senza dubbio ha del potenziale, ma per capire se può diventare davvero una valida alternativa occorre aspettare la sua evoluzione.

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