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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Roma, perchè la vittoria di Bergamo può essere la tanto attesa svolta

Il 4-1 rifilato all'Atalanta, oltre a costituire il primo acuto dei giallorossi contro le big del campionato, rappresenta forse quel cambio di passo tanto atteso nel cammino verso un posto nell'Europa che conta

L’importante, diceva Enzo Jannacci, è esagerare. E finalmente, per la prima volta in questa stagione, quel sensazionalismo verbale, quell’abitudine a catalizzare l’attenzione generale sotto forma di dichiarazioni ad effetto prima e dopo i 90’ di gioco, ha lasciato il posto ai fatti. Esagerando, appunto: perché alla Roma non è bastato infrangere quel tabù con le big di un campionato che l’aveva vista sempre soccombere tanto al cospetto delle prime della classe quanto nel derby, e non si è accontentata di espugnare Bergamo contro un’Atalanta reduce da sei vittorie consecutive e imbattuta in serie A da oltre due mesi. Al Gewiss Stadium i giallorossi hanno mostrato il loro volto migliore, rifilando alla “Dea” quattro gol che i nerazzurri, davanti al pubblico di casa, non avevano più subito in un unico incontro da sei anni: uno schiaffone violento al volto di un’Atalanta colpita a freddo secondo un copione già visto nel primo giro di lancette contro Udinese e Milan, penalizzata dal gol 2-2 annullato per un discutibile off-side ma comunque messa in ginocchio dai suoi errori, dal suo eccesso di sicurezza e dal suo rendimento che, in casa, è claudicante se paragonato a quelle delle dirette concorrenti ad un posto sul podio della serie A.

Bergamo, per la squadra capitolina, può diventare allora il vero punto di svolta del torneo. Perché la partita dello Stadium ha messo in mostra la compattezza di una Roma ora ritemprata nell’animo e non più titubante nel volgere uno sguardo interessato e minaccioso a chi, in classifica, la precede. E soprattutto ha rimarcato la sua connotazione “British”, con la doppietta di un Abraham straripante, la solidità di uno Smalling in crescendo che – in condizioni ottimali e lasciato in pace dagli infortuni – ha qualità per appuntarsi sul petto il distintivo di insostituibile colonna del pacchetto difensivo e le qualità di chi – come Zaniolo - oltremanica ha estimatori ma ai giallorossi serve come il pane, con il valore aggiunto di un gol che in campionato mancava da oltre cinquecento giorni.

E quella del Gewiss Stadium è anche la rivincita di un Mourinho a cui il gol lampo ha senza dubbio agevolato il compito ma che ha avuto il merito di non sbagliare nulla, dalla preparazione della partita alle (poche) modifiche consentite in corso d’opera da una panchina risicata. E che nel dopo match rimarca la differenza di organico con le superpotenze del campionato, evidenzia ancora quella progettualità nel medio-lungo periodo indirizzata a costruire nel tempo una Roma vincente ma soprattutto si gode questo successo tanto limpido da far sembrare preistoria il tonfo in Norvegia e la batosta dell’Olimpico contro l’Inter. Guarda avanti, il Mou. Il che significa anche pensare ai rientri di Pellegrini e Spinazzola ed agli sviluppi di un mercato invernale in divenire, che potrebbe portare in dote pedine importanti per colmare, anche solo in parte, il gap che separa la squadra giallorossa dalle battistrada. E provare, magari, ad esagerare ancora. Sul campo.

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