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Domenica, 28 Aprile 2024
MONDIALI QATAR 2022

Mondiali 2022, la finale e la maledizione del Pallone d'Oro iridato

Nelle ultime sei edizioni, il premio di miglior giocatore della manifestazione (per cui le votazioni cominciano prima della finalissima) non è mai andato ad un giocatore della squadra che ha alzato la Coppa

E’ senza dubbio Lionel Messi ad essere in pole position nella corsa al titolo di Mvp dei Mondiali di Qatar 2022. Leader tecnico e carismatico dell’Argentina finalista, la “pulce” è stata determinante per le sorti dell’Albiceleste soprattutto nella seconda fase della manifestazione, quella ad eliminazione diretta, risultando decisivo tanto in azione quanto dal dischetto. Eppure, nella storia della rassegna iridata, il più importante riconoscimento individuale – per cui le votazioni sono già in corso di svolgimento senza attendere la disputa della finalissima – non ha mai viaggiato in coppia con la Coppa, finendo spesso nelle mani di chi si è dovuto accontentare del secondo posto. Al punto che, l’ultimo campione del Mondo che ha messo in bacheca il Pallone d’Oro dei Mondiali – oltre alla medaglia del metallo più prezioso – è stato Romario, nell’edizione 1994 vinta con il suo Brasile contro l’Italia ai rigori. Questo, nel dettaglio, l’elenco degli ultimi sei “best player”:

Francia 1998: Ronaldo (Brasile)

Quattro gol, più il penalty realizzato nella lotteria dei rigori in semifinale contro l’Olanda, ma anche quel malore in albergo la notte prima del match valevole per il titolo, che richiese una corsa al vicino Ospedale. Ronaldo “Il fenomeno” giocò comunque la finale contro la Francia, nonostante non fosse minimamente nelle condizioni di scendere in campo ed infatti assente nella lista dell’undici di partenza presentata un’ora prima del fischio d’inizio. Venne comunque indicato Mvp della manifestazione, davanti a Davor Suker (Scarpa d’oro del mondiale con sei reti e bronzo con la Croazia) ed al difensore dei transalpini Lilian Thuram.

Corea del Sud-Giappone 2002: Oliver Kahn (Germania)

E’ il portierone della nazionale tedesca a ritirare il premio (insieme a quello per il miglior estremo difensore del torneo), totem della porta di una Germania perforata solo una volta dall’Irlanda – peraltro in pieno recupero – nel secondo match del girone eliminatorio, prima della finale perduta 2-0. A vincere fu il Brasile e soprattutto Ronaldo, autore della doppietta nell’atto conclusivo del Mondiale, e capocannoniere della manifestazione con otto reti. Non sufficienti, però, a mettere in bacheca il premio di miglior giocatore, finendo al secondo posto davanti a Hong Myung-Bo, senatore della Corea del Sud (quarta classificata) e primo asiatico ad aver disputato quattro fasi finali consecutive di un Mondiale.

Germania 2006: Zinedine Zidane (Francia)

Miglior giocatore con la “macchia” rappresentata dalla testata a Materazzi nella finale contro l’Italia, da lui sbloccata con il cucchiaio dal dischetto nel primo tempo. L’Italia si impose ai rigori, Zidane fu comunque il più votato dalla giuria specializzata, precedendo Cannavaro (che qualche mese più tardi si rifece con gli interessi, timbrando la doppietta con il Pallone d’Oro di France Football e il Fifa World Player of the Year) ed Andrea Pirlo. Per la cronaca, la Scarpa d’Oro del Mondiali andò a Miroslav Klose – cinque reti – ed a Buffon venne consegnato per acclamazione il premio Yashin riservato al miglior portiere della kermesse iridata.

Sudafrica 2010: Diego Forlan (Uruguay)

Il suo Uruguay chiuse il Mondiale al quarto posto, ma per “El Nacha” arriva il prestigioso riconoscimento dopo un torneo strepitoso, fascia di capitano al braccio e cinque reti, al pari di Muller (eletto Scarpa d’Oro per numero più alto di assist), Sneijder e David Villa, gli ultimi due rispettivamente Pallone D’Argento e di Bronzo. La finale venne decisa da un guizzo di Iniesta ad una manciata di minuti dai rigori, che permise alle Furie Rosse di superare l’Olanda. Per Forlan, già capocannoniere della Liga 2009 con 32 reti siglate con la maglia dell’Atletico Madrid, i trionfi proseguirono con i successi in Europa League e SuperCoppa Europea, la Scarpa D’Oro Fifa ed il quinto posto nella graduatoria del Pallone d’Oro di France Football, quindi la vittoria nella Copa America 2011. Poi, il rapidissimo declino.

Brasile 2014: Lionel Messi (Argentina)

L’edizione dei Mineirazo (così ribattezzato il clamoroso 7-1 inflitto dalla Germania al Brasile nella semifinale), ma anche l’edizione del gol beffa di Götze all’Argentina a metà del secondo tempo supplementare, che consegnò la coppa alla nazionale tedesca. La Mannschaft venne trascinata da un sontuoso Thomas Müller, costretto però al secondo posto sia nella classifica dei bomber (dietro al colombiano James Rodriguez) che del Pallone d’Oro iridato, vinto da Lionel Messi faro dell’Argentina e miglior marcatore dell’Albiceleste nell’edizione con quattro reti. Duplice terza piazza, con l’Olanda e nella graduatoria di MvP del torneo, per Arjen Robben.

Russia 2018: Luka Modric (Croazia)

Un edizione che fece emergere poche controversie sul titolo di best player: quasi un plebiscito per Luka Modric, Principe di una Croazia fermata solo dalla Francia in finale. Così come non emersero dubbi sul premio di miglior giovane a Kylian Mbappé, determinante per le fortune dei transalpini al pari di Antoine Griezmann (Scarpa d’Argento con quattro reti, tre delle quali su rigore come il capocannoniere Harry Kane, primo con sei centri) e Pallone di Bronzo dietro a Modric ed Eden Hazard, stella del Belgio salito sul gradino più basso del podio col 2-0 all’Inghilterra nella finalina.

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