rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Sport

F1 Gp Ungheria: i top e flop dell'Hungaroring

Una gara semplicemente incredibile sul tracciato magiaro. Errori clamorosi e prestazioni superlative hanno reso indimenticabile questa gara

L’Hungaroring, l’ultimo Gran Premio prima della pausa estiva, viene spesso citato come un tracciato che poco si adatta ai sorpassi. Una pista dove conta più di tutto la strategia. Nella storia della F1, però, proprio su questo tracciato a Mogyoród, vicino a Budapest, si sono disputate alcune delle gare più imprevedibili.

F1: i top e flop del Gran Premio di Gran Bretagna

Prima di ieri se ne ricordavano soprattutto due. La prima fu un'epica rimonta di Nigel Mansell, nel 1989. Il Leone d'Inghilterra partì dodicesimo e vinse coronando una spettacolare rimonta.

In anni più recenti Jenson Button, nel 2006, riuscì a fare sua una gara ricchissima di colpi di scena, movimentata dalla pioggia. Fu la prima vittoria in carriera per il pilota di Frome, che nel 2009 coronò la sua carriera con la vittoria del titolo al volante della Brawn Gp.

La gara di ieri entra di diritto tra le corse meno scontate e per questo memorabili della storia della F1. Un campionario di errori da matita rossa e di lampi di grande classe. Il risultato è un'edizione del Gran Premio d’Ungheria che è stata memorabile.

Per questo dopo il Gran Premio d'Ungheria di ieri, domenica 1 agosto,  c’è chi è andato a dormire con un sorriso largo così e chi, invece, non vede l’ora di rifarsi nella prossima corsa. Tutti, però, avranno un po’ di tempo per ricaricare le pile. Il prossimo appuntamento è in programma nell’ultimo weekend di agosto in Belgio. Ovviamente a Spa-Francorshamps.

F1 Gp Ungheria: i top

1) Esteban Ocon (Alpine) : La prima vittoria non si scorda mai. Ocon la coglie in maniera speciale andando a cogliere un’occasione unica. La differenza in termini di prestazioni con Mercedes, Red Bull e McLaren non gli avrebbe mai permesso di vincere.

Ma è bravissimo a sfruttare il doppio regalo che gli hanno servito Bottas e Stroll, con le loro disastrose partenze, con cui sono riusciti a far fuori rispettivamente Verstappen, Norris e Perez e Leclerc e Ricciardo. Ocon si trova così in testa alla gara, inseguito e poi quasi scortato da Sebastian Vettel, che precede il ritorno di Hamilton.

Questo il podio prima della squalifica di Vettel (aveva 0,3 litri di carburante contro l’1 minimo richiesto). Una vittoria quella del giovane francese che non sarebbe mai arrivata, però, senza l’aiuto del suo compagno di squadra lo strepitoso Fernando Alonso.

2) Fernando Alonso (Alpine): Il premio di ‘Driver of The day’ raramente viene assegnato così all’unanimità. Questa volta ‘Nando’ mette tutti d’accordo. Dal 55esima al 65esimo giro chiude ogni varco a Lewis Hamilton.

Una difesa intelligente e strenua, corretta e spettacolare, che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati. Alla fine è stata decisiva per la prima vittoria del team Alpine in F1.  Ocon, senza l’aiuto di Alonso, difficilmente avrebbe tagliato per primo il traguardo.

3) Alpine: una vittoria di squadra al primo anno in F1. L’occasione ieri c’era, la Alpine l’ha saputa cogliere.

4) Sebastian Vettel (Aston Martin): una prestazione al top, che aveva fatto sorridere Seb e tutti i suoi tifosi. Poi la squalifica per la quantità di benzina a fine gara. Dopo gli ultimi anni difficili i suoi tifosi sperano che la sua seconda parte di stagione riparta da questo podio ungherese: senza sorprese finali.

5) Lewis Hamilton (Mercedes): La tappa magiara del campionato sorride nuovamente a Lewis. Alla fine ottiene un secondo posto che in termini di punti vale quanto una vittoria. Nella domenica in cui Bottas e Stroll eliminano mezza concorrenza, il suo team, Mercedes, riesce anche a sbagliare strategia, facendolo ripartire in griglia, unico con le gomme da bagnato, mentre tutti si fermano ai box per montare le intermedie.

La nuova partenza del Gran Premio d’Ungheria entra così di diritto nella storia della F1. Hamilton parte ed è l’unico pilota che scatta dalla griglia di partenza, il resto del gruppo riparte dai box. Poi dicono che in F1 non succede mai niente.

6) Pierre Gasly (Alpha Tauri) : si qualifica quinto e arriva quinto. Non c’è solo fortuna, anche se quella indubbiamente può averlo aiutato. Nulla avrebbe potuto per evitare Bottas o Stroll. Una volta fuori dai guai fa la sua onestissima gara. Dimostrando ancora una volta quanto sia un pilota di puro talento.

7) Carlos Sainz (Ferrari) : un terzo posto, post squalifica a Vettel, che vale oro. Soprattutto per il Cavallino nel Mondiale Costruttori.

8) Williams: Entrambe le vetture a punti. George Russell, ottavo, spera con questo risultato di essersi conquistato una Mercedes. Latifi non sta più nella pelle. Probabilmente deve ancora realizzare di essere arrivato settimo.

F1 Gp Ungheria: i flop

1) Vallteri Bottas (Mercedes) : Il primo dei due super flop che hanno reso avvincente questo Gran Premio. Il pilota finlandese, che partiva secondo, si pianta al via poi sbaglia la prima curva e centra Norris, Verstappen e Perez. Molto probabilmente sarà l’errore che gli costerà il posto in Mercedes.

2) Lance Stroll (Aston Martin): la prudenza di Leclerc al via viene vanificata dall’attacco in stile kamikaze di Stroll. Il suo è il classico errore d’impulso, pronti-via, si gioca tutto alla prima curva. Il risultato è disastroso per lui ma soprattutto per gli incolpevole Leclerc, costretto al ritiro e Ricciardo, che resterà in pista per una gara nell’anonimato.

3) Alfa Romeo: riesce a prendere un punto con Raikkonen ma il team ancora una volta non convince. Emblematiche le due soste ai box con "l'unsafe release" di Raikkonen e Giovinazzi che non rispetta il limite di velocità in pit-lane.

4) Daniel Ricciardo: in qualche modo riesce a salvarsi dallo strike al via. La vettura non è danneggiata e può ripartire. Non riesce, però, a trovare mai il ritmo e, come spesso gli è capitato quest’anno, chiude in un’anonima 11esima posizione, senza portare a casa nemmeno un punticino.

5) Red Bull: a livello di punti la tappa ungherese è un flop per il team di Milton Keynes. Verstappen chiude nono, ma la macchina gliel’ha distrutta la carambola innescata da Bottas al primo giro. L’olandese ancora una volta dimostra di avere un grande cuore e di non avere nessuna intenzione di mollare. I colpi presi e i punti persi in Gran Bretagna e Ungheria piegherebbero il morale di chiunque. Ma Verstappen è decisamente di un’altra pasta.  Sicuramente sarà il primo a volersi rifare nelle prossime tappe, in Belgio e in Olanda, dove saranno ancora di più i suoi sostenitori, che già lo seguono in ogni angolo del mondo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

F1 Gp Ungheria: i top e flop dell'Hungaroring

Today è in caricamento