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Lunedì, 29 Aprile 2024
l'intervista

Irene Ferri: "Al cinema e in tv per le donne è tutto più difficile, soprattutto dopo i 40"

Nel cast di 'Fosca Innocenti'', la nuova fiction di Canale 5, l'attrice si racconta a Today tra carriera e vita privata

Fosca Innocenti è la nuova fiction poliziesca di Canale 5 tutta al femminile. Un dettaglio non indifferente che fa (ancora) notizia. "Purtroppo" commenta Irene Ferri - che nella serie interpreta un rigoroso pubblico ministero - accendendo i riflettori sulle difficoltà che vivono le attrici, soprattutto dopo "una certa fascia d'età", a differenza dei loro colleghi uomini, liberi dai diktat di ruoli stereotipati. L'attrice si racconta a Today tra carriera e vita privata: dal video di Vasco Rossi fino all'ultimo set, il forte legame con il marito Costanzo Gianni, l'amore per i loro due figli e quel bilancio che alla soglia dei 50 anni non vuole fare, perché "esserci arrivata dopo quello che è successo in questi due anni è già una grande cosa".

Nella fiction Fosca Innocenti interpreta il pm Giuliana Perego. Rigida e inaccessibile. Quanto le somiglia?
"Zero (ride, ndr). Zero spaccato. Ma è molto più divertente così. In realtà negli ultimi anni mi è capitato spesso di interpretare donne lontane da me e dal mio modo di essere, che però mi danno una grande libertà di espressione. Tutto quello che facciamo come attori lo abbiamo già dentro, basta andarlo a scoprire o a stuzzicare, a risvegliare. Fare un personaggio differente da me mi diverte mille volte di più, perché faccio qualcosa che nella vita non posso fare o non so fare perché non è nella mia natura".

Non potrebbe mai essere così austera?
"No. Metto sempre tutti a loro agio. Sono accogliente, vado incontro. La Perego è il contrario, ci tiene così tanto alla forma, alle regole. E' una persona che ha questo primo approccio 'importante', non proprio come me. A volte vorrei essere più stronza".

Una serie poliziesca tutta al femminile fa ancora notizia...
"Purtroppo sì. E' molto difficile trovare bei ruoli per le donne, non stereotipati. In questo caso è una bella eccezione. Oltre al fatto di essere donna poi c'è il problema di una certa fascia d'età, sopra i 40, che quando l'attraversi è un bel guaio".

I colleghi uomini hanno più possibilità?
"Questo è sotto gli occhi di tutti. E' così. Alla mia età trovare un ruolo come si deve è difficilissimo. Il mio pari uomo ce ne ha uno dietro l'altro, poi gli mettono vicino una donna di vent'anni più giovane e via. E' così ovunque, al cinema, in televisione. Io sto aspettando di fare la nonna probabilmente".

Possiamo tranquillamente allargare il campo. Nella società i ruoli apicali sono ricoperti spesso e volentieri da uomini, basta pensare anche alla rielezione di Mattarella dopo il 'tran tran' sul presidente donna. Si abbatterà mai questo muro?
"Come per tutte le cose ci vuole tempo, ma non so se ci arriveremo mai. Quanto accaduto con il Presidente della Repubblica è stato abbastanza triste, in pratica l'hanno preso in ostaggio. Non commento va. Non commento neanche tutta la storia sul trovare per forza un presidente donna. Ma che discorso è? Ridicolo. Se c'è la persona giusta si mette la persona giusta, a prescindere dal sesso". 

Il controsenso delle quote rosa. 
"Sì appunto. Ma di che parliamo". 

Torniamo al suo lavoro. Fra attrici c'è più competizione o anche questo è un pregiudizio?
"Io credo che se vai in uno studio di avvocati, tra i medici in ospedale, è pure peggio. O anche alle poste. Non dipende dal sesso. In tutti i mestieri c'è competizione, ma non è detto che sia negativa. Può essere anche uno stimolo. Certo, siamo in un periodo di crisi profonda, è normale che un po' ovunque si stia col coltello tra i denti, ma dipende anche come l'affronti una situazione del genere. Io ho la mia età, sono piuttosto serena rispetto a tante mie colleghe. Me ne hanno fatte talmente tante, di solito più gli uomini che le donne. Se trovi terreno fertile per instaurare un rapporto che va al di là di quello professionale ben venga, altrimenti va bene così". 

Lei lo ha trovato?
"Sì, per fortuna qualche collega amica ce l'ho. Ma anche io sono migliorata con gli anni, sono meno diffidente e impaurita. Quando sei giovane pensi che la tua migliore amica sia la tua migliore amica per sempre, poi scopri che non è così e ti crolla il mondo addosso. Per fortuna andando avanti nella vita incontri persone meravigliose anche se non ci hai fatto le elementari insieme".

Che clima c'era sul set di Fosca Innocenti?
"Meraviglioso. Siamo state proprio bene. Abbiamo lavorato ad Arezzo, quindi era fuori casa per tutti e quando è così è più facile fare gruppo e trovarsi. Si stava insieme anche fuori dal set, facevamo delle belle cenette. Tutte donne con qualche incursione di Francesco Arca".

Toscano, giocava in casa...
"Sì, ci ha fatto da cicerone. Francesco è un'altra bella scoperta".

Nella sua carriera ci sono decine di film, fiction, spettacoli teatrali, ma indimenticabile è anche la sua partecipazione nel video 'Siamo soli', di Vasco Rossi. Che Irene Ferri era quella?
"Tale e quale ad ora. Se parliamo di Vasco non è cambiata una virgola. Ha compiuto 70 anni pochi giorni fa, può farne anche 300, per me non avrà mai un'età e io sono la stessa fan di quando ne avevo 24 o 15. Il mio sentimento e le emozioni che mi provocano le sue parole, le sue canzoni, non cambiano. Quel video per me è stato davvero un gran dono". 

Se dovesse scegliere una canzone per descriversi?
"'Chissà se lo sai' di Lucio Dalla. E' molto melensa questa cosa, lo so. Sono divisa. Sono mezza cucciolona e mezza rockettara". 

Tra i suoi successi c'è anche la famiglia. Si è sposata nel 2014 ma lei e suo marito state insieme da oltre vent'anni. C'è un segreto?
"Ho sempre paura a parlarne, perché poi dico 'ecco, se sanno che a casa va tutto bene me la tirano e divorziamo'. Un segreto è sicuramente quello di cercare bene l'uomo con cui condivedere la vita. Il piano era a lungo termine per quanto mi riguardava e anche per lui. Eravamo giovani e non lo sapevamo, ma in qualche modo lo abbiamo intuito ed eccoci qua. Però bisogna cercare eh". 

Le donne spesso hanno fretta.
"Per alcune cose sì, ma è sbagliato. Anche se le capisco. Oggi prima si deve pensare alla carriera, poi a trovare un marito, poi a fare il figlio ma nel frattempo hai 50 anni. Non c'è una società che ti viene incontro, che ti aiuta. Fare un figlio qui è un'impresa, è tutto molto complicato. Viviamo in un Paese in cui né come donne né come famiglie siamo aiutate. Ma neanche come uomini, padri single. L'altro giorno ho visto che in Puglia hanno aperto la prima casa per papà divorziati. Molti finiscono nella povertà più assoluta, ci sono situazioni allucinanti. In Italia per alcune cose è molto difficile cavarsela, per questo forse siamo così gagliardi nel mondo. Perché se te la cavi qua poi è una passeggiata. E' come vivere nella giungla, poi esci e sono tutti giardini fioriti". 

Lei ha due figli, una di 10 e l'altro di 15 anni. Che effetto le fa vederli diventare grandi?
"Adriano ha compiuto 15 anni proprio ieri. Li guardo e mi lasciano senza fiato, sono generazioni completamente diverse. Hanno mille marce in più, un'altra mente. Questo periodo terribile che viviamo ci angoscia come genitori, siamo sempre lì a chiederci se ce la faranno, come faranno. Ce la faranno perché sono diversi, hanno un'altra mentalità e le loro basi sono su un vissuto diverso dal nostro. Nonostante tutto quello che hanno perso in questi due anni, hanno una straordinaria capacità di reinventarsi e costruire su questo strano presente un futuro che non sarà terrificante come invece lo immaginiamo noi. Di questo sono quasi convinta".

Le danno speranza.
"Tantissima. Sono forti, brillanti".

Spesso invece le etichette che vengono messe addosso alle nuove generazioni non sono così ottimiste...
"Ma perché è una società vecchia. Chi sta ai vertici? Vecchi ancorati a queste sedie, non si scollano neanche con una barilata in fronte. Va ringiovanito tutto". 

Lei si lascia ringiovanire?
"Racconto questa cosa. Mio figlio mi aveva parlato di Nft, una specie di galleria d'arte sul web dove tu compri cose, un quadro, una foto, un gift, queste robe da giovani, in criptovaluta. C'è tutto un mondo in cui si vende e si compra in criptovaluta, acquisti virtualmente. Una roba assurda, però è così. Io ed Euridice Axen siamo diventate le prime due attrici in Italia ad essere in un'opera di Nft, con una foto di Melissa de Bernardi, una bravissima fotografa. A questi 50 anni ci arrivo anche un po' cibernetica".

L'ha detto lei, a marzo sono 50. Domanda di rito: un bilancio?
"Non lo vorrei fare questo bilancio. Ci arrivo emozionatissima. Intanto perchè ci arrivo ed è già una grande cosa. Con tutto quello che è successo in questi due anni, a tutti noi ma in particolare anche a me. Scusa, mi commuovo. Arrivarci è già una grandissima cosa, sono molto contenta".

E da come parla anche grata. La gratitudine forse l'avevamo dimenticata.
"Mamma mia, molto grata. L'avevamo dimenticata, sì".

Fosca Innocenti: trama, cast e anticipazioni

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