rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Lavoro

Allarme occupazione, a gennaio persi 34 mila posti

È quello che si legge nella stima dell'Istat. La flessione si registra tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine e gli autonomi.Barzotti (M5S): "Il governo deve darsi una svegliata"

Battuta d'arresto sull'occupazione. Secondo i dati pubblicati dall'Istat, nel mese di gennaio 2024 sono diminuiti gli occupati e i disoccupati, ma sono aumentati gli inattivi. Secondo le stime dell'istituto, rispetto al mese precedente l'occupazione è calata dello 0,1 per cento pari a - 34 mila unità. Il calo si registra tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine e gli autonomi. Cresce leggermente quella delle donne e degli under 50.

La disoccupazione è stabile al 7,2 per cento

Il tasso di occupazione scende dunque al 61,8 per cento: la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2 per cento, pari a - 4 mila unità) coinvolge soprattutto gli uomini, 15-24 enni e i 35-49 enni, al contrario la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. A gennaio 2024 il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2 per cento, quello giovanile sale al 21,8 per cento (+0,2 punti). La crescita del numero di inattivi (+0,5 per cento, pari a + 61 mila unità tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un'età compresa tra 15 e 49 anni; l'inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni.

Naspi, fino a 1.000 euro in più per l'assegno di disoccupazione

Sale il tasso di inattività, che raggiunge il 33,3 per cento (+0,2 punti). Confrontando il trimestre novembre 2023 - gennaio 2024 con quello precedente, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4 per cento, per un totale di 90 mila occupati. La crescita dell'occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5 per cento, pari a -67 mila unità) e alla stabilità degli inattivi.

Rispetto a gennaio 2023 calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1 per cento, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3 per cento, pari a -157mila unità). Gli occupati, nel complesso, aumentano di 362mila unità. Tra gli over 50, per effetto della dinamica demografica, la crescita è di 349mila unità. Il calo congiunturale del numero di occupati, registrato a gennaio 2024, coinvolge i dipendenti a termine (-0,5 per cento) e gli autonomi (-0,5 per cento) a fronte di una sostanziale stabilità dei dipendenti permanenti. Nell'arco dei dodici mesi l'occupazione cresce, invece, per i dipendenti permanenti (+2,4 per cento) e per gli autonomi (+0,4 per cento), diminuendo per i dipendenti a termine (-1,1 per cento).

Barzotti (M5S): "Il governo deve darsi una svegliata"

“Esaurita la spinta propulsiva delle misure che abbiamo messo in campo quando eravamo al governo, e di fronte a un esecutivo che non ha fatto nulla per far crescere l’Italia, il risultato non poteva che essere questo”. Così, a Today.it, la capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera, Valentina Barzotti. “Ma per capire l’andazzo - continua - sarebbe bastato leggere i dati sulle ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps a gennaio: oltre 49 milioni, il 68,6 per cento in più rispetto al mese precedente e il 16,8 per cento in più in confronto all’anno prima. La Cig ordinaria è aumentata del 44,4 per cento sull’anno e del 16,3 per cento sul mese, con un picco nel Nord-Est del 103,26 per cento nel confronto tendenziale; quella straordinaria del 219,2 per cento su dicembre 2023. Davanti a questi numeri e a un Pil che anche quest’anno crescerà dello zero-virgola, speriamo che il governo si dia una svegliata”.

D'Alessio (Azione): "Dati Istat preoccupano"

"Preoccupano i dati Istat, specialmente quelli su occupazione giovanile e del Mezzogiorno", spiega al nostro giornale il deputato di Azione, Antonio D'Alessio. "Il lavoro - continua - è la priorità. Il Governo lo comprenda e metta il tema al centro dell’agenda. La qualità del mercato italiano versa in condizioni critiche: il lavoro è la migliore politica di inclusione sociale ed è in questa direzione che bisogna investire energie e risorse per una riforma strutturale".

Bonelli (Avs): Il governo meloni non è un governo per giovani

“Il governo Meloni - spiega invece il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli - non è un governo per giovani. Non fa nulla per i giovani e usa repressione contro di loro. È un governo che ha abbandonato la sfida dell'innovazione tecnologica legata alla transizione verde, preferendo combattere contro di essa. Mentre la premier Meloni parla di risultati e vittorie, la realtà dipinta dai dati ufficiali dell’Istat è ben diversa. Il tasso di disoccupazione giovanile sale al 21,8 per cento (+0,2 punti), ma secondo il rapporto ‘i giovani del mezzogiorno’, il tasso di disoccupazione trai i giovani al sud è del 23,6 per cento. Sempre al sud, il tasso di attività, già basso nella generazione precedente (60,3% per cento) si è ridotto ulteriormente fino al 54,4 per cento%. Una situazione già molto grave che l’autonomia differenziata, voluta da questo governo, diventerà disastrosa. Questi dati confermano che il governo Meloni non solo ignora le esigenze dei giovani, ma aggrava la situazione con politiche che non solo non creano nuove opportunità, ma riducono anche quelle già esistenti. Il governo deve porre fine alla sua guerra contro l'innovazione e di adottare politiche concrete che promuovano la creazione di lavoro dignitoso e sostenibile per le generazioni presenti e future”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme occupazione, a gennaio persi 34 mila posti

Today è in caricamento