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Sabato, 27 Aprile 2024
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Basterà il coprifuoco per evitare il lockdown?

Si partirà dalla regione più colpita, poi il "divieto notturno" potrebbe essere adottato anche altrove in Italia. Crisanti approva. Il sindaco De Magistris spaventa Napoli. Il paragone con il Belgio preoccupa. Le prime decisioni sono attese per le prossime ore

La prima dovrebbe essere la Lombardia. Poi il coprifuoco potrebbe essere adottato anche altrove in Italia. Basterà per scongiurare il lockdown? Se lo augurano tutti, ma i dubbi sono tanti. Matteo Mauri, viceministro dell'Interno, ha confermato che decisioni sono attese a ore: "Stiamo valutando la richiesta di coprifuoco. La risposta verrà data in tempi brevissimi" - ha detto oggi a Rai Radio1 (Radio anch’io) - "Noi in tutti questi messi abbiamo detto di non abbassare la guardia. Aveva ragione chi era molto più cauto. Era del tutto evidente che in assenza di vaccino avremmo dovuto affrontare un autunno e un inverno. I comportamenti dei singoli sono molto rilevanti. Non siamo nella situazione nella quale eravamo a marzo, ed è vero che adesso abbiamo dei comportamenti che allora non avevamo. A gennaio e febbraio non lo sapevamo che il virus fosse in circolazione. Bisogna fare tutto quello che serve, meno polemiche e più azioni condivise". Che cosa significa in concreto? “Stiamo valutando la richiesta di coprifuoco da parte dei sindaci e la risposta verrà data in tempi brevissimi. Dobbiamo stare attenti al tracciamento a livello regionale, è molto importante per fare interventi adeguati e proporzionali. Avere più dati significa fare politiche più efficaci".

"Un nuovo lockdown sarebbe mortale per la nostra economia"

"Un nuovo lockdown sarebbe mortale per la nostra economia". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, ospite del programma "L'imprenditore e gli altri" su Cusano Italia Tv. "Oggi il 75% dei contagi - ha spiegato - avviene in ambito familiare o nel tempo libero e questa è una prima distinzione importante. Le scuole e i luoghi di lavoro sono posti relativamente sicuri, quindi noi non possiamo sparare a casaccio e mettere di nuovo a rischio l`economia. Dobbiamo cercare di fare operazioni mirate e i dpcm varati in questi giorni cercano di fare questo. Al di là delle prescrizioni del governo e delle regioni ci deve essere un sistema di controlli efficace e soprattutto la responsabilità dei cittadini. Noi abbiamo fatto uno sforzo enorme per far ripartire in sicurezza le scuole, appena però i ragazzi escono fuori dalle scuole è un assembramento totale". "E' chiaro - ha aggiunto Misiani - che non siamo in uno Stato di polizia, non possiamo pensare di mettere un poliziotto ad ogni angolo, ci deve essere anche un senso civico e di responsabilità dei cittadini. C`è stato un rilassamento eccessivo nei mesi estivi, tanti italiani si sono illusi che l`emergenza fosse alle spalle, ma non è così".

Andrea Crisanti è favorevole al coprifuoco dalle 23 alle 5

"Giusto bloccare la movida per salvare lezioni e lavoro": parola del virologo Andrea Crisanti in una intervista alla Stampa, che si dice d'accordo con "l'idea di ridurre al massimo i contatti sociali per provare a salvare scuola e lavoro". Crisanti è favorevole dunque al coprifuoco dalle 23 alle 5 che potrebbe essere introdotto in Lombardia, così come alla chiusura dei grandi negozi nel fine settimana: "Male non fa, purtroppo non è più tempo di stare davanti ai locali e frequentare luoghi affollati, ma di limitare i contatti superflui, come ben indicato dagli ultimi due decreti del governo". "Come tutti vorrei solo che la pandemia finisse il prima possibile. Quando parlo lo faccio su un piano scientifico, non personale o politico. Mi interessa che vengano prese delle misure basate sui migliori dati disponibili. Se avviene non ho problemi ad ammetterlo, altrimenti divento critico, ma sempre perde formazione professionale. Non credo che le tifoserie abbiano senso, né aiutino a risolvere i problemi".

Le difficoltà dei sindaci da Monza a Napoli

"Abbiamo avuto un fine settimana terribile: 283 positivi in Brianza sabato e 348 domenica, un'eta' media di 38 anni e il 22% minorenni. All'ospedale San Gerardo i ricoveri sono 126". Dario Allevi, alla guida di una giunta di centrodestra a Monza, racconta in un'intervista al Corriere della Sera i numeri da record che colpiscono la citta' e la provincia della Brianza, secondi solo a Milano e alla sua area metropolitana, e fa il confronto con la primavera scorsa: "Nei mesi della pandemia - afferma - sono arrivati a 600, ma il 60% erano pazienti di altre province e invece ora sono tutti nostri concittadini". E Allevi, a proposito del coprifuoco in Lombardia e dell'inasprimento delle misure di contenimento, assicura: "Teniamo monitorata la situazione, ma se sara' il caso prendero' tutte le decisioni che servono per contenere i contagi". 

 "Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verita'. Il tampone viene fatto dopo molti giorni". Così Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, a Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io condotto da Giorgio Zanchini. "Il problema non sono i ragazzi- aggiunge-. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva. Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto. In questo momento bisogna essere uniti, bene la marcia indietro del governo, Conte forse era stanco l'altra sera in conferenza stampa. La gente sta capendo che bisogna essere responsabili ma non rinunciare subito agli altri diritti".

"Un lockdown così come lo abbiamo conosciuto, con un Paese immobile e le fabbriche chiuse è impensabile, perché ci metterebbe in ginocchio dal punto di vista economico. L'Italia non può permetterselo" dice però il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. 

Il paragone con il Belgio

Mattia Feltri nel suo abituale Buongiorno sulla Stampa paragona la situazione italiana a quanto accade in Belgio. Se i numeri hanno un senso, c'è da temere per i prossimi giorni. Prende in esame il tasso di contagio, ovvero quante persone risultano positive ogni cento tamponi effettuati: "Meno di un mese fa, il 26 settembre, il Belgio era al 4.2 per cento, cioè ogni cento tamponi quattro persone risultavano contagiate. Noi siamo arrivati a quella percentuale un paio di settimane dopo, il 10 ottobre". Poi l'aumento è stato costante: "Ieri, 19 ottobre, il nostro tasso di contagio era al 9.5 per cento, cioè la percentuale toccata in Belgio nove giorni prima".

È interessante perché una decina di giorni fa il Belgio ha pensato di cavarsela con qualche misura anti assembramento (più drastiche solo a Bruxelles), ma da ieri sono chiusi bar e ristoranti dell’intero paese, e coprifuoco notturno, e il ministro della Salute ha ammesso di aver perso il controllo della situazione.

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La strada irlandese: lockdown, ma con scuole aperte

L'ultimo Paese europeo intanto in ordine di tempo a varare restrizioni forti è l'Irlanda. Dublino. impone le misure più dure in Europa per affrontare la seconda ondata del Covid-19 e vara un nuovo lockdown che prevede la chiusura al pubblico di negozi e locali mantenendo però attive le scuole. Secondo quanto riferiscono i media irlandesi, il pacchetto di misure varato dal governo prevede che restino aperti solo i servizi essenziali, le scuole e le costruzioni. Pub e ristoranti potranno lavorare solo per l'asporto mentre i cittadini non si potranno allontanare per più di 3 miglia (circa 5 km) da casa. 

Perché il coprifuoco in Lombardia è solo l'inizio (e quali altre regioni la seguiranno presto) 

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