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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il giallo si infittisce

Iolanda Apostolico, l'origine del video è un mistero: il carabiniere ritratta, la spiegazione del Viminale

Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, assicura che le immagini non sono state estrapolate da atti pubblici

Il video che documenta la presenza della giudice Iolanda Apostolico a una manifestazione del 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti non proviene dal materiale girato dalle forze dell'ordine durante il servizio di ordine pubblico. A chiarirlo è il ministero dell'Interno, dopo la richiesta delle opposizioni di riferire sulla provenienza del filmato diffuso sui social dal vicepremier Matteo Salvini e altri esponenti della Lega. In molti si sono chiesti come Salvini fosse venuto a conoscenza di quel video e come lo abbia potuto pubblicare.

Le immagini, almeno secondo il Viminale, non sarebbero state girate da un carabiniere come pure era emerso nei giorni scorsi. Secondo quanto chiarito dal sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, durante un'interrogazione in Commissione Affari Costituzionali, il 6 ottobre scorso "un militare ha riferito al suo superiore di avere effettuato alcune videoriprese della manifestazione" e "di aver diffuso uno dei filmati che riprendeva il magistrato". Il militare però, ha detto il sottosegretario, "ha successivamente ritrattato le proprie affermazioni e nei suoi confronti sono in corso accertamenti finalizzati alla valutazione della rilevanza disciplinare della sua condotta. Dell'accaduto è stata informata la procura di Catania anche al fine di valutare ogni ulteriore aspetto della vicenda". 

Sull'origine del video il mistero è fitto, ma dal Viminale assicurano che le immagini non sono state estrapolate da atti pubblici. "Gli approfondimenti effettuati - ha detto Molteni - hanno escluso che il suddetto materiale sia stato estrapolato dalla documentazione relativa ai servizi di ordine pubblico disposti in occasione della manifestazione in argomento". Una risposta che però non convince le opposizioni.  

Zaratti (Avs): "I dubbi si ingigantiscono"

"Abbiamo appreso dal sottosegretario Molteni che sono in corso accertamenti sul militare dell'arma che inizialmente si sarebbe assunto la responsabilità del video, poi negando" ha detto Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali della Camera che ha definito "gravissima" la vicenda "di un video che finisce nelle mani di un ministro il quale ne fa un uso minaccioso nei confronti della magistrata. Prendiamo atto - ha aggiunto Zaratti - che il video non è stato prodotto da funzionari della polizia di Stato di Catania, tuttavia restano tutti i dubbi, anzi forse si ingigantiscono. Non ci è stata data alcuna risposta alla domanda su come e da chi il ministro Salvini ha avuto il video. Se il video non esiste, come dice il sottosegretario Molteni, come è arrivato nelle mani di Salvini? Aspettiamo perciò di sapere come intenda spiegare tutto ciò il ministro Piantedosi".

La giudice Apostolico non convalida il trattenimento di altri 4 migranti

Intanto ieri la giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico non ha convalidato i trattenimenti di quattro migranti tunisini nel Cpr di Pozzallo, nel Ragusano, disposti dal questore di Ragusa. Si tratta del secondo provvedimento in tal senso da parte della stessa magistrata che si aggiunge alla mancata convalida di altri sei trattenimenti da parte di un altro giudice di Catania, Rosario Cupri, nella giornata di domenica scorsa. Una decisione attesa e prevedibile visto che già nel precedente provvedimento Apostolico aveva giudicato il decreto Cutro approvato dal governo Meloni "illegittimo in più parti", in quanto - almeno secondo il tribunale - non si possono trattenere i richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell'esito della procedura di frontiera accelerata. 

Il ministro Piantedosi ha fatto sapere che il provvedimento verrà valutato ed eventualmente impugnato dal Viminale. "Siamo profondamente convinti - ha affermato - che i provvedimenti del governo sono legittimi e rispettosi della cornice giuridica. Il tema del trattenimento ai soli scopo dell'identificazione e di fare procedure accelerate alla frontiera è un tema cardine dell'attuale e futura normativa europea, con l'approvazione del Patto di migrazione e asilo". 

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