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Sabato, 27 Aprile 2024
Consiglio dei ministri

La ricostruzione dopo le calamità: spuntano commissario-manager e deroga al codice degli appalti

A un mese dall'alluvione in Emilia, il Governo vara una legge quadro per mettere ordine nel dedalo di norme sulla fase post emergenza. Cosa cambia

Niente "giungla" di leggi ma più chiarezza per la ricostruzione post calamità naturali. Non un dedalo normativo che rischia di portare alla paralisi, ma una cornice d'azione chiara. Queste le intenzioni del Governo che oggi 22 giugno doveva portare in Consiglio dei ministri il disegno di legge quadro in materia di ricostruzione post calamità. Il provvedimento era stato inserito all'ordine del giorno con il disegno di legge per il nuovo Codice della strada. Il vertice è però stato annullato e rinviato al 27 giugno con lo stesso ordine del giorno. Fonti di Palazzo Chigi sostengono che il rinvio sarebbe legato a impegni della premier Giorgia Meloni. 

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Cosa c'è nella legge sulla ricostruzione post calamità

Il Governo ha scelto la strada della legge quadro, ovvero "legge cornice". Si tratta di un provvedimento che contiene i princìpi fondamentali relativi all'ordinamento di una determinata materia. In questo caso la "ricostruzione d'interesse nazionale post-calamità".

Questi i punti focali:

  • Il commissario straordinario del Governo alla ricostruzione è nominato successivamente allo "stato di ricostruzione nazionale", previsto dal testo e che deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri;
  • Il commissario deve essere "individuato tra soggetti dotati di professionalità specifica e competenza manageriale";
  • La nomina del commissario avviene "d'intesa con le Regioni e le Province autonome interessate";
  • Il commissario straordinario per la ricostruzione post calamità avrà la facoltà anche di agire in deroga al codice degli appalti. Le ordinanze commissariali potranno andare in deroga alle disposizioni di legge, "fatto salvo il rispetto delle disposizioni penali, dei principi generali dell'ordinamento, delle disposizioni del codice delle leggi antimafia" del "Codice dei beni culturali e del paesaggio", nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea.
  • Può essere nominata con Dpcm, una cabina di coordinamento che affianchi il commissario. La cabina di coordinamento è presieduta dal commissario straordinario del governo alla ricostruzione e composta dal capo del Dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio, dal capo del Dipartimento della Protezione civile, dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, dal sindaco metropolitano ove presente, da un rappresentante delle Province interessate designato dall'Upi (Unione delle Province) da un rappresentante dei Comuni interessati designato dall'Anci (Associazione nazionale dei Comuni).

alluvione emilia romagna

Emilia Romagna ancora senza commissario dopo l'alluvione

Il provvedimento arriva a poco più di un mese dall'alluvione che ha devastato l'Emilia Romagna. Due giorni di eventi meteo eccezionali che hanno causato quindici vittime e danni per circa 9 miliardi.

Nei giorni immediatamente successivi all'alluvione, in quella che può essere definita la "fase uno" dell'emergenza il Governo ha stanziato i primi fondi e ha varato i primi interventi, rimandando poi a una fase successiva i passi successivi. Non è però arrivata la nomina del commissario. Sembrava "fisiologico" affidare la ricostruzione al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, così non è stato. A distanza di un mese non è stata fatta alcuna nomina. Non Bonaccini, non un altro. Di fatto sull'incarico si sta consumando uno scontro politico. A nulla valgono gli appelli dei territori: sindaci e associazioni. 

Ultimo in ordine di tempo l'appello di Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia. "Serve rapidità. Il commissario teoricamente sarebbe dovuto essere già nominato, visti i tempi che sono trascorsi. Ogni giorno, ogni settimana in più è un ritardo che non dico sia al quadrato, ma poco ci manca".

Sulla stessa scia il sindaco di Bologna Matteo Lepore. "Noi chiediamo che il Governo risponda alle richieste dei Comuni e dei territori colpiti. L'Anci ha dato un parere negativo alla conversione in legge del primo decreto sull'alluvione perché mancano le risorse sulla ricostruzione. Non ci sono ancora tempi certi e strumenti certi. Mi auguro che, se il commissario dovesse essere nominato in queste ore, finalmente si giri pagina e si passi all'operatività". "Mi aspetto che il Governo indichi il commissario e ci dia finalmente gli strumenti per poter affrontare la ricostruzione", rilancia il sindaco, che ricorda poi impaziente: "L'alluvione è passata da un mese e ancora non abbiamo nessuna norma che consenta ai Comuni di coprire la somma urgenza. Significa che i Comuni di qualsiasi colore politico stanno anticipando risorse senza sapere se e quando saranno rimborsati. Questo vale anche per le Province e per la Città metropolitana".

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