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Lunedì, 29 Aprile 2024
Arrivi e tragedie / Reggio Calabria

Bimbo di 4 anni morto nel naufragio al largo di Lampedusa: sbarchi a raffica

La salma del piccolo è arrivata oggi al porto di Reggio Calabria con centinaia di migranti sulla "Dattilo". Il corpo era stato recuperato dopo il naufragio dell'imbarcazione di fortuna. Intanto la Ocean Viking, di Sos Mediterranee, è in stato di fermo nel porto di Civitavecchia per "un periodo indefinito". Le condizioni meteomarine eccellenti favoriscono le partenze dal Nordafrica

Si muore ogni giorno sulla rotta del Mediterraneo Centrale. Otto morti al giorno da inizio 2023. Anche oggi le notizie sono drammatiche. È di un bambino di 4 anni la salma arrivata oggi al porto di Reggio Calabria a bordo della nave "Dattilo" della guardia costiera. A comunicarlo è la prefettura che sta coordinando le operazioni di sbarco iniziate stamattina sul molo di ponente. Il bambino era di origine subsahariana. Il corpo era stato recuperato al largo di Lampedusa dove si è verificato il naufragio dell'imbarcazione di fortuna a bordo della quale il piccolo viaggiava assieme ad altri migranti, tra cui la madre, per la quale è stata disposta l'assistenza psicologica. 

La "Dattilo" arrivata oggi a Reggio aveva 811 migranti a bordo, saranno accolti nelle strutture locali per poi essere trasferiti in altri centri di accoglienza secondo il riparto previsto dal ministero dell'Interno. Le condizioni meteomarine eccellenti favoriscono le partenze dal Nordafrica. Altri 208 migranti sono giunti a molo Favarolo, a Lampedusa, dopo che i 5 barchini sui quali viaggiavano sono stati agganciati o soccorsi dalle motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria. Salgono a 6 con un totale di 250 persone, a partire dalla mezzanotte, gli approdi sulla più grande delle isole Pelagie. E ci sono anche altri "Sos" e segnalazioni di natanti avvistati. L'hotspot scoppia: al momento ospita oltre 1.500 persone.

Fermata la nave Ong Ocean Viking

Intanto la Ocean Viking, di Sos Mediterranee, è in stato di fermo nel porto di Civitavecchia per "un periodo indefinito". Ad annunciarlo è la stessa Ong che l'11 luglio, al suo arrivo al porto assegnato dalle autorità italiane per lo sbarco di 57 migranti, è stata sottoposta a un'ispezione di controllo dello Stato di approdo (Port State Control- Psc) "durata 7 ore e condotta dalla Guardia Costiera". "Sono in corso discussioni con le parti interessate. L'ispezione ha individuato alcune piccole carenze tecniche e amministrative" spiegano da Sos Med evidenziando che "una di queste carenze richiede un'indagine più approfondita che coinvolga vari attori della certificazione e dell'armatore".

"Si tratta di un'interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane della convenzione Solas (un accordo internazionale che stabilisce gli standard minimi di sicurezza per la costruzione, l'equipaggiamento e il funzionamento delle navi) e che riguarda elementi che non sono mai stati segnalati durante i 7 Psc subiti dalla Ocean Viking negli ultimi quattro anni. Un'interpretazione - sottolineano dalla Ong - quindi sorprendente dei requisiti Solas perché non in linea con l'applicazione standard della normativa in questione". Sos Med è a lavoro "per trovare soluzioni che permettano di tornare in mare il prima possibile, dato che nel Mediterraneo quest'anno si sono già verificati molti tragici naufragi".

"1.890 morti nel Mediterraneo in sei mesi"

"La prima parte dell'anno è stata particolarmente devastante, con oltre 1.890 morti nel Mediterraneo - aggiunge Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia - La situazione nel Mediterraneo è molto preoccupante. Gli operatori umanitari sono sotto attacco e i tassi di mortalità sono allarmanti. Abbiamo urgentemente bisogno di una presenza continua di navi di soccorso per aiutare il numero crescente di imbarcazioni in difficoltà. L'attuale fermo sta compromettendo in modo significativo la nostra capacità di salvare vite umane in acque internazionali''. Sos Med "condanna qualsiasi tentativo di mettere in pericolo la vita dei suoi equipaggi e dei sopravvissuti. Gli operatori umanitari, i civili e i naufraghi, non possono essere in nessun caso un bersaglio e spera che la Ocean Viking possa riprendere le sue operazioni di salvataggio il prima possibile".

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