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Martedì, 30 Aprile 2024
Il (nuovo) caso

La giudice Apostolico non convalida il trattenimento di altri 4 migranti. La Lega: "Bisogna intervenire"

La magistrata ha confermato la sua valutazione sul decreto Cutro. E partono le prime polemiche. Fdi: "Atteggiamento provocatorio. Deve dimettersi"

La giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico non ha convalidato i trattenimenti di quattro migranti tunisini nel Cpr di Pozzallo, nel Ragusano, disposti dal questore di Ragusa. Si tratta del secondo provvedimento in tal senso da parte della stessa magistrata che si aggiunge alla mancata convalida di altri sei trattenimenti da parte di un altro giudice di Catania, Rosario Cupri, nella giornata di domenica scorsa. Una decisione attesa e prevedibile visto che già nel precedente provvedimento Apostolico aveva giudicato il decreto Cutro approvato dal governo Meloni "illegittimo in più parti", in quanto - almeno secondo il tribunale - non si possono trattenere i richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell'esito della procedura di frontiera accelerata. 

Le motivazioni

In uno dei quattro provvedimenti che negano la convalida del trattenimento, la giudice Apostolico spiega che "il richiedente non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda e, come già affermato da precedenti decisioni di questo Tribunale, il trattenimento di un richiedente protezione internazionale per le direttive europee, costituendo una misura di privazione della libertà personale, è legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge".

La giudice rileva inoltre che la norma del decreto Cutro che prevede il pagamento di una somma a garanzia come mezzo per evitare il trattenimento è "incompatibile con la direttiva Ue del 2013", come interpretata dalla giurisprudenza, secondo cui "il trattenimento può avere luogo soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo che non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive". 

I precedenti

Come ricordato sopra, domenica scorsa un altro giudice di Catania, Rosario Cupri, ha firmato un analogo provvedimento di rilascio di sei migranti dando una motivazione in linea con quella di Apostolico. Come aveva fatto anche Apostolico, Cupri ha contestato anche la norma, introdotta sempre dal decreto Cutro, in base alla quale un migrante può uscire dal Cpr, e quindi essere rimesso in libertà, pagando una cauzione di 5mila euro. Tale norma "non si configura, in realtà, come misura alternativa al trattenimento bensì come requisito amministrativo imposto al richiedente" per "il solo fatto che chiede protezione internazionale". 

La Lega: "Un intervento è necessario"

Dopo il primo provvedimento che ha disposto il rilascio dei migranti, la giudice Apostolico è finita nella bufera dopo un video diffuso dalla Lega che documenta la sua presenza a una manifestazione del 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. E oggi la stessa Lega rincara la dose contro la magistrata: "Giustizia o politica?" si legge nella nota diffusa dal partito di Matteo Salvini. "Prima in una piazza dove si insultano le Forze dell’Ordine e si difendono gli sbarchi, poi in tribunale per rimettere in circolazione altri clandestini. Un intervento è necessario, come consentito dalla Costituzione, per rispetto della legge, del buonsenso e del popolo italiano". 

Anche Fratelli d'Italia va all'attacco: "Mentre le forze dell’ordine arrestano 32 scafisti, una parte politicizzata della magistratura disapplica le leggi per impedire il contrasto all’immigrazione illegale di massa, provando a sostituirsi a governo e Parlamento" dice il senatore di Fratelli d'Italia Gianni Berrino, capogruppo in commissione Giustizia di palazzo Madama, secondo cui Apostolico "continua imperterrita nella sua attività". "Siamo di fronte a un atteggiamento provocatorio - spiega il senatore - e ribadiamo la necessità che Apostolico provveda a rassegnare le sue dimissioni". 

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