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Lunedì, 29 Aprile 2024
Green deal a rischio

I neurologi avvertono: "Da pesticidi rischio danni al cervello"

I medici sottolineano in particolare il ruolo dei glifosati nello sviluppo di malattie neurodegenerative quali l'alzheimer

In un momento in cui l'Unione Europea fa marcia indietro sulle norme che regolano l'utilizzo dei pesticidi sulla scia delle proteste degli agricoltori, un appello alla responsabilità arriva dai neurologi. Che si schierano in difesa del cosiddetto "Green Deal" europeo chiedendo che i pesticidi "non siano impiegati in maniera indiscriminata e acritica".

Utilizzate in quantità eccessive, spiegano i medici, tali sostanze possono compromettere il "normale sviluppo del sistema nervoso cerebrale nei bambini" e "aumentare il rischio di malattie neurologiche negli adulti e negli anziani".

La correlazione tra glifosato e alzheimer

La presidenza della Società italiana di neurologia (Sin) afferma chiaramente di appoggiare "i principi di una transizione ecologica sostenibile per un corretto recupero della sostenibilità e della biodiversità, che hanno spinto gli agricoltori di tutta Italia e di mezza Europa a salire sui trattori per manifestare le loro necessità di lavoro".

"Nel 2022 - ricorda la Sin - è stato messo a punto il Sur (Sustainable use regulation of plant protection products), cioè un regolamento sull'uso sostenibile dei pesticidi per un dimezzamento del loro impiego nell'Unione entro il 2030. I pesticidi chimici sono fra le principali fonti di inquinamento dell'acqua e del suolo, dell'aumento della resistenza ai parassiti, nonché di varie malattie croniche dell'uomo, dai tumori alla malattia di Parkinson". 

Nel 2022, l'Italia risultava il sesto Paese al mondo per l'utilizzo di pesticidi, con quasi 400 diverse sostanze per un totale di 114mila tonnellate all'anno, secondo il rapporto Wwf 22 "Pesticidi: una pandemia silenziosa".

"Fra i pesticidi - avvertono i neurologi - ce n'è uno che ha sempre destato polemiche da parte degli scienziati e delle associazioni ambientaliste: il glifosato. Il ministero della Salute italiano ne aveva già revocata l'autorizzazione dal 22 febbraio 2017, ma la recente dichiarazione d'intenti della presidente Von Der Leyen rischia di creare nuove confusioni e polemiche".

I dati scientifici, sottolineano i medici, indicano chiaramente come  il glifosato "sia implicato nella patogenesi di malattie neurodegenerative come quella di alzheimer".

Per questo "pochi giorni fa 6 Ong hanno proposto un ufficiale ricorso legale contro la decisione di riapprovare l'uso anche di questo pesticida, passato a loro giudizio attraverso le maglie troppo larghe di un miope sistema burocratico di valutazione interna della Commissione europea, che va rinnovato perché non al passo coi tempi". 

"L'ultimo studio - cita la Sin - appena pubblicato su 'Neural Regeneration Research' dai ricercatori della Washington University School of Medicine di Saint Louis" evidenzia l'azione proinfiammatoria diretta svolta dal glifosato.

Il glifosato è tossico ma l'Europa non sa farne a meno (today.it)

L'infiammazione determina "una situazione simile a quella che si verifica nel diabete, patologia notoriamente connessa allo sviluppo a lungo termine di alterazioni della cognitività". "Altri dati confermerebbero l'azione pro-infiammatoria dei glifosati a supporto del rischio di un utilizzo indiscriminato e irresponsabile dei pesticidi", spiega Alessandro Padovani, presidente della Sin.

I pesticidi, ribadisce, "potrebbero incrementare il rischio di sviluppare non solo patologie neoplastiche e cerebrovascolari, ma soprattutto malattie neurodegenerative quali l'alzheimer, il parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica".

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