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Domenica, 28 Aprile 2024
la polemica / Messina

Souvenir ispirati alla mafia sui traghetti nello Stretto di Messina, la denuncia: "Mi vergogno"

Tutto nasce dal video pubblicato dal cantante siciliano Mario Incudine, poi la mossa della Regione Sicilia e dell'azienda che gestice i collegamenti, la Caronte & Tourist: che cosa è successo

Magliette che inneggiano al Padrino, ma anche strumenti per la cucina con disegni da "Sexy mafiosi". E poi statuette con le stereotipate coppola e lupara o la borsa da "mafiusa". Souvenir di questo tipo potevano essere acquistati sui traghetti dello Stretto di Messina che collegano la Sicilia con la Calabria. Ma dopo il video denuncia del cantante e attore siciliano Mario Incudine, la Regione Sicilia si è mossa e la Caronte & Tourist, azienda che ha in appalto molte delle corse nello Stretto, è corsa ai ripari.

Niente più souvenir mafiosi sui traghetti

"Da siciliani, da cittadini, da imprenditori che hanno scelto di restare e di investire in Sicilia non potevamo non condividere il senso della vibrante, generosa denuncia di Mario Incudine. È per questo che, poche ore dopo il video postato da Incudine, abbiamo intimato all'esercente che aveva in affitto uno dei negozi a bordo di una nostra nave di ritirare quei souvenir paccottiglia, per nulla divertenti ma in compenso di pessimo gusto, che purtroppo infestano troppi centri storici e troppe isole pedonali ovunque in Sicilia".

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Con queste parole Caronte & Tourist prende posizione sulla vicenda che l'ha vista in questi giorni coinvolta, ribadendo la propria "scelta di campo per la trasparenza e la legalità". "Siamo perfettamente d'accordo - dice C&T - sul fatto che questi souvenir finiscano per veicolare un messaggio distorto, inaccettabile, perché la mafia è il male assoluto e non può diventare un fenomeno folkloristico, inoffensivo, divertente, addirittura attrattivo per turisti o croceristi. Per questo - aggiunge C&T -, consapevoli della serietà dell'incidente nel quale siamo incolpevolmente incappati, abbiamo deciso di non lasciare spazio a equivoci di sorta, risolvendo anticipatamente il contratto con un esercente che in questo caso ha messo in commercio prodotti non in linea con i valori e la policy di C&T, che considera la trasparenza e la legalità elementi distintivi della propria presenza nel territorio".

La mossa della Regione Sicilia vale solo per i traghetti

Sui traghetti che collegano Messina con Villa San Giovanni in Calabria non ci saranno più souvenir ispirati alla mafia, ma questo non potrà estendersi al resto dei negozi sull'isola. Come riporta PalermoToday, l'intervento dell'assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò ha permesso di risolvere la situazione sui traghetti, ma oltre questo è impossibile andare.

Non si può infatti emanare un provvedimento generale per tutti i negozi dell'Isola. È quanto emerge da una verifica fatta dal dipartimento delle Attività produttive, all'interno dell'assessorato guidato da Edy Tamajo. 

"Non posso che essere d'accordo, riguardo alla iniziativa del collega di giunta, Alessandro Aricò", dichiara Tamajo. "Questi gadget - aggiunge - riportano immagini e scritte che risultano lesive della dignità dei siciliani onesti e laboriosi. Non si può accettare l’idea di rappresentare in questo modo una parodia grottesca e di basso profilo, per attrarre i turisti, consegnando loro un’immagine fortemente negativa della nostra Isola, che allude palesemente alla violenza e alla mafiosità. Dopo stragi, vittime ed impegno, per isolare la cultura mafiosa è triste constatare che la stessa e i suoi simboli possano diventare protagonisti, sia pure ironicamente, dei vari souvenir che si offrono ai turisti".

Il video denuncia di Mario Incudine: "Mi vergogno"

Tutto è partito dal video girato da Mario Incudine, musicista e attore siciliano che direttamente da uno dei traghetti della Caronte ha mostrato i gadget incriminati: "Da anni in ogni mio spettacolo, da ogni teatro o piazza, ripeto continuamente la stessa cosa – dice Incudine nel video - Come siciliano mi vergogno. Chiedo al sindaco di Messina di salire sulla Caronte e fare levare queste porcherie. Perché come siciliani ci dovremmo vergognare tutti".

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