rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Ritardi

Arcuri annuncia un taglio del 20% dei vaccini di Moderna

Il Commissario per l'emergenza Covid: "Il nostro sconforto aumenta. Ci mancano almeno 300.000 dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto. Per questo abbiamo attivato tutte le tutele possibili". Doccia fredda: la situazione è complicata

Sempre meno vaccini per l'Italia. La doccia fredda arriva direttamente da Domenico Arcuri, Commissario per l'emergenza Covid: "Poco fa Moderna ci ha avvisato che per la settimana del 8 febbraio invieranno 132.000 dosi invece delle preventivate 166.000, il 20% in meno". "E' molto difficile iniziare una campagna di vaccinazione di massa, se non ci sono i vaccini" ha spiegato in conferenza stampa. Un italiano ogni 23 si è contagiato da inizio epidemia, ha anche detto. I temi toccati sono stati numerosi: la situazione non è facile.

Vaccini, Arcuri: meno dosi del previsto consegnate in Italia

"Dopo Pfizer e AstraZeneca, anche Moderna consegnerà ora meno dosi - dice Arcuri -  Il nostro sconforto aumenta. Ci mancano almeno 300.000 dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto. Per questo abbiamo attivato tutte le tutele possibili per far valere le nostre ragioni"

"Vaccineremo gli italiani - ha aggiunto - quando avremo i vaccini, ma i ritardi non dipendono da noi nonostante qualcuno prosegua con la propaganda. Pretendiamo i fornitori rispettino gli impegni sottoscritti. Il vaccino non è una bibita e neanche una merendina, con tutto il rispetto per le bibite e le merendine. Non si fanno promesse, si deve solo rispettare i contratti e fornire le dosi di vaccino pattuite". Le difficoltà sono lampanti. 

"Sarebbe davvero meglio, paradossalmente, poter dire che i ritardi dipendono da noi, come qualcuno per fare propaganda davvero non apprezzabile, non perde l'occasione di insinuare. A chi fa propaganda non si risponde se non con la realtà dei fatti, che è davvero tristemente semplice".

Vaccini Italia: da 16 milioni a 3,4 milioni di dosi

"L'obiettivo strategico è quello di dotare anche il nostro Paese di una rete di sperimentazione e sviluppo diversa da quella che c'era ed arrivare ad un livello accettabile di produzione autoctona di vaccini e farmaci anti Covid" ha poi detto Arcuri. "Confidiamo che i ritardi  finiscano e che cresca il numero dei produttori. Il mercato funziona quando c'è non solo tanta domanda, ma anche tanta offerta. E' necessario che ci siano tanti produttori non in possesso di un candidato vaccino, ma di un vaccino". 

"L'Italia il 15 gennaio era il Paese che aveva somministrato il piu' alto numero di vaccini 200mila in piu' della Germania, a distanza di dieci giorni, la Germania ne ha somministrati 400mila in piu'. Le somministrazioni in Italia a poco fa sono state 1.713.362 e 392.504 italiani hanno già ricevuto la seconda dose. Dei 2.319.135 dosi di vaccino consegnate alle nostre Regioni, è stato somministrato circa il 73% di quanto a disposizione. Più di questo non possono fare, se non mettendono a rischio la precauzionale dotazione di un magazzino necessario a somministrare le seconde dosi che è necessario che preservino.
Più di questo la nostra macchina, con questa dotazione, questi ritardi e inadempimenti non può fare". "Oggi pomeriggio - ha ricordato Arcuri - l'Ema dovrebbe pronunciarsi su Astrazeneca. In ogni caso le 16 milioni di dosi assicurate nel primo trimestre all'Italia si sono ridotte prima a 8 e ora a 3,4 milioni".

"Un italiano ogni 23 si è contagiato da inizio epidemia"

"Un italiano ogni 23 si è contagiato da inizio epidemia" ha ricordato il commissario: "Ma grazie alle misure di contenimento la curva viene tenuta entro ambiti di non esplosività. Dall'inizio di questa 'notte' gli italiani che si sono contagiati sono 2.515.507, uno ogni 23. Grazie alle misure di contenimento che sono state introdotte la curva nel nostro Paese viene tenuta dentro ambiti di non esplosività". "Il 20 gennaio abbiamo bandito la gara per i padiglioni temporanei per le vaccinazioni, il termine per la presentazione delle offerte è prorogato al 3 febbraio, come prorogati sono i termini per la realizzazione - ha spiegato - fino a quando potrà iniziare la campagna di massa, molto difficile se non ci sono i vaccini".

I ritardi dei vaccini e i contratti sotto la lente di ingrandimento

Il professor Salvatore Sciacchitano, medico endocrinologo dell'Università La Sapienza di Roma, è intervenuto oggi ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'e' desta', su Radio Cusano Campus. Sui contratti con le aziende farmaceutiche per i vaccini "il tema della trasparenza è fondamentale- ha affermato Sciacchitano- Nell'anno che ho passato al Ministero della Salute, l'Italia sollevò il problema della trasparenza nella negoziazione con le case farmaceutiche. Le uniche che non votarono la risoluzione furono Inghilterra, Germania ed Ungheria, guarda caso sono quelle che adesso stanno proponendo che le contrattazioni vengano eseguite in maniera indipendente. Pero' due di queste nazioni fanno parte dell'UE".

"L'Ue ha fatto una contrattazione collettiva, ma il concetto di trasparenza non è stato perseguito, non dando a tutti i cittadini le informazioni necessarie visto che i soldi che sono stati impiegati nelle trattazioni sono soldi pubblici. Se non c'e' questa trasparenza ci sono tutta una serie di pericoli che portano a disgregare e portano al nazionalismo dei vaccini, oltre che ad aumentare il rischio corruzione. Oggi ci ritroviamo a discutere quando il problema della trasparenza e' esploso in maniera eclatante. L'Europa ha ceduto alla richiesta delle big pharma. Lo stesso Arcuri ha detto che è stato un errore fidarsi delle big pharma. Con i vaccini anti-covid alcune case farmaceutiche hanno dichiarato che intendono fare business as usual, per loro è una fonte di profitti. Il vaccino è stato strapagato e abbiamo dato a queste case farmaceutiche il vantaggio di negoziare da una posizione di forza".

Locatelli: "Il programma vaccinale non è affatto saltato"

Il programma vaccinale non è affatto saltato. Anche se le riduzioni nella fornitura non erano previste, andiamo avanti. Per i due vaccini già approvati (Pfizer-BioNTech e Moderna), avremo a disposizione più di 60 milioni di dosi per immunizzare 30 milioni di persone. L`auspicio è che non ci siano altri tagli". Rassicura, in un'intervista al Corriere della Sera, il presidente del presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico scientifico, Cts Franco Locatelli.

Sua AstraZeneca "gli accordi vanno rispettati così come i contratti stipulati, non può prevalere la logica di dare priorità a chi ha firmato prima. Inoltre per una rifinitura del piano vaccinale, aspettiamo il pronunciamento di Ema rispetto all`approvazione e all`eventuale raccomandazione per differenti fasce di età. Altri vaccini sono in fase avanzata di sviluppo, quelli di Johnson & Johnson e di CureVac. Si attende possano aver presto approvazione, l`Italia riceverà un numero assai elevato di dosi. Per il primo, la fornitura dovrebbe essere di 53 milioni".

EDIT ore 12.50 -  "Il Parlamento ha approvato un piano per le vaccinazioni diviso per tempi e categorie: i protagonisti dei servizi pubblici essenziali, tra cui insegnanti e personale non docente, sono collocati in un momento della curva di vaccinazione approvata dal Parlamento e la curva può essere cambiata solo dal Parlamento. Per ora la campagna necessariamente, e per cause dipendenti dai produttori, subisce un rallentamento" ha detto il commissario all'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri in una conferenza stampa.

EDIT ore 13.00 - "Non c'e' una ragione per cui non bisogna vaccinarsi. E' vero che sono stati contratti i tempi, e' vero che ci sono una serie di raccomandazioni, ma finora in Italia non ci sono stati eventi gravi e non ci sono segnalazioni dal resto del mondo" ha spiegato il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, intervenendo alla conferenza stampa per la presentazione del libro "Il senso dell'insieme".

EDIT ore 13.17 - "Oggi arrivano sul territorio i primi medici e i primi infermieri che hanno risposto alla nostra call'' ha detto il commissario  Arcuri, in conferenza stampa a Roma. ''Sono passati 29 giorni da quando il Parlamento italiano ha emanato la norma che ci ha permesso di avviare e concludere questa attività''.

L’Ue valuta mezzi legali per garantire le forniture di vaccini antiCovid

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Arcuri annuncia un taglio del 20% dei vaccini di Moderna

Today è in caricamento