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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Le tre Regioni che rischiano di "salire" in zona arancione

Il Veneto, e forse (un po' a sorpresa) anche la Sardegna. Dubbi sul Lazio, di poco oltre la soglia delle terapie intensive. La giornata decisiva è venerdì 20 novembre. Le decisioni del governo saranno prese in base ai dati comunicati dall'Istituto superiore di sanità

Prima del fine settimana alcune regioni potrebbero cambiare colore. Nessuna ufficialità, la giornata decisiva è venerdì, ma a rischio zona rossa ci sarebbero Puglia, Liguria e Basilicata, tutte e tre al momento collocate nell'area arancione. Ci sono però anche regioni che rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione. Il Veneto ad esempio, ma anche il Lazio e forse (un po' a sorpresa), anche la Sardegna.

Le decisioni del governo saranno prese in base ai dati comunicati dall'Istituto superiore di sanità, che tengono conto di diversi indicatori, come l'indice Rt sui territori o i posti letto disponibili negli ospedali e nelle terapie intensive, e altro ancora. 

Le Regioni che rischiano di diventare arancioni

L'Agenas ieri ha lanciato un nuovo allarme: 17 Regioni hanno superato il 30% dei posti letto in terapia intensiva occupato da pazienti Covid, soglia definita "critica" dal governo, oltre la quale si rischia di non garantire le altre cure. Come racconta oggi l'Unione Sarda, anche l'isola ora è sotto sorveglianza e rischia di finire in zona arancione. Fino a pochi giorni fa lo scenario sembrava lontano. Oggi se ne parla. Domani il nuovo monitoraggio del ministero della Salute andrà a ridefinire le fasce di rischio. La media nazionale di occupazione dei posti letto è del 42%, nell'Isola il dato è del 37%, in salita di 7 punti percentuali nell'ultima settimana. Per questo il rischio di maggiori restrizioni è dietro l'angolo. I numeri assoluti della Sardegna non sono paragonabili ad altre Regioni. I dati delle scorse 24 ore presentano spiragli importanti a Cagliari, Nuoro e Sassari. Infatti sono 505 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (sette in meno rispetto al dato del giorno prima), mentre è di 63 (-1) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Si decide domani.

La Regione oggi come oggi con maggiore sovraccarico ospedaliero è sempre la Lombardia, la regione più colpita dal virus, con il 64% di posti letto occupati. Seguono Piemonte al 61, Bolzano al 57, Umbria al 55, Liguria al 53, poi Toscana 47, Valle d'Aosta 46, Marche 45, Puglia 41, Trento 39, Abruzzo 37 come l'Isola, Emilia Romagna 35, Calabria e Campania 34, Basilicata 33, Lazio 32. Al 30% la Sicilia, uniche Regioni sotto la soglia sono Friuli, Molise e Veneto. Anche il Lazio ha superato quindi la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva del 30 per cento, anche se di poco. Rischia il passaggio a zona arancione.

Sempre sotto la soglia di guardia del 40% il numero di ricoverati in area non critica, il 33% dei posti letto disponibili. Sotto questo aspetto sono 15 le Regioni che hanno superato la soglia: Bolzano è ormai al 95% di posti letto occupati, Piemonte 94, Liguria 74, Valle d'Aosta 73, Trento 65, Lombardia 53, Marche 52, Puglia 51, Umbria 50, Lazio 49, Emilia Romagna, Abruzzo e Campania 47, Calabria 43, Toscana 41. Sotto la soglia Sardegna, Basilicata, Friuli, Molise, Sicilia e Veneto.

Che cosa si può fare in zona arancione

Nella zona arancione è possibile spostarsi solo nel proprio comune dalle 5 alle 22, senza dover motivare lo spostamento. Vengono vietati i movimenti verso altri comuni e altre regioni, tranne nei casi di esigenze lavorative, di salute o di necessità. Inoltre in zona arancione sono chiusi bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. È consentito solo l’asporto, fino alle 22. Non si può consumare, in caso di asporto, nelle vicinanze dei locali.  Nella fascia arancione si continuerà ad andare di presenza nelle scuole per l’infanzia, alle elementari e alle medie.

In base all’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre, e modifiche successive con ordinanze del 10 e del 13 novembre, sono ricomprese nelle varie zone le seguenti regioni:

  • nell’Area gialla: Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto.
  • nell’Area arancione: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria.
  • nell’Area rossa: Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta.

I numeri stanno migliorando in Lombardia e Piemonte, zone rosse, ma non sarebbe ancora arrivato il momento del passaggio in zona arancione. Se ne dovrebbe riparlare la prossima settimana. A meno di sorprese dell'ultim'ora. I parametri sanitari devono essere in linea con quelli richiesti alle Regioni in zona arancione, e per almeno due settimane, per "scalare" alla fascia inferiore.

Come si decide se una regione diventa zona rossa, arancione o gialla

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