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Sabato, 27 Aprile 2024
I benefici dell'esercizio fisico

Quali sport riducono il rischio di cancro alla prostata

Una nuova ricerca ha scoperto che praticare regolarmente un'attività fisica intensa, che migliora la funzionalità cardiorespiratoria, riduce del 35% il rischio di questa neoplasia

Che l’esercizio fisico, praticato regolarmente, possa ridurre il rischio di alcuni tipi cancro, o addirittura migliorarne la prognosi, è già noto da tempo. Tuttavia, non era ancora chiaro se aiutasse anche nel caso del cancro alla prostata. Su questo la ricerca ha prodotto risultati contrastanti: alcuni studi suggeriscono addirittura che gli uomini con livelli elevati di forma fisica hanno un rischio leggermente maggiore di sviluppare questa neoplasia, sebbene i risultati potrebbero essere stati distorti da altri fattori.

A far luce su questa correlazione un nuovo studio condotto dalla Scuola svedese di scienze dello sport e della salute (GIH), che ha dimostrato come migliorare la propria forma fisica sia collegato a un rischio inferiore di cancro alla prostata. La ricerca ha dimostrato che praticare un'attività fisica intensa che aumenta la funzionalità cardiorespiratoria  - come fare jogging, fare escursionismo, nuotare, sciare, ma anche ballare - riduce la probabilità di sviluppare questa neoplasia. I risultati sono stati pubblicati sul British Journal of Sports Medicine.

Il cancro alla prostata

E’ il tumore maschile più diffuso a partire dai 50 anni di età. Ogni anno colpisce in Italia 37 mila persone e ne uccide 7000. I principali fattori di rischio sono l’avanzare dell’età e la familiarità: avere uno o più parenti di primo grado che si sono ammalati di tumore prostatico fa aumentare il rischio fino ad 11 volte. Tuttavia, il rischio può aumentare anche in presenza di alcune condizioni quali l’obesità, l’innalzamento dei livelli degli ormoni maschili, l’esposizione a inquinanti ambientali, il fumo, una dieta ricca di latticini e grassi animali (burro, carni rosse, soprattutto se con elevato livello di ormoni) e povera di frutta e verdura, e un’infiammazione cronica o ricorrente della prostata.

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Lo studio

I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di oltre 57.000 uomini svedesi (che erano stati iscritti in un database sanitario già nel 1982) sottoposti ad almeno due test di fitness cardiorespiratorio su una bicicletta stazionaria, durante i quali è stata misurata la loro idoneità cardiorespiratoria (una misurazione che tiene traccia dell'ossigeno inalato ed espirato ai massimi livelli di esercizio) che stima il volume di ossigeno utilizzato durante un esercizio fisico intenso in base alla frequenza cardiaca. Un volume più alto indica un livello di forma fisica maggiore. I test sono stati eseguiti a distanza di anni, sebbene l'intervallo esatto variasse a seconda del soggetto. I partecipanti infine sono stati etichettati come aventi un CRF aumentato (+ 3%), stabile (± 3%) o diminuito (-3%) all’anno.

I ricercatori hanno poi rilevato quanti uomini avevano sviluppato il cancro alla prostata dopo che erano trascorsi in media sette anni dall'ultimo test di fitness. L’1% (592 persone) aveva ricevuto una diagnosi di cancro alla prostata e lo 0,08% (46) era morto a causa del cancro alla prostata. "Il nostro studio è unico - ha sottolineato l’autrice principale, Kate A. Bolam Enarsson - perché abbiamo esaminato il cambiamento nella forma fisica, cosa che nessuno aveva mai fatto prima nella ricerca sul cancro alla prostata".

L’esercizio fisico intenso riduce del 35% il rischio

Dai risultati è emerso che gli uomini che avevano migliorato nel tempo la loro funzionalità cardiorespiratoria attraverso un’attività fisica regolare che aumentava la loro frequenza cardiaca, avevano un rischio ridotto di cancro alla prostata. Nello specifico, gli uomini la cui attività cardiorespiratoria (CRF) migliorava del 3% o più, ogni anno nell’arco di cinque anni, avevano in media il 35% in meno di probabilità di sviluppare il cancro alla prostata rispetto agli uomini la cui attività cardiorespiratoria diminuiva del 3% annuo. Ciò era vero indipendentemente dal livello di forma fisica che gli uomini avevano all’inizio.

Tuttavia, quando i ricercatori hanno preso in considerazione i livelli di forma fisica degli uomini al momento dei loro primi test, hanno scoperto che solo quelli con livelli di forma fisica moderati - né molto alti né bassi - hanno visto una riduzione del rischio di cancro alla prostata. Secondo Bolam esistono due spiegazioni: "Le persone che sono molto attive fisicamente potrebbero non ottenere ulteriori benefici dal miglioramento della loro forma cardiorespiratoria oltre una certa soglia. D’altro canto, le persone che non fanno attività fisica potrebbero avere altre condizioni di salute che aumentano il rischio di cancro alla prostata, come l’obesità, e miglioramenti relativamente piccoli nella loro forma fisica potrebbero non essere sufficienti per ridurre tale rischio".

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L’importanza di un corretto stile di vista

"Sebbene l’esatto meccanismo che collega l’esercizio fisico al rischio di cancro non sia completamente compreso - hanno spiegato i ricercatori -, potrebbe essere che l’attività fisica possa aiutare a perdere peso, migliorare la risposta del corpo all’insulina o ridurre l’infiammazione cronica". Una migliore funzionalità cardiaca è infatti generalmente associata a una migliore forma fisica generale, legata a sua volta a una diminuzione del grasso addominale, a una diminuzione del peso, a una minore resistenza all'insulina, e quindi a un minor rischio di diabete di tipo 2, e a un miglioramento dei livelli di colesterolo.

 Tuttavia, esistono anche altri fattori di rischio per il cancro alla prostata oltre alla forma fisica. "Circa un terzo dei pazienti - hanno continuato i ricercatori - potrebbe avere un rischio genetico, il che significa che il resto del rischio è probabilmente correlato allo stile di vita e all’ambiente. Le persone non possono controllare il proprio patrimonio genetico e, spesso, neanche il conteso ambientale. L’unica cosa che possono fare è controllare il proprio stile di vita".

Gli studi precedenti

A suggerire l'importanza di una regolare attività fisica nella prevenzione del cancro anche altri studi precedenti. Uno studio dello scorso anno ha ad esempio rilevato che almeno 120 minuti di esercizio moderato o almeno 40 minuti di esercizio intenso a settimana riducono il rischio complessivo di morte tra i pazienti affetti da cancro. Precedenti ricerche hanno anche scoperto che l'esercizio fisico intenso può migliorare la prognosi dei pazienti a cui era già stato diagnosticato un cancro alla prostata. Uno studio del 2011 ha rilevato che almeno tre ore a settimana di esercizio fisico intenso potrebbero migliorare sostanzialmente i tassi di sopravvivenza. Un altro studio dello stesso anno ha scoperto che camminare a ritmo sostenuto potrebbe inibire o ritardare la progressione della neoplasia.

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