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Sabato, 27 Aprile 2024
Tumori

Uccide le cellule cancerose, risparmiando quelle sane: come funziona il primo farmaco innovativo

La FDA ha dato il via libera alla sperimentazione sull’uomo di EBC-129, progettato dagli scienziati di Singapore contro una vasta gamma di tumori, sia comuni che rari

La Food and Drug Administration (Ente per il controllo dei farmaci statunitense) ha dato il via libera alla sperimentazione sull’uomo del primo farmaco contro il cancro che distrugge le cellule malate senza colpire quelle sane. Il medicinale, indicato con la sigla EBC-129, è il risultato di una collaborazione a Singapore tra il Bioprocessing Technology Institute (BTI) di A*STAR (Agency for Science, Technology and Research​) e il National Cancer Center Singapore (NCCS). Si basa su una tecnologia innovativa che coniuga un anticorpo monoclonale con un farmaco molto potente simile a quello utilizzato nella chemioterapia, ed è stato progettato per la cura di una vasta gamma di tumori, sia comuni che rari. "Questo primo studio sull'uomo - ha affermato il dottor Yong Wei Peng, del Dipartimento di ematologia-oncologia, NCCS - aiuterà a determinare la sicurezza di questa terapia nei pazienti, e potenzialmente fornirà una nuova strategia per affrontare le esigenze cliniche insoddisfatte. Siamo entusiasti di essere coinvolti in questo processo e non vediamo l'ora di ottenere risultati promettenti".

"L’ok dell’FDA - ha aggiunto il direttore esecutivo del Bti, Koh Boon Tong - è un riconoscimento della validità della nostra piattaforma e dell'ecosistema che, a Singapore, permette di migliorare in modo collaborativo l'impatto della ricerca e della scoperta di farmaci per i potenziali esiti dei pazienti".

Come funziona il farmaco

Il farmaco EBC-129 è un "coniugato anticorpo-farmaco (Adc)”, ovvero combina un anticorpo monoclonale specializzato nel riconoscere le cellule tumorali e un farmaco molto potente, che funge da citotossico (uccide le cellule) molto simile a quello utilizzato nella chemioterapia. L'anticorpo dell'Adc è stato progettato per fissarsi e legarsi a siti specifici noti come epitopi, espressi selettivamente sulla superficie delle cellule tumorali e non su cellule normali e sane. Dopo che l’anticorpo si è legato all’epitopo, l’Adc viene interiorizzato, cioè portato nella cellula cancerosa, e il carico utile tossico viene rilasciato al suo interno per ucciderle, risparmiando in questo modo le cellule sane. "Si tratta di una nuova ed entusiasmante classe di biofarmaci, gli Adc, molto potenti e progettati come una terapia mirata per il trattamento dei tumori", ha dichiarato Andre Choo, vicedirettore esecutivo del Bioprocessing Technology Institute (Bti) dell'A*STAR.

Inoltre, poiché il biomarcatore specifico che l'EBC-129 prende di mira non si trova solo nei tumori comuni come i tumori polmonari, gastrici e dello stomaco, ma è presente anche in tumori più rari come i tumori del dotto biliare e del pancreas, il nuovo farmaco può potenzialmente essere utilizzato per trattare un'ampia gamma di neoplasie.

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E’ meno tossico della chemioterapia

EBC-129 fornisce un carico utile del farmaco Monometil Auristatina E (MMME) esclusivamente alle cellule tumorali per distruggerle, senza danneggiare le cellule normali. Di conseguenza, i pazienti dovrebbero sperimentare meno effetti collaterali rispetto al trattamento convenzionale della chemioterapia che distrugge sia le cellule cancerose che quelle sane. Questo è un altro grande vantaggio di questa nuova classe di farmaci. "Ancora più importante - ha sottolineato Daniel Tan, Direttore dell’Unità Sperimentale di Terapia Oncologica del National Cancer Centre Singapore (NCCS) - è che EBC-129 risponde a terapie inefficaci per i pazienti che hanno esaurito quelle standard. Dunque, rappresenta per questi soggetti una nuova speranza".

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Sarà testato su pazienti con tumore metastatico

La sperimentazione clinica determinerà la sicurezza e la tollerabilità di EBC-129 su pazienti con tumori solidi metastatici che non possono essere curati chirurgicamente, inclusi, tra gli altri, i tumori del polmone, dello stomaco, delle vie biliari, delle ovaie, della mammella, della prostata, del colon-retto e dell'esofago. Successivamente lo studio valuterà l'attività anticancro di EBC-129 nei diversi tipi di tumore E la sicurezza della combinazione di EBC-129 con inibitori del checkpoint (immunoterapia). "L'efficacia dell'Adc dovrebbe essere identificata circa sei mesi dopo l'inizio del processo - ha affermato la dott.ssa Veronica Diermayr, leader nello sviluppo di risorse presso l'Experimental Drug Development Center (EDDC), che ha collaborato allo sviluppo del farmaco -. Il successo è descritto dalla riduzione del tumore e, si spera, i pazienti avranno un po' di tregua dalla loro malattia e rimarranno più sani più a lungo".

Inoltre, poiché il farmaco Monometil Auristatina E (MMAE) che EBC-129 rilascia nelle cellule cancerose è stato già ampiamente testato e approvato per l’utilizzo clinico in altri Adc commercializzati, gli effetti collaterali (che sono per lo più mediati dal carico utile di MMAE) possono essere previsti in anticipo e, dunque, il suo sviluppo potrà essere accelerato.

I vaccini contro il cancro: a che punto siamo

Oltre a terapie antitumorali, la ricerca è impegnata da decenni anche nello sviluppo di vaccini preventivi e terapeutici contro il cancro. Mentre i primi sono diretti contro agenti infettivi che possono causare tumori (come ad esempio quelli approvati contro l’epatite B e il papillomavirus umano), i secondi sono strumenti di cura e non di prevenzione, progettati in base alle caratteristiche specifiche del tumore. Tra questi ci sono Sipuleucel-T, primo vaccino terapeutico approvato nel 2010 dalla Food and Drug Administration per il tumore alla prostata in stadio avanzato, è Talimogene laherparepvec approvato, negli USA e in Europa, nei pazienti con melanoma metastatico inoperabile.

Attualmente sono molti i vaccini terapeutici in fase di studio. Oltre al vaccino contro il tumore alla mammella e quello contro il tumore al fegato, le aziende Moderna e Merk sono impegnate nella sperimentazione di un vaccino a mRNA contro il melanoma al terzo o quarto stadio. Nel campo dei vaccini preventivi, invece, l’immunologa dei tumori Olivera Finn dell’Università di Pittsburgh sta sperimentando un vaccino concepito per essere somministrato in una fase pre-cancro, quando si sviluppano neoplasie benigne come i polipi al colon.

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