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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini / Roma

L'incidente di Roma, un testimone: "La Lamborghini degli youtuber sfrecciava dalla sera prima"

Proseguono gli accertamenti sullo schianto costato la vita a un bimbo di 5 anni. Allarme per le sfide estreme: almeno 6 adolescenti su 100 hanno provato una challenge

Video analizzati fotogramma per fotogramma, pc e telefoni al setaccio, accertamenti sull'auto. Gli inquirenti proseguono gli accertamenti sull'incidente che mercoledì a Roma è stato la vita a un bimbo di cinque anni. Manuel, questo il suo nome, era in macchina con la mamma e la sorellina. La loro Smart  stata travolta da un suv Lamborghini con a bordo un gruppo di youtuber: i TheBorderline. Agghiacciante il retroscena: i ragazzi - tutti poco più che ventenni - erano impegnati in una challenge e questa potrebbe essere stata la causa dell'incidente. Al momento solo uno dei cinque è indagato - Matteo Di Pietro - ma la posizione dei "soci" è al vaglio. Ora dopo ora emergono nuovi elementi e nuove testimonianze.

Perquisizioni e analisi sui cellulari degli youtuber che sfrecciavano in Lamborghini

"Ho visto la Lamborghini sfrecciare la sera prima dell'incidente"

"Martedì sera, intorno alle 20, ho incrociato quella Lamborghini davanti a casa. Ero col cane alla rotatoria di via Salorno, all'incrocio con via Bedollo. Andavano verso via San Candido, una strada larga e lunga dove a tutte le ore vengono a correre". Dice all'Adnkronos Francesco, 41 anni, che la sera prima dell'incidente all'Axa costato la vita al piccolo Manuel ha visto l'Urus con i 5 YouTuber a bordo all'Infernetto, il quartiere dove i ragazzi vivono. "Ricordo bene che avevano i finestrini abbassati - continua - ridevano tra loro, erano allegri. Li ho sentiti accelerare appena superata la rotatoria da via Salorno, mi è rimasto impresso perché ho pensato a quanto fosse silenziosa. Ho pensato, 'ecco i soliti figli di papà col bolide. Quando invece ho visto le foto dell'incidente ho ricollegato e ho provato una gran rabbia. Chissà, se avessi saputo, avrei potuto far qualcosa. Avrei potuto dirgli di andar piano. Vedere quelle foto, realizzare che erano lì, a due metri da me... Un pugno allo stomaco".

Bimbo di 5 anni morto per "una sfida su YouTube": poco prima lo sfottò alle auto da poveri

Le perquisizioni

Venerdì una serie di perquisizioni sono state disposte presso la sede della società Theborderline e a casa dell'indagato, Matteo Di Pietro, che secondo quanto ricostruito era alla guida della Lamborghini Taurus. Sequestrato il suo cellulare, così come quello degli altri ragazzi a bordo. Nell'inchiesta aperta a piazzale Clodio e coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino si indaga per omicidio stradale e lesioni.

L'autopsia sul corpo del bimbo

I familiari di Manuel attendono la restituzione della salma per potere procedere con i funerali. Le esequie arriveranno dopo il nulla osta della Procura che ha disposto l'autopsia. I pm vogliono avere un quadro chiaro delle cause del decesso: la morte del piccolo è stata, infatti, dichiarata circa una ora e mezza dopo l'incidente, dopo il drammatico tentativo di salvargli la vita messo in atto dal personale del 118.

Sei adolescenti su 100 hanno partecipato a challenge estreme

La tragedia di Roma riaccende l'attenzione sul tema delle sfide estreme che corrono via social. Tra gli studenti di età tra gli 11 e i 17 anni il 6,1%, in tutto circa 243mila ragazzi, ha partecipato almeno una volta nella vita a una sfida social pericolosa.  Il dato emerge da uno studio nell'ambito del progetto dipendenze comportamentali nella "generazione Z", realizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore di sanità con il supporto del dipartimento delle politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri

Ai ragazzi è stato chiesto se avessero mai partecipato a sfide social pericolose. Nel questionario sono state specificate a titolo di esempio alcune sfide social pericolose quali la "Skullbreaker challenge", la "Knock out challenge", la "Balconing challenge" e altre. Per lo studio sono stati intervistati nell'autunno del 2022 più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni, 3.600 circa delle scuole secondarie di primo grado e 5.100 circa delle secondarie di secondo grado, su tutto il territorio nazionale, selezionati in modo da avere un campione rappresentativo della popolazione. 

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