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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giorgia Meloni: il video del comizio in Spagna diventa virale (insieme alle critiche). Lei annuncia querele

Il video del comizio di Giorgia Meloni a sostegno della candidata alla presidenza dell'Andalusia, Macarena Olona, sta facendo il giro di tutti i social

Il video di Giorgia Meloni che parla a Marbella, Spagna, in sostegno alla candidata Macarena Olona alla presidenza dell’Andalusia sta facendo il giro di tutti i social in Italia. Non è la prima volta che accade alla leader di Fratelli d'Italia, indimenticabile il suo "Io sono Giorgia, sono una donna". Questa volta però le critiche contro il discorso "No all'immigrazione e alla lobby Lgbt" sono veramente molte e nonostante ci siano delle parodie, il video - e il tema - è ancora molto caldo.

Il partito di Olona è il Vox, partito di estrema destra spagnolo alleato in Europa con Fratelli d’Italia. Meloni nel suo discorso ha semplificato temi tutt'altro che semplici e il risultato non poteva che essere preso di mira. "No alla lobby LGBT - urla a gran voce la politica - No violenza islamista! No all’immigrazione! No alla grande finanza internazionale. Sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt, sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere, sì alla cultura della vita, no a quella della morte, sì ai valori universali cristiani".

Il discorso poi termina con: "Sì alla sovranità del popolo, no ai burocrati di Bruxelles, sì alla nostra civiltà e no a chi vuole distruggerla. Viva la Spagna. Viva l’Italia". Ovviamente la politica italiana si è schierata, Lia Quartapelle, responsabile Esteri del Partito democratico ha duramente criticato Meloni: "Nel deserto che sta diventando la destra, la Meloni sembra quella con le idee chiare, quella meno peggio degli altri. Ma la realtà è che, sotto sotto, lei è sempre la stessa cosa: parole d’ordine fasciste e un passato che non è mai passato". La responsabile poi aggiunge che nel discorso della leader erano presenti tutti i "luoghi comuni di questa internazionale di destra, sostenuta finanziariamente dalla Russia, legata alla destra trumpiana che sta dietro all’assalto del Congresso americano del 6 gennaio".

Giorgia Meloni ha prontamente risposto: "Quartapelle dice nelle sue deliranti affermazioni che faremmo parte di una internazionale di destra sostenuta finanziariamente dalla Russia. Mi aspetto che sia sostanza a questa accusa gravissima, mi aspetto che dica esattamente a cosa fa riferimento, o dovrà dirlo ai giudici della giustizia italiana".

Su Twitter non sono mancate poi le risposte di altri politici, uno su tutti Alessandro Zan che scrive: "La teoria del complotto di una lobby gay che mirerebbe a sovvertire l’ordine naturale assomiglia drammaticamente ai più terribili discorsi d’odio del fascismo contro presunte “lobby ebraiche”. Alimentare paure per il consenso è criminale".

Il risalto social del video e le dure critiche

Ma al di là della politica botta e risposta, la vera polemica si è accesa sui social, come sempre in questi anni, dove il video è stato condiviso e ricondiviso. Alcuni ne hanno creato una versione modificata in cui è stato inserito, tra i vari "sì" e "no" un "sì, a Valsoia" citando la famosa pubblicità. Alcuni hanno creato meme al riguardo, altri ancora ci hanno creato vignette, come quelle di Antonio Cabras che partendo dal comizio di  Meloni ha poi toccato una delle pagine di cronaca più tragiche di questi giorni: la morte di Cloe Bianco, l'ex professoressa transgender che si è data fuoco nel suo camper nella provincia di Belluno.

Ad infuocare gli animi in particolare la differenza con cui viene etichettata la politica in Italia e all'estero, anche in questo caso sottolineata da molti utenti sui social. "Giorgia Meloni sui giornali stranieri: far right, extrema derecha, extrême droite. Nei giornali italiani: centrodestra. Non siamo in grado di chiamare le cose con il loro nome".

Immancabile poi la satira, condivisa da 50 sfumature di cattiveria che ritrae Meloni e Salvini nei panni di Morticia e Gomez Addams in una delle loro pose più famose: Gomez che bacia il braccio della moglie e le sussurra "Quando parli in francese impazzisco". Per loro la frase però è "Quando parli in fascistese mi fai impazzire". Su Twitter non manca neanche la sovrapposizione del volto di Meloni su quello del Duce.

La risposta di Giorgia Meloni

Oggi Giorgia Meloni ha voluto rispondere alla critiche e alla affermazioni fatte su di lei in particolare nelle trasmissione di La7. Nel video sono montati alcuni estratti dei programmi DiMartedì e Otto e Mezzo. "Sono una serie di accuse, minacce, mistificazioni andati in onda in un'unica rete televisiva, La7, in appena 24 ore - inizia così il discorso di Meloni dopo le clip -Accuse di fare propaganda assassina, nazista, riferimenti più o meno velati a Mussolini, Hitler, Putin a cui vengo accomunata nonostante tutti sappiano la mia posizione sulla guerra e anche un conduttore che mi definisce la Donna Nera".

"Quando dicono che io sono pericolosa per la storia, una persona che per paradosso potrebbe uccidere milioni di persone e che potrebbe invadere uno stato o fare cose che hanno fatto le persone a cui sono accomunata, il rischio che qualcuno ad un certo punto voglia liberare il mondo da una persona così pericolosa c'è e allora ho deciso che come mi assumo io le mie responsabilità lo devono fare anche gli altri", spiega ancora la leader di Fratelli d'Italia.

"Io querelo tutti quelli che si sono permessi di dire una parola sbagliata - aggiunge poi Meloni - ma non per me, lo faccio perché voglio sapere se in questa nazione c'è ancora il diritto di non essere di sinistra senza rischiare di diventare vittime dello spostato di turno perché gli hanno insegnato ad odiarti. Ora basta signori, ora iniziamo ad assumerci tutti le nostre responsabilità". 

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