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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cinema

I 60 anni di Nanni Moretti

Personalità discussa e amatissima, il regista romano festeggia un bel traguardo e si prepara intanto a tornare sul set

Il 19 agosto Nanni Moretti compie 60 anni e diventa così uno "splendido sessantenne".

Saccente, moralista, rigidissimo, Moretti è una di quelle personalità che sembrano fatti per suscitare sentimenti contrastanti. La sua voce nasale, il suo perfezionismo, le sue manie, si odiano o si amano.

Chi lo detesta resterà insensibile a qualsiasi cosa, compresa la consacrazione ufficiale con la Palma d'Oro a Cannes per "La stanza del figlio" e l'anticipazione geniale delle dimissioni papali in "Habemus Papam".

Chi invece lo ama potrà perdonargli quasi tutto e non potrà fare a meno di rivedere (e forse rivedersi) nei suoi personaggi, dall'alter ego dei primi film Michele Apicella fino al Nanni Moretti interprete di se stesso, e nelle sue esternazioni politiche, dal cinematografico "D'Alema, di' qualcosa di sinistra" al reale e liberatorio "Con questi dirigenti non vinceremo mai".

Cinema, politica, sport, famiglia: l'universo morettiano si nutre e celebra le passioni del suo autore, cinefilo incallito, di sinistra, giocatore di palla a nuoto e legatissimo ai suoi parenti (comparsi più volte in molti film, sia come attori sia nei propri panni).

I primi due film, "Io sono un autarchico" ed "Ecce bombo", sono dei cult generazionali, rappresentando un certo tipo di gioventù medioborghese post sessantottina che viene però attaccata e criticata violentemente. In nuce vi è già tutto il Moretti che verrà e situazioni, modi dire, citazioni resteranno nel parlato di più generazioni, da "No! Il dibattito no!" a "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?" fino al grido disperato contro il qualunquismo "Ma che siamo in un film di Alberto Sordi?".

Nanni Moretti

Seguono progetti via via sempre più maturi, che rivela Nanni Moretti come autore a tutto tondo, sempre lucido e acuto: "Sogni d'oro" (1981), "Bianca" (1984), "La messa è finita" (1985).

Nel 1987 fonda con Angelo Barbagallo la casa di produzione indipendente "Sacher Film". Due anni dopo racconta la deriva politica dopo il crollo del Muro di Berlino in "Palombella Rossa" e l'anno successivo realizza il documentario "La Cosa" per raccontare il dibattito dei militanti comunisti alle prese con la svolta della Bolognina.

Con "Caro Diario" e "Aprile", Moretti abbandona alter ego e personaggi e diventa lui stesso protagonista in prima persona, con i suoi tic, il suo entourage famigliare e lavorativo, raccontando i suoi primi splendidi quarant'anni e la nascita del figlio Pietro.

Il successivo "La stanza del figlio" sconvolge tutti, con la tragica storia di un uomo sconvolto dalla morte del figlio adolescente che viene premiata con la Palma d'oro a Cannes nel 2001.

Per vederlo tornare al cinema bisognerà aspettare il 2006 e "Il Caimano", atto d'accusa contro Silvio Berlusconi con tanto di previsione sui processi dell'ex premier. Nel 2011 è la volta di un'altra previsione, quella di "Habemus Papam", che anticipa la svolta storica delle dimissioni di Benedetto XVI.

Moretti festeggia il compleanno sul set del suo prossimo film, "Margherita", sul quale c'è il massimo riserbo e si sa solo che nel cast c'è Margherita Buy e una giovane attrice che il regista ha cercato a lungo nei licei romani. 

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