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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cinema

Pupi Avati: "Lucio Dalla assatanato di donne, cambiò dopo una cura ormonale"

Tra i due una grande amicizia, ma l'argomento sessualità era diventato un tabù

Fanno scalpore le parole di Pupi Avati su Lucio Dalla. Tra i due c'era una grande amicizia e il regista nel ricordarla oggi arriva a conclusioni del tutto personali, oltre che grottesche. Il racconto ruota tutto intorno al suo passato e al suo orientamento sessuale, secondo Avati condizionato da un certo punto in poi della sua vita da una cura ormonale.

"Lucio ha avuto una penalizzazione fisica esplicita, che ha gettato nel panico la madre" fa sapere in un'intervista a La Stampa, spiegando: "Non cresceva, la mamma gli fece fare una cura a base di ormoni che in qualche modo lo ha compromesso. Non solo no è cresciuto, ma a un certo punto è diventato ispido, peloso. Non so se questo mutamento abbia avuto riflessi in ambito sessuale". E qui apre un'altra importante parentesi: "A Lucio, nel periodo in cui suonavamo insieme, piacevano moltissimo le ragazze. Era un assatanato delle donne, era innamorato pazzo della sorella dell'impresario Cremonini. L'attrazione per il mondo femminile era in lui presente e inequivocabile. Poi, a un certo punto della sua vita, qualcosa cambiò. È una storia che ho in qualche modo trasferito nel mio film 'Regalo di Natale' - spiega ancora - ho raccontato il cambiamento di sessualità di uno degli amici. Allora era diverso, non è come oggi, certe cose si vivevano con impaccio e imbarazzo. Lucio chiuse tutti i rapporti con le persone del prima, credo anche un po' per quella ragione. È un problema che tutti noi amici abbiamo vissuto, io di sicuro. Con Lucio, in tutta la mia vita, ho parlato di qualunque cosa, tranne che di questo aspetto. Mai".

Il rapporto con il compagno Marco Alemanno

Pupi Avati ricorda anche il compagno di Lucio Dalla, Marco Alemanno, che dopo la sua morte è stato dimenticato, oltre che allontanato dalla famiglia del cantautore bolognese da proprietà e patrimonio. Il regista riporta a galla il loro amore: "Di Alemanno non c'è un ricordo, una foto, qualcosa, invece per Lucio era stato importantissimo". E racconta la prima volta che Dalla glielo presentò: "Ero andato a trovarlo a Bologna per proporgli di fare le musiche del 'Bar Margherita'. Andai a casa sua, mi fece trovare Marco vestito in modo curatissimo, a mio avviso anche truccato, mi disse che aveva preparato una cosa per farmelo conoscere. Fu un incontro alla Buñuel, Lucio seduto al pianoforte in estasi, questo ragazzo che recitava un testo appassionato, io imbarazzatissimo perché, come si sa, amo la recitazione naturalistica e mi sentivo all'altro capo del mondo. Negli occhi di Lucio c'era un amore, una commozione, da lì ho capito quanto fosse pazzamente innamorato di Marco, ho pensato all'Angelo azzurro".

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