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Domenica, 28 Aprile 2024
Previsioni

Dove nevicherà nei prossimi giorni

Da lunedì si intensificherà il freddo. Farà freddo, molto, ma nulla di eccezionale secondo gli esperti. E i fiocchi bianchi non saranno abbondanti quasi da nessuna parte

Weekend all'insegna del maltempo su buona parte d'Italia. Tanta pioggia è caduta e sta continuano a cadere su Marche, Campania e Calabria. Ma le precipitazioni sono abbondanti anche su Triveneto, Toscana, Isole maggiori ed estremo Sud. Raffiche di maestrale hanno superato i 90 chilometri all'ora in Sardegna e quelle di scirocco hanno sfiorato i 100 chilometri all'ora in Salento.

Da domani si intensificherà il freddo. Farà freddo, molto, ma nulla di eccezionale secondo gli esperti. Si potrà scendere sotto media, ma non diffusamente e non di molto. Sarà un'irruzione invernale più che normale che porterà delle piogge e delle nevicate fino a bassa quota, localmente anche in pianura.

Non ci saranno però nevicate abbondanti in città, lo mettono in chiaro gli esperti di 3bmeteo.com. "Nella giornata di lunedì - queste le previsioni - avremo ancora a che fare con il vortice ciclonico ereditato dalla domenica che tenderà gradualmente a lasciare il meridione della Penisola. Il tempo sarà ancora molto instabile a tratti perturbato al Sud con piogge e temporali ma il minimo richiamerà verso le regioni adriatiche e settentrionali correnti fredde che potranno ancora ammassare delle nubi e portare delle precipitazioni. In particolare sono attesi dei fenomeni seppur deboli sul Piemonte, nevosi fino a 800/1000m e lungo la dorsale appenninica centro settentrionale a quote variabili tra 800 e 1200m".

Martedì 9 gennaio, poi, il tempo sarà governato dal flusso di correnti fredde che continueranno ad affluire dai Balcani e si intensificheranno ulteriormente: "Attesi ancora dei fenomeni seppur deboli sul Piemonte soprattutto occidentale e lungo la dorsale appenninica centro settentrionale versanti orientali, nevosi fino a bassa quota. Qualche piovasco è atteso anche sulle Isole maggiori e localmente al Sud peninsulare". Le temperature caleranno ancora.

Da metà settimana in poi ci sarà una certa instabilità sulle regioni più occidentali, soprattutto sulle Isole Maggiori.

Fiume Po si alza di due metri (e la siccità si allontana)

Per effetto del maltempo con intense precipitazioni e la caduta della neve, il livello idrometrico del fiume Po è salito di oltre due metri in un solo giorno pur rimanendo ben al di sotto la soglia di criticità. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti a Boretto nella mattina del 7 gennaio, sugli effetti della perturbazione che ha colpito l’Italia.

Dopo un inverno caldo e siccitoso, l’innalzamento del più grande fiume italiano è rappresentativo di quanto avviene lungo la Penisola dove – sottolinea la Coldiretti - si registrano frane, alberi caduti e problemi di viabilità e non mancano le preoccupazioni per la stabilità idrogeologica del territorio soprattutto nelle aree già colpite dall’alluvione come la Toscana e la Romagna.

L’ arrivo della pioggia e della neve "salvano" l’Italia dalla siccità dopo il clima anomalo del 2023 che sta facendo emergere i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica, hanno fatto scattare il campanello d’allarme nelle campagne. La situazione è difficile a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola dal Piemonte alla Sicilia. Sulle Alpi torinesi manca l’80% della neve necessaria per creare le scorte idriche per consentire alle coltivazioni di crescere mentre in Sicilia le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti - sono state le piu’ scarse da oltre cento anni nel secondo semestre dell’anno 2023 secondo il Servizio informativo agrometeorologico regionale.

L’arrivo della neve in questa stagione è quindi importante anche per l’agricoltura, secondo il vecchio adagio contadino "sotto la neve il pane", perché insieme alla pioggia garantisce acqua alle campagne. Mentre il freddo è necessario per fermare le popolazioni di insetti, dannose per le colture, che potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera.

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