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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'intesa / Iran

Cina e Iran si avvicinano per opporsi all'unilateralismo americano

Pechino e Teheran hanno raggiunto un accordo per sviluppare ulteriormente la loro cooperazione in campo militare

Il viaggio in Iran del ministro della Difesa generale di Pechino, Wei Fenghe, era stato annunciato con entusiasmo dai media di stato cinesi. Nella giornata di ieri 27 aprile, Wei ha incontrato il presidente iraniano Ebrahim Raisi per consolidare la cooperazione in ambito militare, che si aggiunge alla già proficua collaborazione commerciale e culturale.
La trasferta del generale cinese risponde alle esigenze di Pechino di consolidare i rapporti con Teheran e affemare il suo spazio nel paese stretto dalle sanzioni statunitensi. 

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L'incontro è stato fruttuoso. Pechino e Teheran hanno raggiunto un accordo per sviluppare ulteriormente la loro cooperazione in campo militare, con lo scopo di portare avanti esercitazioni congiunte. Dall’intesa emerge la volontà sino-iraniana di garantire uno scambio di esperienze, dell'addestramento e di altre questioni comuni tra le forze armate dei due Paesi, per portare a un “livello più alto” i rapporti militari bilaterali.

Nel riprendere le parole del presidente iraniano Raisi, i media cinesi hanno rimarcato la narrativa antioccidentale di Teheran. Raisi ha sottolineato l’opposizione dell'Iran all'unilateralismo, all'egemonismo e alle interferenze esterne, ringraziando invece la Cina per il sostegno e l'assistenza mostrati durante le difficoltà degli ultimi anni. Il riferimento implicito va agli Stati Uniti, storico nemico del paese degli Ayatollah che ha imposto sanzioni durissime all’Iran, schiacciandolo economicamente: Teheran ha visto crescere il tasso di inflazione al 50 per cento, mentre quello di povertà assoluta è raddoppiato in soli due anni, dal 15 al 30 per cento.

La cooperazione militare tra i due Paesi si è intensificata negli ultimi anni e questa visita incarna il rispetto reciproco che vige tra Pechino e Teheran in un momento di forte instabilità internazionale, ha dichiarato Wei. Il generale cinese, da parte sua, ha rimarcato l'importanza delle relazioni Cina-Iran, basate sul sostegno reciproco e il progresso comune.

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La Cina è un importante acquirente di petrolio iraniano. Le importazioni cinesi del greggio dal paese degli Ayatollah hanno superato i livelli che si erano registrati prima delle sanzioni statunitensi. Lo scorso gennaio, Pechino ha acquistato da Teheran i 700.000 barili al giorno (bpd), più del picco di 623.000 bpd registrato dalle dogane cinesi nel 2017, prima che l’ex presidente Donald Trump introducesse nuovamente le misure punitive contro l'Iran nel 2018.

L'intesa tra Pechino e Teheran spaventa Washington. L'accordo per rafforzare i legami militari "è emblematico di quanto iraniani e cinesi si stiano avvicinando in molte aree diverse", ha affermato a Bloomberg Raffaello Pantucci, senior fellow della S. Rajaratnam School of International Studies presso la Nanyang Technological University di Singapore. "È qualcosa che stanno facendo in risposta alle sanzioni statunitensi".
 

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