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Venerdì, 26 Aprile 2024
LIBIA / Libia

Libia, attacco al consolato, The Independent: Washington sapeva. 4 arresti a Bengasi

Secondo alcune indiscrezioni, le autorità statunitensi sapevano che ci sarebbe stato un assalto contro le rappresentanze diplomatiche americane. Intanto continuano le proteste in Medio Oriente

Le autorità libiche hanno arrestato 4 persone sospettate di aver preso parte all'attacco contro il consolato statunitense a Bengasi, nel quale hanno perso la vita 4 cittadini americani, tra cui l'ambasciatore Chris Stevens.

Con il passare delle ore aumentano le indiscrezioni sull'assalto, avvenuto l'11 settembre, proprio nel giorno dell'anniversario dell'attentato contro le Torri Gemelle. Sta prendendo piede l'ipotesi di un attacco premeditato, organizzato da tempo per vendicare la morte di un uomo di al Qaeda, Mohammed Hassan Qaed. In questo caso la rabbia dei fedeli, scatenata dal trailer del film “Innocence of Muslims”, non sarebbe stata che un pretesto per dare il via alle violenze.  

Gli Usa sapevano dell'attacco - Altre indiscrezioni sono state diffuse dal The Independent. Secondo il giornale britannico, le autorità statunitensi erano venute a conoscenza di un possibile attacco contro le proprie rappresentanze diplomatiche ben 48 ore prima dello scoppio delle violenze in Libia e in Egitto. La morte dell'ambasciatore e degli altri 3 cittadini statunitensi sarebbero quindi da imputarsi ad una serie di buchi presenti nel sistema di sicurezza del Paese più potente del mondo. 

4 arresti in Libia - “Abbiamo dei nomi e delle foto” ha dichiarato al quotidiano Le Monde il primo ministro libico Mustafa Abu Shaqur. “Sono stati effettuati degli arresti e altri stanno avendo luogo proprio mentre vi parlo”. “Quattro persone sono state arrestate e le interrogheremo in quanto sospettate di complicità con i fatti accaduti al consolato americano” ha poi aggiunto il vice ministro dell'Interno.

Le autorità libiche hanno aperto un'inchiesta, anche se le indagini si stanno rivelando particolarmente complicate. “C'erano degli estremisti, dei semplici cittadini, delle donne, dei bambini, dei criminali” ha spiegato un portavoce della commissione di sicurezza del ministero dell'Interno, Abdelmonem al Horr. 

Proteste in Egitto - Mentre si cerca di fare chiarezza sull'attacco sferrato a Bengasi, in tutto il Medio Oriente continuano le proteste. In Egitto i Fratelli Musulmani hanno invitato la popolazione a prendere parte ad una “marcia pacifica da un milione di persone”, che dovrebbe avere luogo proprio oggi, all'uscita dai luoghi di preghiera, come scrive la Bbc

Il premier Mohammed Morsi ha condannato ogni tipo di insulto contro il profeta Maometto, ma ha invitato i suoi cittadini alla calma. Solo in Egitto 224 persone sono rimaste ferite a seguito dell'attacco contro l'ambasciata statunitense al Cairo. 

La Casa Bianca ha intanto ringraziato il presidente yemenita Abd-Rabbu Mansour Hadi per la sua ferma condanna contro gli attacchi alle rappresentanze diplomatiche statunitensi. “Il presidente Obama esprime il suo apprezzamento per l'aiuto ricevuto dal governo yemenita e sottolinea l'importanza del lavoro di squadra per assicurare protezione al personale statunitense” si legge in un comunicato. 

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