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Venerdì, 26 Aprile 2024
Caso Marò / Germania

Marò, il documento dell'India contro Latorre e Girone

Nel corso della seconda udienza presso il tribunale internazionale del mare di Amburgo "l'accusa" ha depositato un documento che attacca direttamente "la difesa" italiana: "Le vere vittime sono i due pescatori uccisi"

AMBURGO (GERMANIA) - Il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di Marina accusati dell'omicidio di due pescatori indiani nel Kerala, continua a tenere banco davanti al Tribunale Internazionale del Mare di Amburgo, al quale nella prima udienza le delegazioni hanno presentato le memorie scritte oltre alle esposizioni orali delle rispettive posizioni. Martedì mattina si è aperta la seconda udienza, e lì sono stati presentati i documenti "dell'accusa" e "della difesa".

IL DOCUMENTO ITALIANO - Nel documento presentato in tribunale il governo italiano sottolinea il proprio diritto di "giurisdizione esclusiva" sull'incidente dell'Enrica Lexie, ivi compresa la giurisdizione criminale sui fucilieri di Marina imbarcati a bordo della nave; nonché il diritto all'immunità - rispetto alla legge indiana - di cui godono i militari in quanto "funzionari dello Stato nell'adempimento di compiti ufficiali legalmente autorizzati".

GIRONE "OSTAGGIO" - Roma sostiene dunque che la condotta tenuta dalle autorità e dalla magistratura indiane viola i diritti italiani in modo duplice: in quanto esercizio di giurisdizione non applicabile e in quanto interferenza illegale nell'esercizio di giurisdizione da parte italiana. In particolare, il governo italiano sottolinea come Girone venga "a tutti gli effetti pratici trattato come un ostaggio e trattenuto in India nonostante la mancata presentazione di alcun capo d'accusa" da parte della magistratura indiana.

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LE RICHIESTE - Le richieste italiane sono dunque che Nuova Delhi rinunci a qualsiasi misura amministrativa o penale nei confronti dei due militari, e si astenga dall'esercitare ulteriormente qualsiasi forma di giurisdizione sulla vicenda, restituendo ai due fucilieri la libertà di movimento.

IL DOCUMENTO INDIANO - Il documento indiano da parte sua accusa l'Italia di avere fatto tutto quanto in suo potere per rallentare il procedimento giudiziario, e dunque di non potersi presentare allo steso tempo come vittima di tali ritardi; inoltre, ricorda come già due volte Roma abbia violato gli impegni assunti con Nuova Delhi, prima vietando agli altri fucilieri di Marina presenti a bordo dell'Enrica Lexie di testimoniare in tribunale, e successivamente trattenendo in Italia i due militari - fatti rimpatriare per poter votare alle elezioni politiche del febbraio 2013 - nonostante la promessa del loro immediato ritorno, poi avvenuto nel marzo successivo.

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"VITTIME SONO I PESCATORI" - "Il tentativo italiano di presentarsi come vittime", conclude la memoria indiana, "è totalmente infondato: le vere vittime dell'incidente sono i due pescatori uccisi dai fucilieri di Marina italiani, non i militari che da parte loro hanno sì sopportato alcuni inconvenienti legati al loro status di accusati omicidio; inconvenienti tuttavia in linea con il loro status e non paragonabili alla sofferenza e alla perdita sofferte dalle vittime e dalle loro famiglie".

AGGIORNAMENTI - Sarà resa nota il 24 agosto prossimo la pronuncia del Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo sulle richieste dell'Italia in merito alla giurisdizione sul caso dei marò Salvatore Girone e Massimiliano la Torre, accusati in India di duplice omicidio, e alle misure cautelari che li riguardano. Lo ha annunciato il presidente del collegio al termine della seconda e ultima giornata di udienza, in cui entrambe le parti hanno formulato le rispettive repliche.

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