rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Guerra in Israele / Israele

Meloni in Medio Oriente tra Il Cairo e Tel Aviv: "Israele non si isoli"

Salta la dichiarazione finale del vertice di pace in Egitto, la presidente del Consiglio incontra Netanyahu, Abu Mazen e al Sisi: la posizione italiana sulla guerra

Giorgia Meloni viaggia in Medio Oriente e dal Cairo a Tel Aviv mostra la posizione italiana sulla guerra tra Israele e Hamas incontrando i principali portatori di interesse. Prima il vertice di pace in Egitto e i confronti faccia a faccia con il padrone di casa al-Sisi e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, poi il viaggio a Tel Aviv per incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il vertice del Cairo: nessun accordo tra Paesi arabi e occidentali

Il Saint Regis Hotel, albergo di lusso - con tanto di spiaggia artificiale - diventa per un giorno il centro del mondo. Qui il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha organizzato il vertice di pace tra i leader di oltre 30 paesi per il conflitto israelo-palestinese.

Le divergenze tra le delegazioni arabe e occidentali sulla necessità di mettere nero su bianco una esplicita condanna di Hamas fanno saltare la dichiarazione congiunta finale. Non è stata una sorpresa viste le differenze in campo, anche se la maggior parte degli Stati ha ribadito di concordare sulla soluzione dei "due popoli due Stati".

Dove sono finiti i miliardi di aiuti ai palestinesi

Giorgia Meloni ha dato un duplice messaggio: "l'efferatezza" dell'attacco di Hamas "lascia inorriditi" e "va condannata senza ambiguità", allo stesso tempo però occorre compiere tutti gli sforzi necessari per evitare che la guerra coinvolga altri Paesi, perché, dice la presidente del Consiglio parlando agli altri leader del summit, "la reazione di uno Stato non può e non deve mai essere motivata da sentimenti di vendetta", ma deve basarsi su "precise ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza e tutelando la popolazione civile".

Il vero obiettivo dell'attacco di Hamas, spiega Meloni, non era "difendere il diritto del popolo palestinese" ma "costringere Israele a una reazione contro Gaza che minasse alla base ogni tentativo di dialogo e creasse un solco incolmabile tra i paesi arabi, Israele, l'Occidente". In buona sostanza, "il bersaglio" di Hamas, mette in guardia la premier italiana, "siamo tutti noi e io non credo che noi possiamo cadere in questa trappola: sarebbe una cosa molto, molto stupida". Ciò che accade a Gaza non deve trasformarsi "in una guerra di religione" o "in uno scontro tra civiltà".

I faccia a faccia con Abu Mazen e al-Sisi

Per Meloni, quella di Hamas è "una jihad islamica", e la causa palestinese "non c'entra nulla" con le sue azioni, ha precisato la presidente del Consiglio che dopo il vertice di pace ha incontrato Abu Mazen, il quasi 88enne leader dell'Autorità nazionale palestinese, a cui ha confermato il sostegno dell'Italia "alla legittima Autorità rappresentativa del popolo palestinese, il quale certamente non si identifica con Hamas", per poi sottolineare l'appoggio alla prospettiva dei due Stati, unica possibile soluzione "strutturale" della crisi.

L'incontro tra Meloni e Abu Mazen

A margine del vertice del Cairo va in scena anche un altro bilaterale atteso, quello con al-Sisi: il faccia a faccia, racconta una nota di Palazzo Chigi, è focalizzato "sulla necessità di sostenere un'urgente e coordinata azione diplomatica volta a contenere" un'ulteriore espansione del conflitto in Medio Oriente. L'incontro è anche un'occasione "per approfondire le urgenti necessità umanitarie a Gaza".

Meloni va da Netanyahu: "Noi siamo diversi dai terroristi"

La giornata in Medio Oriente di Giorgia Meloni si è conclusa a Tel Aviv, dopo l'incontro con il premier israeliano Netanyahu e il colloquio presidente Isaac Herzog. "Ho pensato che fosse molto importante venire a portare la solidarietà del popolo e del governo italiano", ha detto la presidente del Consiglio sottolineando "il diritto di Israele a difendersi".

Giorgia Meloni incontra Benjamin Netanyahu a Tel Aviv, per la guerra in Israele

 "Capiamo perfettamente perché bisogna combattere e crediamo che voi lo farete nel modo migliore possibile perché noi siamo diversi dai terroristi", la puntualizzazione di Meloni che poi ha fatto dei riferimenti all'antisemitismo: Quello che è avvenuto due settimane è qualcosa di più di una guerra, è qualcuno che vuole cancellare il popolo ebraico da questa regione. L'antisemitismo è qualcosa che abbiamo dovuto combattere ieri e oggi difendiamo il diritto di Israele a esistere e garantire la sicurezza del suo popolo", ha aggiunto.

Dall'Italia 8 milioni di euro per la guerra dell'acqua ma Gaza è rimasta solo quella salata

 "Dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilati, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo", le parole di Netanyahu a Giorgia Meloni, ringraziandola per essere "venuta in questi tempi bui", per poi concludere così: "Ci aspettiamo che tutti i Paesi che hanno combattuto l'Isis, combattano Hamas", le parole del premier israeliano. Dopo l'incontro di Tel Aviv, Meloni ha lasciato Israele per tornare in Italia.

Segui Today anche sul nuovo canale WhatsApp

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Meloni in Medio Oriente tra Il Cairo e Tel Aviv: "Israele non si isoli"

Today è in caricamento