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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sfuggire alla cattura / Russia

Il primo viaggio di Putin all'estero da quando è stato incriminato dalla Corte penale internazionale

Andrà in Kirghizistan per partecipare anche alla riunione della Comunità degli Stati indipendenti. La prossima tappa sarà la Cina, che neppure ha aderito al tribunale per i crimini di guerra

Sarà il Kirghizistan il primo Paese che Vladimir Putin visiterà dopo il mandato di arresto emesso dalla la Corte penale internazionale (Cpi). Il viaggio nel Paese centro asiatico è previsto per giovedì 12 ottobre, secondo quanto dichiarato dall'ufficio presidenziale del Kirghizistan. Il leader russo a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina ha viaggiato molto di rado, ancora meno da quando la Corte penale internazionale ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale a marzo. Da allora il capo del Cremlino non ha messo piede (almeno ufficialmente) fuori dalla Russia.

La Corte ha emesso il mandato in base al sospetto che Mosca, tramite i suoi militari, abbia deportato illegalmente centinaia di bambini dall'Ucraina. Il Cremlino nega fermamente le accuse, sostenendo che il mandato sia una prova dell'ostilità dell'Occidente nei confronti della Russia. Ha quindi aperto un procedimento penale contro il procuratore della Cpi e nei confronti dei giudici che hanno emesso il mandato. Al contempo lo zar evita di esporsi al rischio di un arresto, limitando al minimo i suoi spostamenti. Putin ha accettato l'invito in Kirghizistan a maggio, durante i colloqui con il presidente Sadyr Japarov, ma non c'è stata ancora alcuna conferma ufficiale da parte del Cremlino che il presidente russo si recherà lì.

In Kirghizistan, Paese che non ha aderito alla Cpi, il presidente russo parteciperà alle cerimonie dedicate al 20° anniversario dell'apertura della base aerea di Kant, che ospita la 999ª base aerea delle forze aerospaziali russe, secondo quanto dichiarato dall'ufficio presidenziale kirghiso. In una comunicazione separata, l'ufficio presidenziale ha dichiarato che il primo ministro dell'Armenia, Nikol Pashinyan, non parteciperà al vertice della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi) che si terrà venerdì 13 ottobre a Bishkek, a cui invece intende partecipare Putin. Pashinyan non avrebbe fornito spiegazioni dettagliate al presidente kirghiso Japarov nel corso della loro telefonata, ma le motivazioni alla base si possono ricondurre ai recenti attriti tra Armenia e Russia dopo le ultime vicende in Nagorno-Karabakh.

Dopo la caduta dell'Unione sovietica, nel 1991 la Csi venne costituita tra alcune repubbliche post-sovietiche e comprende, oltre alla Russia, anche Armenia, Azerbaigian e Kirghizistan. I legami tra Russia e Armenia sono diventati particolarmente difficili negli ultimi mesi. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, il governo di Yerevan ha deciso di sottoporsi alla giurisdizione della Corte penale internazionale. Una mossa particolarmente sgradita al Cremlino. Quando il mese scorso l'Azerbaigian ha riconquistato la zona contesa del Nagorno-Karabakh, una regione controllata per tre decenni dall'etnia armena, l'Armenia ha accusato la Russia di "inazione". La maggior parte della popolazione armena è stata costretta a fuggire dopo l'azione militare incontrastata portata avanti dalle forze militari azere.

La settimana prossima Putin sarà invece in Cina in occasione del terzo Belt and Road Forum. Secondo quanto rivelato dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov è stata Pechino a stabilire le date della visita nella Repubblica popolare. Neppure la Cina è membro della Corte penale internazionale, il tribunale istituito per perseguire i crimini di guerra.

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