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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Crisi di governo tra fake news e poche certezze: cosa succede la prossima settimana

Di Maio premier? Fake news, lo dicono anche dal M5s. Unica certezza è che martedì 20 agosto al Senato Conte effettuerà le sue comunicazioni all’Aula. A quel punto potrebbe scegliere di andare subito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, senza aspettare un voto di sfiducia in Parlamento. Ma non c'è nulla di scontato

Sarà stato il caldo di ferragosto, ma nelle scorse ore sono circolate le voci più inverosimili su possibili esiti riguardanti la crisi di governo innescata da Matteo Salvini. Di Maio possibile premier? Nulla di vero, la definiscono fake news persino dal Movimento 5 stelle. Perché sebbene sia lecito attendersi di tutto, pensare che il leader del Carroccio apra una crisi di governo per poi ritrovarsi l'amico-nemico a Palazzo Chigi è quantomeno improbabile.

"Quanto riportato da alcuni organi di stampa", in merito alle voci che vogliono Matteo Salvini avere offerto a Luigi Di Maio la poltrona di Palazzo Chigi per ricomporre la frattura nel governo, "è totalmente falso". Lo si legge in una nota del M5s. "Nessuno dei quotidiani ha contattato fonti ufficiali del Movimento con l'intento di verificare questa clamorosa fake news - si ribadisce -. Non ci interessano le poltrone e i giochi di palazzo".

"Voci su Di Maio premier sono fake news"

Luigi Di Maio poi in un post su Facebook scrive: "In questa estate surreale, in cui la Lega ha fatto cadere il governo in pieno agosto fregandosene del Paese e degli italiani, leggo continue fake news su futuri ruoli, incarichi, strategie. Tutte cose che non ci interessano. Tutte assurdità veicolate ad arte da qualcuno sui giornali per nascondere la verità. Nessuno dei quotidiani ha contattato fonti ufficiali del Movimento con l'intento di verificare questa clamorosa fake news. Sono cascati nel giochino di qualcuno, ma siamo abituati ormai.

"A noi interessa una sola cosa arrivati a questo punto: che il 22 agosto - data in cui è fissata la seduta della Camera - si voti il taglio dei parlamentari. Aspettiamo le forze politiche il 20 agosto in aula. Chi sfiducerà Conte lo farà per evitare che si voti il taglio dei parlamentari. Questa è la realtà. Possiamo far risparmiare mezzo miliardo di euro agli italiani. Il Movimento 5 stelle c'è e c'è sempre stato per il bene dell'Italia".

Crisi di governo, Pd: "No a governicchi solo per la manovra"

Anche il Partito democratico si espone contro governi messi in piedi soltanto per fare la manovra e aspetta che cada ufficialmente il governo per fare le sue mosse. Il segretario Nicola Zingaretti fa sapere che il Pd "è pronto ad andare alle elezioni" anche se precisa di essere disponibile, in caso di eventuali consultazioni, a formare una nuova maggioranza se ce ne saranno le condizioni. Devono però, precisa, "essere condizioni vere e serie e di alto profilo", che saranno verificate "insieme al presidente Mattarella".

Matteo Renzi "fino a 22 secondi prima diceva che io ero il traditore e volevo fare accordi con i 5S, ma questo è il passato. Adesso è il tempo dell'unità e dei contenuti. Vediamo il 20 agosto quello che succede". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti a margine della festa dell'Unità di Cecina (Livorno). Poi dice: "Fino a che stiamo uniti e rimaniamo uniti non sono preoccupato perché il Pd è l'unica garanzia che in questo paese si possa voltare pagina. Io sono il segretario del, Pd e farò di tutto per far rimanere unito il Partito democratico sia per andare alle elezioni e vincere, e qualora si dovesse arrivare a un governo, per portarcelo unito. Non c'è futuro della democrazia italiana senza un Pd unito. E su questo sento su di me tutta la responsabilità".

Crisi di governo, quali sono le prossime tappe

Dopo la mezza retromarcia di Matteo Salvini nelle ultime 48 ore, è impossibile, letteralmente impossibile, capire che cosa succederà la prossima settimana sotto il cielo della politica italiana. Giuseppe Conte si prepara a presentarsi in Senato per archiviare la sua prima esperienza da premier. Martedì 20 agosto al Senato Conte effettuerà le sue comunicazioni all’Aula. Poi potrebbe scegliere di andare subito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, senza aspettare un voto di sfiducia in Parlamento.  Ma potrebbe anche aspettare e dopo le sue comunicazioni potrebbero essere votate le risoluzioni che rappresentano a tutti gli effetti un atto di sfiducia.

Il premier si presenta alla Camera mercoledì 21 alle 11.30. In caso di dimissioni ovviamente le comunicazioni a Montecitorio non si terrebbero. Giovedì 22 agosto alla Camera è prevista la discussione della riforma del taglio dei parlamentari. Naturalmente se Conte si dovesse dimettere la prima conseguenza è lo stop dei lavori parlamentari, così non si voterebbe la riforma costituzionale. Sempre in caso di dimissioni, le consultazioni potrebbero iniziare proprio tra il 22 e il 23 agosto. Insomma, più dubbi che certezze.

Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è rientrato nelle scorse ore a Roma dalla Maddalena, dopo qualche giorno di vacanza passato in compagnia della figlia Laura. Il capo dello Stato era giunto nella località sarda il 9 agosto, interrompendo brevemente il suo soggiorno per recarsi a Genova alla cerimonia per l'anniversario del crollo del ponte Morandi. Il rientro del presidente è evidentemente anche legato alla delicata situazione politica nata dopo lo strappo del leader leghista Matteo Salvini. Una crisi per ora formalmente sullo sfondo, in attesa dell'intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 20 in Senato.

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