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Sabato, 27 Aprile 2024
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Quando si vota in caso di elezioni anticipate: le date

La scadenza naturale della legislatura è fissata a marzo 2023, ma la giornata di mercoledì potrebbe accelerarne la fine

Mercoledì 20 liglio in Aula Mario Draghi potrebbe essere protagonista, in un modo o nell'altro, di un dietrofront. E restare alla guida dell'esecutivo. Oppure  tornerà dimissionario da Sergio Mattarella, che a quel punto avrebbe davanti a sé due opzioni: o affidare il mandato esplorativo a un'altra figura di alto profilo per formare un governo di unità nazionale con una nuova maggioranza per arrivare al voto oppure, più realisticamente se Draghi si trierà indietro, sciogliere le camere e indire nuove elezioni politiche anticipate. La scadenza naturale della legislatura è fissata a marzo 2023, a cinque anni dal voto del 2018.

Certo, Mattarella potrebbe scegliere un traghettatore per finire la legislatura e arrivare a marzo 2023 con un governo che faccia le riforme necessarie per continuare a ricevere i fondi del Pnrr: non sembra facile però trovare una maggioranza in quel caso. Per evitare le urne anticipate, il Quirinale dovrà inventarsi qualcosa: una maggioranza alternativa - difficile fare previsioni ora - oppure la stessa ma con un presidente del Consiglio e un programma differente. Inutile fare nomi però, aspettiamo mercoledì. Salvini e Berlusconi puntano al voto: "O governo senza i 5 Stelle o elezioni subito", avvertono.

Il voto avverrebbe a quel punto entro un minimo di 60 e un massimo di 70 giorni, dunque entro l'inizio di ottobre. Le date che circolano sono quelle di domenica 25 settembre e domenica 2 ottobre 2022.

Elezioni politiche a ottobre 2022 significherebbero quasi certamente esercizio provvisorio di bilancio, ovvero una misura prevista dalla Costituzione a cui si ricorre nel caso in cui il Parlamento non sia in grado di approvare la nuova Legge di bilancio entro fine anno. In questo caso è concesso più tempo, fino a un massimo di quattro mesi, durante i quali lo stato ha una capacità di spesa ridotta. Se si andasse a votare l'esercizio provvisorio sarebbe quasi una certezza, calendario alla mano: a meno di risultati clamorosamente chiari dalle urne, si può stimare che tra insediamento, consultazioni, incarico, lista e giurameno dei ministri il nuovo governo non sarebbe operativo prima di dicembre.

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