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Sabato, 27 Aprile 2024
Possibili scenari

Cosa succede a Forza Italia

Il partito personalistico e diviso in una guerra fra bande rischia l'implosione per diversi motivi

La preoccupazione per le condizioni di salute di Silvio Berlusconi sono anche quelle per il futuro di Forza Italia perché Silvio Berlusconi è Forza Italia e Forza Italia è Silvio Berlusconi. Nella storia c'è chi ha tentato la scalata al partito e chi è riuscito a ritagliarsi un posto al sole ma dentro Forza Italia non è mai successo niente che non fosse avallato dall'ex Cavaliere. È dunque lecito, in un momento storico come questo, interrogarsi sul futuro dei liberali e chiedersi: che fine farebbe il rifugio dove, dagli anni '90 in avanti, i moderati hanno trovato casa? Forza Italia, più che a un partito, assomiglia a una proprietà privata, sì, di Silvio Berlusconi. Nel momento in cui quest'ultimo non dovesse essere più in grado di occuparsene, è probabile che questa eredità deflagri. Per vari motivi.

Come sta Silvio Berlusconi

Un partito senza "padre" e la questione finanziaria

In teoria i partiti non sono fatti per terminare con la parabola politica del segretario di turno. Almeno così dovrebbe funzionare in una Repubblica, dove i partiti sono un mezzo al servizio dei cittadini. Tuttavia la crisi della politica in Italia ha messo a nudo le fragilità dei sistemi democratici interni ai movimenti. I partiti si sono trasformati in Spa nelle mani di pochi e come ogni "azienda" plasmata sulla figura del padre, senza questo, quell'esperienza politica finisce o si trasforma in altro. Nella storia recente, per esempio, la morte di Pannella ha messo fine, almeno politicamente, al Partito radicale; mentre con il "passo di lato" di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle è stato derubricato a partito di sinistra, cessando di essere ciò per cui era nato. Allo stesso modo Forza Italia vive grazie al grande leader, senza il quale si aprirebbe quanto meno una fase di caos e scontri fra bande.

Che cosa sta succedendo dentro Forza Italia

Chissà che una di queste "bande" non possa raccogliere quell'eredità e portare in alto la bandiera di Forza Italia. Dovrebbe però essere capace di affrontare una serie di spese definite da una fonte interna come "esorbitanti". Esborsi che al momento vengono sostenuti interamente da Silvio Berlusconi in persona. Non è un caso che l'ultimo fratricidio abbia visto lo spostamento della regina nello scacchiere azzurro. La "donna", Marta Fascina, ha tagliato teste nella corrente di Licia Ronzulli. Lo avrebbe fatto con l'avallo della famiglia Berlusconi, cioè dei figli (Marina e Piersilvio) che in questo momento hanno un obiettivo primario: la tutela del patrimonio finanziario dei Berlusconi, evitando di farsi carico di ogni questione politica.

L'idea: forzisti biodegradabili dentro Fdi

Ecco perché in queste ore si susseguono telefonate in cui si fa largo un'ipotesi: consegnare le chiavi del partito direttamente a Giorgia Meloni. Del resto era quello che Berlusconi aveva tentato di fare insieme a Matteo Salvini con il progetto della federazione "Forza Lega" (o Lega Italia). In quel caso l'unione dei due simboli serviva per sgambettare una Meloni lanciatissima verso Montecitorio. Ora che è diventata Presidente del Consiglio; ora che la Lega è all'8%; ora che Salvini è segretario di metà di un partito vicino alla scissione. Ora che lo scenario è completamente ribaltato, molto forzisti si chiedono se non sia il caso di entrare dentro Fratelli d'Italia, andando di fatto a comporre una corrente liberale e moderata nel partito di governo.

Meloni potrebbe rifiutarsi ma a che pro? Perderebbe la maggioranza parlamentare e poi ne avrebbe anche da guadagnare: dovrebbe fare a meno del consenso dei più nostalgici ma guadagnerebbe una platea di moderati di destra che potrebbe pesare diversi punti percentuali alle elezioni. La premier darebbe così nuovo impulso a un'operazione di moderazione già avviata con l'inizio del Governo. E se tre indizi fanno una prova, allora la nomina di Carlo Nordio a ministro della Giustizia, la nomina del giornalista Mario Sechi a capo dell'Ufficio stampa del governo e vari mal di pancia dentro Fdi, fanno la prova che da parte di Fratelli d'Italia ci sia la volontà di aprirsi a un futuro più liberale. La sponda dentro Forza Italia c'è, soprattutto adesso che è stato "degradato" Cattaneo, pagando il fatto di essere vicino a Ronzulli. Questa non è stata messa alla porta ma di fatto, dentro Forza Italia, con le ultime decisioni prese da Berlusconi, ha avuto la meglio Antonio Tajani.

E anche se ci sono uomini in Forza Italia che stanno pensando di candidarsi a erede dell'ultimo imperatore; anche se nel Terzo polo c'è chi inizia a tessere una propria trama; anche se non c'è una certezza sul futuro di Forza Italia, con Antonio Tajani, il ritorno a Fiuggi e la rinascita di una nuova Alleanza Nazionale è più di una suggestione. Ma a Giorgia Meloni servirà una nuova operazione identitaria, come quella riuscita a Gianfranco Fini, altrimenti la destra rischia l'arroccamento nella più bieca propaganda post fascista come unica via per sopravvivere.

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