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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Italia

Governo, che succede se Berlusconi "benedice" l'accordo tra Salvini e Di Maio

Quale governo sarà? Ultimo miglio per la nascita dell'esecutivo pentaleghista. Nella futura squadra di palazzo Chigi nessun ministro di Forza Italia che si asterrà al momento della "fiducia" e voto sui singoli provvedimenti. Scontro sul nome del premier

Assedio della Lega e dei forzisti filosalviniani a Silvio Berlusconi che è restio a concedere l'appoggio esterno di Forza Italia ad un governo retto da 5 stelle e Lega. Ma, raccontano fonti azzurre, il pressing è così forte e asfissiante per fare il 'passo di lato' che alla fine Berlusconi potrebbe dar via libera all'intesa governativa tra Salvini e Di Maio tramite l'astensione.

Governo, la scelta di Berlusconi

In Transatlantico, tra i capannelli dei parlamentari azzurri, molti scommettono che l'ex premier, senza rompere l'alleanza di centrodestra e per senso di responsabilità e il bene del Paese, d'intesa con il Colle, starebbe prendendo seriamente in considerazione l'idea di far partire l'esecutivo giallo-verde senza votargli la fiducia, ma riservandosi di approvare successivamente i singoli provvedimenti, valutando caso per caso, come gli consiglia persino Umberto Bossi (''A Silvio conviene far partire il governo senza dargli la fiducia e poi deciderà provvedimento per provvedimento'').

Da Berlusconi astensione e voto su singole leggi

Secondo questo schema nella futura squadra di palazzo Chigi non ci sarebbero ministri azzurri o di area, come ipotizzato in un primo momento (il totonomine dava in pole Mara Carfagna, Lucio Malan e Andrea Mandelli). Alcuni big forzisti a mezza bocca, altri apertis verbis, danno per scontato il semaforo verde da Villa San Martino, senza nessun strappo nella coalizione.

''La Lega faccia pure, l'alleanza rimane'', dice Renato Brunetta.

Giovanni Toti è convinto che la soluzione sarà ''un'astensione benevola''.

Per ora Berlusconi tace e valuta con i fedelissimi i pro e i contro delle proposte di Salvini-Di Maio in cambio del suo eventuale 'passo di lato'. Insomma, le trattative continuano a ritmo serrato.

Chi sarà il presidente del consiglio

Tra i nodi da sciogliere, poi, anche quello del candidato premier: le quotazioni di Giancarlo Giorgetti sarebbero in calo per il 'no' dei cinque stelle e quindi si andrebbe verso un esponente 'terzo'.

Le garanzie per Berlusconi e Forza Italia

Come apprende Adnkronos sul tavolo dell'accordo di governo peseranno i problemi delle aziende di Silvio Berlusconi: i consiglieri storici Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Niccolò Ghedini, sono tutti favorevoli alla nascita di un esecutivo M5S-Lega per senso di responsabilità.

Governo M5s e Lega: la diretta

In casa Forza Italia, dove tra i neo eletti è molto forte il timore del voto, prevale l'orientamento di restare in partita anche se questo significa 'ingoiare il rospo' di un esecutivo cinque stelle-Lega. Anche i veterani, abituati a navigare mari in tempesta, sono per l'astensione perchè in questo modo Berlusconi assumerà "ancora una volta i panni del 'salvatore della patria' e nello stesso tempo potrà fare la spina del fianco di Di Maio e Salvini.

Chi crede in un esecutivo giallo-verde con il sostegno indiretto di Fi è l'ex capogruppo azzurro al Senato, Paolo Romani: "Mi pare che ci sono forze che si stanno cimentando per fare un governo, vedremo di che cosa sono capaci". In ogni caso, assicura, un "governo giallo-verde non è detto che debba far saltare le alleanze del centrodestra a livello regionale".

"L'ultimo miglio" per far nascere il governo Lega 5 stelle

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