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Martedì, 30 Aprile 2024
L'occasione persa

Niente mozione bipartisan, sulla crisi in Medio Oriente vincono i distinguo

Inutili i tentativi di mediazione, andati avanti per tutta la giornata. Alla fine a Montecitorio si votano quattro testi: scoglio insormontabile, gli aiuti economici alla popolazione di Gaza

Nel tardo pomeriggio, dopo una giornata di febbrili tentativi di mediazione da parte dei capigruppo, è sfumata la possibilità di una mozione unica di tutte le forze parlamentari di sostegno a Israele e di condanna degli attacchi terroristici di Hamas. In mattinata sembrava che i partiti fossero riusciti a trovare un accordo su una bozza condivisa, ma con il passare delle ore i distinguo hanno preso il sopravvento. Scoglio insormontabile, la nota dolente degli aiuti economici a Gaza: per il centrosinistra sarebbe un grave errore (e un regalo ai terroristi di Hamas) bloccarli, mentre le destre impegnano l'esecutivo a interrompere tutti quei finanziamenti che “attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare l’odio verso israele”. Una formulazione abbastanza vaga e decisamente debole, visto che non esiste alcun finanziamento diretto ad Hamas o ad altre organizzazioni terroristiche.

Ognuno per la sua strada

Al final della fiera, l’aula di Montecitorio ha approvato quattro mozioni, una della maggioranza e tre delle opposizioni, che tanto per cambiare si sono divise: una è stata presentata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, una da Azione - Italia Viva e una da Più Europa. Il Governo ha espresso parere favorevole su tutti i testi, ma con alcuni appunti: in quello presentato dal centrodestra è stata cassata una parte in cui si chiedeva che la popolazione civile fosse tutelata "nella massima misura possibile", in quello di PD, M5S e AVS è stato stralciato il punto 5 della premessa, che recitava: "Il processo di pace, negli ultimi anni, è stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe parti, come i continui attacchi missilistici provenienti da Gaza e l'allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente dal governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania".

Schlein: “Unica soluzione è due popoli e due Stati”

La mozione "quasi unitaria" delle opposizioni è stata illustrata aula dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein: "Chi compie scempi come Hamas - ha detto nel suo accorato intervento - è nemico dei palestinesi. La soluzione di due popoli e due Stati è l'unico obiettivo che dobbiamo portare avanti, anche se appare lontana in questo momento resta l'unica. Israele ha diritto di esistere, i palestinesi di vivere in pace nei loro territori. È questa l’unica prospettiva che è in grado di togliere agli assassini ogni residuo alibi con cui mascherano i loro intenti di dominio".

La leader dem ha poi rivolto un appello a Governo e UE: "Servono corridoi umanitari. Chiediamo che venga raccolto questo appello che viene anche dagli operatori sul campo che denunciano l'impossibilità di portare aiuti ai civili. Evitiamo una catastrofe umanitaria: prosegua la fornitura di acqua, elettricità e beni essenziali al popolo palestinese. Non si usi l'argomento Hamas per colpire gli aiuti, sarebbe un favore ad Hamas, che va isolata nel popolo palestinese e nel mondo arabo. Difendiamo gli innocenti", ha concluso.

Fratoianni: “Condanna ferma ad Hamas, senza ambiguità”

"Gli attacchi terroristici multipli indiscriminati con cui Hamas ha colpito da popolazione civile di Israele nella giornata del 7 ottobre - ha detto Nicola Fratoianni nella dichiarazione di voto a nome dell'Alleanza Verdi Sinistra - richiedono da parte di tutti e tutti la condanna ferma e senza alcuna ambiguità, come occorre fare sempre quando l'orrore della violenza si abbatte su chi è più indifeso o su chi non porta sulle proprie spalle alcuna colpa. Una condanna ferma come sempre occorre fare quando l'esercizio del terrore come arma di guerra viola sistematicamente non solo il diritto internazionale ma anche la sacralità della vita".

Lega: "Con Israele senza se e senza ma"

Netta la posizione della Lega, illustrata in aula dal deputato Paolo Formentini, vicepresidente della commissione Affari esteri di Montecitorio: "La Lega - ha spiegato - è con Israele senza se e senza ma. Dobbiamo aver ben chiaro da che parte sta l'Italia e sospendere tutte le erogazioni alle organizzazioni palestinesi finché non sarà chiara la destinazione dei fondi. Nessuno può negare agli ebrei il diritto di vivere sicuri nel proprio Stato".

Gadda, IV: “Persa un’occasione”

E c’è chi non nasconde la sua delusione per non essere riusciti a far sintesi, neanche in un momento così difficile: "In Parlamento, con la divisione sulle mozioni su Israele, si è persa un’occasione", ha detto la deputata di Italia Viva, Maria Chiara Gadda, intervistata da Radio 1 a margine del voto. E ancora: "Sulla politica estera non ci si deve dividere, tanto meno davanti agli orrori di una guerra. Bisogna dire, con parole assolutamente chiare, che Israele ha il diritto di esistere e di difendersi; e che Hamas si è macchiato di atti terribili, come l'uccisione di donne, bambini, ostaggi. A rimetterci in questa vicenda non è solo il popolo israeliano, ma anche quello palestinese, vittima dell’organizzazione terroristica che lo usa come scudo. L'inevitabile conseguenza di questa guerra è che il processo di pace subirà un arresto. Chi in queste ore equipara Hamas a Israele, si prende la responsabilità di fare un pessimo servizio alla giustizia e al processo di pace".

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