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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'era dell'uomo

Così l'uomo ha cambiato la Terra... dal 1950

Clima, territorio, processi geologici, mostrano ormai limpronta indelebile degli esseri umani. La scienza ha ribattezzato questa nuova epoca geologica antropocene, e dopo anni di dibattiti, presto potrebbe avere una data di inizio ufficiale: esattamente a metà del secolo scorso

Da millenni la presenza dell’uomo sulla Terra non passa certo inosservata. Secondo un numero crescente di scienziati, però, l’impatto delle nostre attività oggi influenza talmente tanto il clima, la struttura, il territorio e gli stessi processi geologici del pianeta, da giustificare la creazione di una nuova epoca geologica, definita dalla presenza degli esseri umani sulla Terra. È stata ribattezzata antropocene, e andrebbe a sostituire la precedente, l’olocene, in cui abbiamo vissuto negli ultimi 11.700 anni. L’idea ha guadagnato rapidamente consensi, e ormai la comunità scientifica deve decidere solamente dove fissare con precisione la bandierina: da quando, cioè, far iniziare formalmente l’antropocene. Dopo 14 anni di dibattiti, la decisione è quasi presa: il 1950 o il 1952. 

Il gruppo di lavoro sull’antropocene della Commissione internazionale di stratigrafia ha infatti finalizzato di recente la sua ultima proposta, che prevede di utilizzare come marcatore dell’inizio dell’epoca geologica dominata dall’uomo la comparsa di tracce di plutonio provenienti dall’utilizzo di bombe atomiche, nei sedimenti custoditi sul fondo di un laghetto canadese situato nei pressi di Toronto: il Crawford Lake. 

La conformazione del lago, piccolo ma profondo ben 24 metri, fa sì che i sedimenti che si depositano sul fondale rimangano praticamente indisturbati. Con l’arrivo dell’estate, inoltre, ogni anno si assiste a una precipitazione di carbonato di calcio che forma un caratteristico strato bianco nei sedimenti, che possono quindi essere estratti con un carotaggio, e letti alla pari dei cerchi di un albero (come capita cioè nella dendrocronologia) per stabilire la composizione chimica di ogni annata.  

Nel caso del Crawford Lake, queste analisi hanno determinato la presenza di particelle di cenere derivante dal consumo di carburanti fossili e tracce di plutonio radioattivo provenienti dai test atomici, che compaiono praticamente in contemporanea nei sedimenti a partire dalla metà del secolo scorso. “Sono due marker fondamentali dell’antropocene – spiega la micropaleontologa Francine McCarthy, della Brock University, in un articolo di Nature – e a Crawford Lake sono allineati in modo perfetto”. 

È per questo che negli scorsi mesi il 60% degli esperti chiamati a partecipare al gruppo di lavoro sull’antropocene ha votato a favore del lago canadese come sito modello per studiare gli impatti dell’attività umana sul pianeta. Scegliendo, in particolare, la comparsa di particelle di plutonio come marcatore dell’inizio dell’antropocene. Il percorso comunque non è ancora concluso. Per prima cosa, bisogna decidere se fissare la data nel 1950, quando iniziano a comparire le prime particelle radioattive, o il 1952, quando la loro presenza inizia a crescere rapidamente. 

Deciso l’anno, non resterà che votare. Prima sarà la volta della Subcommission on Quaternary Stratigraphy a cui fa capo il gruppo di lavoro sull’antropocene. Quindi toccherà alla Commissione internazionale di stratigrafia, e infine all’Unione internazionale di scienze geologiche. Se la proposta supererà indenne tutti i round di votazione, l’antropocene diventerà ufficialmente la nuova epoca geologica in cui stiamo vivendo. Iniziata – è il caso di dirlo – non proprio con i migliori auspici. 

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