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Martedì, 30 Aprile 2024
Calcio

Serie B, la lezione di stile dei tifosi del Catanzaro

Sotto di 5 gol in casa, la curva dei calabresi chiude la partita tifando incessantemente la sua squadra

“Voglio fare i complimenti al pubblico di Catanzaro. Non mi era mai capitato che, dopo un risultato così ampio, di sentire applaudire la squadra avversaria. E’ segno di grande sportività e rispetto, per questo credo che un gesto del genere vada sottolineato per il grande valore che ha".

Parole di Fabio Pecchia. Parole che ci raccontano un altro calcio. Possibile anche in Italia. Sì, è così. C'è chi sa applaudire la propria squadra nei minuti finali di una gara persa in casa per 5 a 0. E' successo in Catanzaro - Parma, allo stadio Ceravolo. Sold out con 13mila tifosi sugli spalti, quasi tutti locali. Una marea giallorossa che pregustava, al calcio d'inizio, una clamorosa vittoria sulla grande favorita per la vittoria della serie B e il sorpasso in vetta alla classifica al termine della quinta giornata.

Invece accade che la big del campionato giochi la partita perfetta, approfittando anche dell'emozione dei padroni di casa, che dopo aver vinto la C si ritrovavano a giocare addirittura per la vetta della B nel giro di pochi mesi. Il Parma chiude la partita già nel primo tempo, con un netto 0-3. Poi nella ripresa dilaga, dimostrando tutta la forza anche mentale e caratteriale, oltre che tecnica.

Un pomeriggio senza storia, di quelli che a Catanzaro non si vedevano più tempo, abituati a vincere a suon di goleade ogni domenica nello scorso campionato di C. Ma nei sette minuti finali, quando ormai era tempo di uscire dallo stadio in anticipo per evitare il traffico e dimenticare in fretta di quel pomeriggio calcistico da incubo, che inizia la magia.

La curva stracolma dei tifosi di casa alza il volume e il frastuono del caloroso supporto ai propri giocatori è talmente evidente che anche la telecronaca di Sky - dell'impeccabile e sempre sul pezzo Daniele Barone - si ferma per lasciare spazio allo spettacolo in corso. Bandiere e sciarpe che sventolano, cori d'incitamento e amore per la squadra. Che al fischio finale va sotto la curva a ricambiare e godersi un momento unico. Un momento che dovrebbe (si spera) segnare un primo passo verso il cambiamento nello sport più amato dagli italiani: anche nel nostro Paese si può tifare e amare la propria squadra anche dopo una sconfitta. Senza prendere sempre lezioni dall'estero.

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