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Venerdì, 26 Aprile 2024
Nuova ordinanza / Bolzano

In Alto Adige tornano coprifuoco e zone rosse

Si cerca di arginare la diffusione del virus e salvaguardare anche commercio e turismo e un passo dalle feste, mentre nella vicina Austria scatta il quarto lockdown nazionale dall'inizio della pandemia

Giro di vite contro il Covid in Alto Adige dove torna il coprifuoco. È arrivata la stretta con nuove restrizioni anti-Covid in 20 Comuni più a rischio secondo i tre parametri individuati dall'azienda sanitaria (tasso di incidenza settimanale di 800 casi ogni 100.000 abitanti; copertura vaccinale inferiore al 70% della popolazione residente; numero di persone attualmente positive al virus Sars-CoV-2 sopra le 5 unità). Nei Comuni "rossi" bar e ristoranti chiuderanno alle 18 e dalle 20 alle 5 del mattino scatterà il coprifuoco. Ma non è tutto. In tutta la provincia autonoma torna l'obbligo di mascherine all'aperto mentre chi prende i mezzi pubblici dovrà indossare le Ffp2. L'obiettivo è quello di evitare di finire come la vicina Austria, dove da oggi è tornato in vigore il lockdown, il quarto blocco nazionale dall'inizio della pandemia.

La nuove restrizioni in Alto Adige: i comuni in zona rossa

A causa del superamento dei tre parametri indicati, "nei comuni di Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello-Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva e Rio di Pusteria, dal 24 novembre al 7 dicembre 2021 compresi", si applicano "misure aggiuntive, unitamente a quelle già vigenti non incompatibili".

Innanzitutto il coprifuoco: "Tra le ore 20.00 alle ore 5.00 del giorno successivo non sono consentiti gli spostamenti all'interno o verso l'esterno del territorio comunale, salvo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di urgenza". E "per gli spostamenti consentiti tra le ore 20.00 alle ore 5.00 del giorno successivo gli interessati hanno l'onere di comprovare la sussistenza delle situazioni che consentono lo spostamento con la presentazione di un'autodichiarazione", si sottolinea nell'ordinanza appena pubblicata.

"E' consentito - si legge ancora - svolgere attività sportiva o attività motoria individuale all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nell'attività motoria. L'attività sportiva o motoria non è consentita tra le ore 20.00 e le ore 5.00".

Inoltre si introduce un obbligo di indossare la Ffp2 nei negozi: "Vige in ogni caso, sia per i clienti che per il personale, l'obbligo generalizzato di indossare una mascherina Ffp2 o equivalente all'interno degli esercizi commerciali", si legge nell'ordinanza che aggiunge: "Nei locali delle attività consentite è ammesso un numero di persone pari a un cliente ogni 10 mq, salvo nei negozi di superficie inferiore a 20 mq, nei quali sono ammessi al massimo 2 clienti contemporaneamente".

I "comuni rossi" in Alto Adige

Una corsa contro il tempo, quella dell'Alto Adige, per cercare di salvaguardare commercio e turismo in vista delle feste, salvando anche la stagione sciistica, dopo la chiusura dell'inverno scorso a causa del Covid.

Al momento l'incidente attuale in Alto Adige è di 407 ma la situazione in alcuni comuni desta preoccupazione. È il caso ad esempio di Rodegno, in val Pusteria, dove l'8,16% della popolazione risulta positiva. Al momento i "comuni rossi" sono circa una ventina.

"Dobbiamo evitare nuovamente il sovraccarico degli ospedali. Serve la solidarietà di tutti", ha detto affermato il segretario Svp Philipp Achammer, ribadendo la necessità di distinguere tra vaccinati e non: "Non si tratta di discriminare i non vaccinati, ma di consentire agli immunizzati delle libertà. Ciascuno deve assumersi la sua responsabilità".

I covid party per infettarsi e ottenere il green pass

A Bolzano intanto la magistratura indaga sui cosiddetti "Covid party", le feste private che stanno prendendo piede in Alto Adige i cui soprattutto i giovani si riuniscono con almeno un positivo al coronavirus, per infettarsi e ottenere così il green pass dopo aver avuto il Covid e senza doversi vaccinare. "Ci sono giovani, anche di età scolare, che si incontrano con positivi e cercano di acquisire l'infezione, non rendendosi conto che il virus è pericoloso anche nei bambini e nei giovani", ha spiegato il vice coordinatore dell'unità Covid di Bolzano, Patrick Franzoni.

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