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Sabato, 27 Aprile 2024
la misura e le critiche

Gli extracomunitari dovranno pagare duemila euro per curarsi

Non ci sono ancora dettagli sulla misura che finirà in legge di bilancio, ma così com'è sembra una tassa "piatta" che prescinde dal reddito. E l'ordine dei medici già protesta: "Anche i poveri hanno diritto alle cure". Come funziona il meccanismo

Tra le pieghe che inizia a prendere la manovra 2024 del governo Meloni c'è una misura che già fa discutere e riguarda i cittadini extracomunitari. Chi risiede in Italia potrà infatti continuare a iscriversi al Servizio sanitario nazionale ma versando "un contributo" di 2mila euro all'anno, a prescindere dal reddito. La fonte è una nota del Ministero dell'Economia e delle finanze dopo la presentazione del disegno di legge di bilancio che però non dà altre specifiche e non chiarisce quali siano i destinatari di questo contributo. Anche perché esistono già delle disposizioni del Ministero della Salute per l'assistenza sanitaria dei cittadini extra Ue in Italia e considerano il reddito dei diretti interessati.

La proposta del governo: come funziona oggi il meccanismo

"Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all'Unione europea - si legge in una nota del Mef dedicata alla prossima legge di bilancio - si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui. L'importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari".

Secondo le disposizioni del Ministero della Salute, al momento, i cittadini stranieri "regolarmente" presenti in Italia possono accedere al Servizio sanitario nazionale (Ssn) in base alla motivazione del loro soggiorno:

  • Chi è "temporaneamente presente" per un periodo non superiore a 90 giorni (ad esempio come turista), può usufruire delle prestazioni sanitarie urgenti e di elezione dietro pagamento delle relative tariffe regionali. Non è prevista l'iscrizione al Ssn tranne che per gli studenti e le ragazze alla pari;
  • Chi ha un regolare permesso di soggiorno può iscriversi al Ssn rivolgendosi alla Asl del comune di residenza, o, se non sei ancora residente, al Comune di domicilio effettivo indicato nel permesso di soggiorno.

L'iscrizione al Ssn consente la scelta del medico di base e l'assistenza sanitaria è estesa ai familiari a carico che soggiornano regolarmente in Italia, ma si distingue in obbligatoria o volontaria. La prima riguarda i cittadini extra Ue:

  • che soggiornano regolarmente in Italia e abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o autonomo o siano iscritti nelle liste di collocamento che soggiornano regolarmente  e abbiano richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo, motivi familiari, asilo, protezione sussidiaria, casi speciali, protezione speciale, cure mediche, richiesta di asilo, attesa adozione, affidamento, acquisto della cittadinanza;
  • che sono in attesa del primo rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per motivi familiari;
  • i minori stranieri non accompagnati, anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno, a seguito delle segnalazioni di legge dopo il loro ritrovamento nel territorio nazionale e comunque tutti i minori indipendentemente dallo stato di regolarità del soggiorno, con conseguente diritto al pediatra di base da 0 a 14 anni e al medico di medicina generale da 14 a 18 anni.

L'iscrizione volontaria riguarda invece: 

  • Gli studenti e le persone alla pari anche per periodi inferiori a tre mesi;
  • Coloro che sono titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva e non svolgono alcuna attività lavorativa;
  • Il personale religioso (non iscrivibile obbligatoriamente);
  • Il personale diplomatico e consolare delle Rappresentanze estere operanti in Italia, con esclusione del personale assunto a contratto in Italia per il quale è obbligatoria l'iscrizione al SSR;
  • Dipendenti stranieri di organizzazioni internazionali operanti in Italia;
  • Stranieri che partecipano a programmi di volontariato;
  • Genitori ultra sessantacinquenni con ingresso in Italia per ricongiungimento familiare, dopo il 5 novembre 2008;
  • Tutte le altre categorie individuate per esclusione rispetto a coloro che hanno titolo all'iscrizione obbligatoria.

Non è chiaro quale fattispecie voglia modificare il governo Meloni nella manovra 2024, ma considerato che si tratta del pagamento di una quota per l'iscrizione nei registri del Ssn dovrebbe trattarsi di quella "volontaria". Al momento le quote da pagare cambiano in base al reddito.

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Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, per iscriversi volontariamente al Sistema sanitario nazionale occorre corrispondere un contributo annuale calcolato "sul reddito complessivo conseguito nell'anno precedente (da intendersi come anno solare) in Italia o all'estero". Il contributo si calcola applicando due aliquote: 

  • Del 7,50% fino alla quota di reddito pari a € 20.658,28;
  • del 4% per i redditi superiori i € 20.658,28 e fino al limite di €. 51.645,69.

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In ogni caso l'importo non potrà essere inferiore a € 387,34. Per i casi "motivi di studio" e "persone alla pari" il contributo da versare per l'iscrizione volontaria è forfettario, rispettivamente di € 149,77 - solo se lo studente non abbia redditi diversi da borse di studio o da sussidi economici erogati da enti pubblici
italiani -, e € 219,49. Il contributo forfettario - per gli studenti e persone collocate alla pari - non è valido qualora questi soggetti abbiano familiari a carico: in questo caso si applica l'aliquota del 7,50%.

L'ordine dei medici protesta: "Violata la Costituzione"

"L'articolo 32 della Costituzione tutela gli individui, oltre che la collettività. E sottolinea che le cure debbono essere gratuite per i poveri. Se gli stranieri extracomunitari sono nullatenenti devono essere assistiti gratuitamente: non si parla di cittadini ma di individui. E a mio parere, quindi, il diritto alla salute deve essere garantito comunque a chi non può pagare". Lo dice all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli.

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"Non ho obiezioni per chi può permettersi di pagare questa cifra - continua Anelli - diverso è per chi è povero. Bisognerà leggere bene la norma per capire come è modulata rispetto alle possibilità economiche della persona. In ogni caso la Costituzione è sovrana e qualsiasi giudice l'applicherà. E la Carta costituzionale dice che le cure sono gratuite per i poveri e gli indigenti, un diritto esteso a tutti quelli che sono presenti sul territorio italiano".

La "precisazione" del Ministero della Salute

"Con riferimento alle notizie relative all'assistenza ai cittadini dei Paesi extra UE in Italia, si precisa che la norma contenuta nella manovra finanziaria 2024 si riferisce a specifiche categorie, non aventi diritto all'iscrizione obbligatoria, che possono iscriversi volontariamente al Servizio sanitario nazionale attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale come disciplinato dal Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 attualmente vigente. La norma si limita ad aggiornare l'ammontare del contributo forfettario previsto", si legge in una nota del Ministero della Salute.

Turtavia, non è ancora chiaro perché il ministero parli di "forfettario" quando ci sono delle fasce di reddito individuate. In ogni caso vorrebbe dire che le categorie che possono iscriversi "volontariamente" al Sistema sanitario nazionale dovrebbero pagare anche 500 euro in più.

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